Qual è il futuro della supervisione? Quali sono le prospettive per l’EIOPA? La domanda se l’è posta Petra Hielkema (che guida l’Authority europea) alla conferenza EIOPA del 21 novembre e ha cercato nel suo discorso di dare qualche risposta.

Sono molte le normative orizzontali che il settore assicurativo e quello delle pensioni aziendali e professionali si trovano ad affrontare. Lo sviluppo, l’implementazione e la supervisione della regolamentazione intersettoriale richiedono consultazione, impegno e cooperazione tra tutte le parti interessate, in modo che la regolamentazione sia efficace in tutti i settori, per non parlare dei quadri normativi specifici del settore esistenti, dalla revisione di Solvency II alla revisione dell’IORPII.
Queste revisioni rappresentano per Hielkema preziose opportunità per garantire che la regolamentazione rimanga pertinente e adatta allo scopo e che si affrontino i rischi all’orizzonte. Ma in entrambi i casi sarebbe rischioso supporre che il lavoro sia finito.
“Abbiamo superato da tempo la necessità di giustificare il nostro ruolo. Nessuno mette in dubbio la necessità di un approccio comune alla vigilanza, di un ruolo per la vigilanza europea congiunta e il numero di coloro che vedono la necessità di un’autorità di vigilanza europea è in aumento. Quindi, così come ci siamo chiesti se Solvency II e IORP II fossero adatti allo scopo negli anni 2020, ora ci chiediamo se l’approccio alla vigilanza adottato una decina di anni fa sia ancora quello giusto”, ha detto la presidente Eiopa.

Per Hielkema la risposta è sì…, ma… Il settore assicurativo ben capitalizzato, sta affrontando attivamente la trasformazione verde e digitale, resiste agli shock, ma è il settore meno integrato all’interno dell’industria finanziaria. Si parla di competitività e di investimenti a lungo termine nell’UE, ma allo stesso tempo si preferisce una prospettiva nazionale in un mondo difficile con rischi geopolitici in aumento. E ci sono aree in cui il mercato interno delle assicurazioni non funziona. Aree (attività trasfrontaliere) in cui la vigilanza impiega troppo tempo per arrivare.

Finora l’EIOPA ha utilizzato i poteri di cui dispone per affrontare questi casi, ma troppo spesso i risultati sono troppo scarsi e troppo tardivi. Per la presidente “dobbiamo essere in grado di intervenire quando le autorità di vigilanza nazionali non possono o non vogliono impedire che vengano danneggiati i consumatori. In quei momenti l’EIOPA – e con EIOPA intendo il mio Consiglio composto dai capi delle 27 autorità nazionali competenti e da me – deve avere almeno gli stessi poteri delle autorità di vigilanza nazionali. Se vogliamo essere un’industria forte e competitiva, dobbiamo diventare più integrati di quanto non siamo attualmente. So che questo cambiamento non deve o può avvenire dall’oggi al domani. Ma è sicuramente parte del percorso da seguire per portare la vigilanza assicurativa nel nostro mercato interno a un livello superiore”.

Ed è per questo che Eiopa raccomanderà alla nuova Commissione di garantire che non solo il quadro normativo, ma anche la stessa vigilanza sia e rimanga adatta allo scopo per un settore che è responsabile degli investimenti a lungo termine dell’Europa.

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