L’utilizzo del servizio di hosting video TikTok potrebbe rivelarsi un fondamentale strumento per attrarre i talenti più giovani verso il mondo delle assicurazioni. È quanto sostiene il report Protecting the Future pubblicato la scorsa settimana da Startup Sherpas, impresa sociale del Regno Unito per l’innovazione e l’imprenditorialità dei più giovani.

Sponsorizzato da Aviva, il rapporto fornisce informazioni sulle esigenze assicurative dei futuri clienti e su un progetto pensato per attrarre talenti nel settore dalla generazione alfa.

La generazione alfa, che succede alla generazione Z, include i bambini nati dal 2010 in avanti.

Per cercare di trasmettere ai più giovani consapevolezza sull’importanza delle coperture assicurative, Tik Tok, il social preferito oggi dai più giovani, può essere un’ottima soluzione secondo il report, con filmati brevi, accattivanti e in grado di catturare l’attenzione.

Un importante contributo per aumentare la sensibilizzazione verso lo strumento assicurativo lo possono dare gli influencer, a patto che siano in linea con i valori di sicurezza, tutela, trasmessi dal settore.

Per rivolgersi al pubblico degli adolescenti le compagnie possono poi utilizzare altre piattaforme, come ad esempio Youtube, dove gli spettatori possono essere maggiormente informati sui meccanismi dell’assicurazione attraverso video più lunghi che entrano più nei particolari spiegando, ad esempio, perché una polizza pay-per-use può rivelarsi la scelta migliore.

Difficile, se non del tutto improbabile invece, per una compagnia, pensare di utilizzare Tik Tok per risolvere un sinistro. “Però con Tik Tok – aggiunge Hélène Stanway, presidente di Consortium Sense – si potrebbe fare un video di un incidente e un assicuratore potrebbe interloquire con il cliente, cercando di dare risposte sulla mitigazione del rischio, affinchè il pubblico di utenti possa trarre utili informazioni. Le applicazioni in questo caso sarebbero infinite”.

Stanway ha inoltre osservato che i video di TikTok mettono in imbarazzo le aziende che non riescono a risolvere i sinistri, il che “non è eccezionale per la reputazione del brand”.