Quali sono le principali vulnerabilità nel settore sanitario? Quali le aree a più alto rischio di sinistro? Ad indagare su questi temi il Panorama dei Rischi 2024 annuale del gruppo mutualistico europeo Relyens.
L’errore chirurgico si conferma, con il 26% dei casi, prima fonte di sinistri. Seguono, in rapporto ai casi presi in esame, l’errore diagnostico con il 19% e le infezioni correlate all’assistenza con il 15%.
Relyens lo scorso anno ha ricevuto e gestito 2.164 sinistri contro i 1.723 dell’anno precedente (+441). Il report scatta una fotografia sull’evoluzione della sinistrosità nelle strutture, individuando quelle aree più a rischio sulle quali porre particolare attenzione.
Per quanto riguarda la distribuzione degli eventi avversi per area clinica/assistenziale, è la Chirurgia a registrare la percentuale più alta (35%): le complicanze, unitamente a tutto ciò che di imprevedibile vi è in quest’area, contribuiscono a incrementare il dato statistico. Seguono il comparto di Medicina Generale (17%), che rappresenta notoriamente un bacino molto ampio di utenza, e l’Ortopedia (13,5%), settore in cui la diagnostica (e quindi anche i profili terapeutici) si prestano spesso a margini di errore.
Sono stati 70mila, dal 2013 al 2023, i sinistri nel blocco operatorio che hanno determinato, nello stesso lasso di tempo una spesa complessiva, in termini risarcitori, pari a 1,7 miliardi di euro.
Cosa fare per porre un argine a questo? “Nel panorama della sanità moderna – spiega Guerrieri, Risk manager Director di Relyens Italia – la digitalizzazione delle sale operatorie rappresenta un’innovazione cruciale per la sicurezza dei pazienti e l’efficienza delle strutture, con considerevoli vantaggi non solo in termini di sicurezza ma anche di efficientamento delle risorse economiche delle strutture. Tuttavia, per sfruttarne appieno le potenzialità è fondamentale investire in un personale formato. La formazione, infatti, diffonde buone pratiche, radica la cultura della gestione del rischio e crea le condizioni per adottare al meglio nuove tecnologie. Al contempo, è fondamentale includere la cybersicurezza nella strategia di gestione del rischio e sensibilizzare il personale sulle proprie responsabilità nelle rispettive aree di competenza”.