Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Lo scorso 18 aprile un gruppo di cyber-criminali è riuscita a infiltrarsi in circa 30 sistemi digitali pubblici del Costa Rica, chiedendo un riscatto di 20 milioni di dollari. I sistemi sono rimasti bloccati per quasi due mesi, costringendo il governo a dichiarare lo stato di emergenza nazionale. Secondo alcune stime, l’incursione ha causato al Paese 30 milioni di dollari di perdite al giorno, per un totale superiore al mezzo miliardo.
L’inflazione potrebbe essere a un punto di svolta nell’Eurozona. I livelli più alti sul carovita potrebbero essere alle spalle. Ieri il vicepresidente Bce Luis De Guindos, rispondendo in un incontro Analysis a una domanda di MF-Milano Finanza sulla possibilità che sia stato raggiunto il punto più alto dell’inflazione, ha detto: «Forse. Siamo molto vicini al picco. L’inflazione dovrebbe restare attorno agli attuali livelli del 10% nei prossimi mesi, ma nel primo semestre dovrebbe scendere attorno al 6-7%, se non succede nulla di strano o inatteso».
Fondi azionari e gestioni di portafoglio trainano la raccolta di risparmio gestito di ottobre, permettendo all’industria di chiudere il mese con afflussi di 967 milioni di euro, in forte recupero dal rosso di 3,3 miliardi di settembre. Da gennaio la raccolta risulta così positiva e pari a 8,3 miliardi, secondo quanto rivelato dalla mappa mensile di Assogestioni
Il governo guidato da Giorgia Meloni tenta di reperire anche da fondi comuni e polizze Vita le risorse necessarie a finanziare gli interventi a sostegno delle imprese e delle famiglie alle prese con il caro energia. Tecnicamente si chiama «affrancamento», previsto nella Manovra, ed è la prima volta che viene utilizzato per i redditi di capitale. L’intenzione, semplificando, è quella di chiedere ai risparmiatori un anticipo immediato delle tasse sulle plusvalenze che stanno realizzando con i loro investimenti, in cambio di un’aliquota più bassa, fissata per entrambi al 14%, rispetto al valore medio del 26%.
Tonfo a Piazza Affari per Banca Generali. Dopo che ieri l’agenzia Bloomberg ha riportato quanto già anticipato da MF-Milano Finanza il 28 ottobre scorso, vale a dire che il dossier Guggenheim è finito su un binario morto, le azioni dell’istituto guidato da Gian Maria Mossa sono state vendute a piene mani in borsa, finendo in asta di volatilità e chiudendo la seduta a 32,1 euro, in calo del 5,3%.

Nel 2023, al posto di Quota 102, in scadenza al 31 dicembre, ci sarà Quota 103. Mentre quest’anno si poteva anticipare il pensionamento avendo 64 anni d’età e 38 di contributi, l’anno prossimo si potrà farlo combinando 62 anni di età e 41 di contributi. Ma con tre mesi di ritardo rispetto al raggiungimento dei requisiti. Per essere più chiari, chi raggiungerà 62 più 41 alla fine del 2022, potrà ritirarsi solo a partire da aprile 2023.
  • Generali, m&a va ai box
L’idea delle Generali di siglare un accordo di gestione patrimoniale con Guggenheim Partners è passata in secondo piano a causa delle preoccupazioni per il prezzo e del peggioramento delle condizioni di mercato: lo ha riportato l’agenzia Bloomberg, secondo cui l’amministratore delegato Philippe Donnet ha deciso di sospendere, per il momento, una potenziale acquisizione dell’attività di gestione patrimoniale di Guggenheim. La compagnia triestina era preoccupata per il costo eccessivo e il dollaro forte, oltre che per il difficile mercato dei finanziamenti e per il contesto economico. La transazione al momento sembra improbabile, anche se i colloqui potrebbero essere ripresi. Generali sta anche esaminando altre acquisizioni negli Stati Uniti, in Asia e in Europa. Il mese scorso era emerso che Generali stava valutando l’acquisizione di Guggenheim, visto che Donnet sta cercando di espandersi nel settore della gestione patrimoniale. L’attività potrebbe essere valutata fino a 4 miliardi di euro e, secondo fonti di mercato, il Leone ha preso in considerazione l’idea di vendere Banca Generali per finanziare la transazione. Tuttavia il dollaro forte renderebbe l’operazione potenzialmente troppo costosa, mentre il crollo dei mercati finanziari di quest’anno ha eroso gli asset gestiti in molte aziende, rendendo più difficile la valutazione delle imprese.
  • Fondi, sale a 2.206 mld il patrimonio
Nel mese di ottobre il patrimonio del risparmio gestito è tornato a salire, attestandosi a 2.206 miliardi di euro e beneficiando di un effetto mercato positivo, quantificato da Assogestioni a +0,50%. La raccolta netta è stata pari a 967 milioni, supportata principalmente dai 2,6 miliardi delle gestioni di portafoglio, di cui 2,47 mld relativi alle gestioni istituzionali. Le gestioni collettive, invece, hanno registrato 1,62 miliardi di euro di deflussi. In particolare, mentre i fondi chiusi hanno raccolto 437 milioni, quelli aperti hanno accusato una raccolta negativa (-2,06 miliardi), pur in misura minore rispetto al mese precedente. Quanto ai fondi aperti, si conferma il trend evidenziato negli ultimi mesi di una sostanziale resilienza dei prodotti azionari, in positivo per 687 milioni in ottobre, a riprova del fatto che parte degli investitori italiani continua a vedere nei cali di mercato un’opportunità per aumentare l’esposizione al comparto più rischioso. Dall’altro lato, sia la componente obbligazionaria che quella bilanciata restano in negativo rispettivamente per 1,04 miliardi e 566 milioni.

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  • Guggenheim trascina giù Banca Generali
Siccome Generali avrebbe accantonato il dossier Guggenheim, la controllata Banca Generali resta saldamente sotto il controllo del Leone. Un sillogismo che ieri ha fatto perdere in Borsa al gruppo guidato da Gian Maria Mossa il 5,31%, ovvero parte dei guadagni che aveva messo a segno sulla scommessa di un imminente vendita del controllo in mano colosso di Trieste. La notizia di un interesse di Generali per la società Usa, che era un grosso boccone, a inizio ottobre aveva fatto volare i titoli Banca Generali da 24 a 33,9 euro, azioni che ieri sono scese a quota 32,1 euro. Il Leone ha infatti rinunciato a Guggenheim, non a fare acquisizioni tout court e Banca Generali resta la moneta di scambio da sacrificare per future operazioni strategiche. Dal canto suo Mediobanca, primo socio del Leone con il 12,8% alza le mani su Banca Generali: dopo aver provato in passato a rilevare direttamente il controllo del gruppo in contanti e azioni Generali, Piazzetta Cuccia ha fatto sapere di essere spettatore, pronto a fare la sua migliore offerta per il gruppo guidata da Mossa solo se invitato gradito anche dagli altri soci del Leone come Caltagirone e gli eredi Del Vecchio.

  • Generali, stallo su Guggenheim Banca Generali scende in Borsa
  • A ottobre torna in attivo la raccolta dei gestori
  • La consapevolezza di dipendenti e manager è cruciale

Cybersecurity prioritaria per aziende e Governi

  • Aon, sempre più spesa privata nella salute
  • Dati personali a rischio e poca sicurezza Dopo il Covid italiani più fragili
L’83% degli italiani considera a rischio i propri dati personali. La metà della popolazione (48,7%) è preoccupata per la crisi economica e la perdita del posto di lavoro; il 42% teme rischi per la sicurezza personale; il 38,6% per il futuro dei propri figli. Si può chiamare paura o percezione di insicurezza. Ma al di là delle etichette c’è una sensazione diffusa di fragilità, di precarietà, di timori profondi. Dalla congiuntura prossima fino all’incolumità personale nel quotidiano vivere. Rispetto all’inizio della pandemia nel marzo 2020 per il 57,5% c’è «maggiore criminalità» nella città in cui si vive. È lo scenario tracciato dalla ricerca «Gli italiani tra percezione della sicurezza e fiducia delle istituzioni». Un’indagine demoscopica con oltre 4.800 contatti e 1.530 interviste, svolta da Lab21.01 per l’Anfp (associazione nazionale funzionari di polizia), presentata ieri a Roma. La paura è «personale» (furto, aggressioni e rapine; violenza verbale e fisica; bullismo e mobbing) per il 36,9% degli intervistati; «digitale» (violazione della privacy; furto di dati e informazioni personali sul web; cyberbullismo e attacchi verbali sul web; sicurezza dei dati sensibili) nel 27,1% dei casi.
  • Pensioni, da Quota 103 all’Ape tutte le vie d’uscita nel 2023