L’annuncio di un’esclusiva era atteso per oggi, ma alla banca serve più tempo
di Luca Gualtieri
Axa avrebbe offerto il prezzo più alto, sfidando il Credit Agricole che è anche primo socio di Piazza Meda Sul piatto circa 300 milioni. Ecco perchè l’alleanza può condizionare le prossime mosse di Castagna
Fumata grigia sulla partnership assicurativa di Banco Bpm, dove però Axa avrebbe messo sul piatto un prezzo upfront molto vicino ai 300 milioni. Dopo quasi sei mesi di discussioni, per oggi (giorno di presentazione dei risultati dei nove mesi) il mercato si attendeva una decisione da parte del gruppo di piazza Meda. La partita andrà però ai tempi supplementari e un annuncio non dovrebbe arrivare prima della fine del mese.

La partita si è aperta nella primavera scorsa quando le polizze del Banco (affiancato dagli advisor Citi, Lazard e Kpmg) sono finite nel mirino di diversi gruppi italiani ed esteri. Offerte non vincolanti sono state presentate dal Crédit Agricole (seguito da Jp Morgan), da Axa ( Equita) e da Generali e da maggio è stato allestito un vero e proprio processo competitivo. Il perimetro dell’operazione è stato inoltre ridefinito nel corso dell’estate quando il Banco ha annunciato di voler cedere soltanto il ramo danni e non l’intero pacchetto delle attività bancassicurative. Peraltro, durante la prima fase del processo competitivo piazza Meda aveva ricevuto proposte molto diverse sia come perimetro che come accordo commerciale, una situazione che ha reso molto complessa una comparazione e che ha richiesto un’armonizzazione delle offerte soprattutto in termini di business plan e earn out.

Con l’ultimo giro di offerte a ottobre, la corsa tra i pretendenti si è ridotta a una sfida tutta francese tra Crédit Agricole e Axa. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, la principale differenza tra le due proposte andrebbe ricercata nel prezzo upfront più alto messo sul tavolo da Axa. Negli ultimi mesi il gruppo assicurativo guidato dal ceo Thomas Buberl si sta del resto rivelando molto intraprendente sul mercato italiano. Oltre alla partita Banco Bpm, infatti c’è stato l’investimento nell’aumento di capitale del partner Montepaschi, di cui è stato anchor investor con una fiche da 200 milioni.

Tornando alla gara milanese, la partita si intreccia con i futuri assetti proprietari del Banco. A sei mesi di distanza dal rinnovo del board, oggi il Crédit Agricole è primo azionista dell’istituto al 9,2%. Se finanziarie suggeriscono che la banque verte non compirà per ora altri passi nel capitale di piazza Meda, nel medio-lungo termine l’alleanza ha discrete probabilità di sfociare in un’integrazione. Quanto ad Axa c’è chi ritiene che, vincendo la gara per le polizze, la compagnia francese renderebbe ancora più concreta l’ipotesi di una fusione tra il Banco e Mps, una volta che verrà riavviato il percorso di privatizzazione dell’istituto senese.

Per oggi intanto sono attesi i risultati dei nove mesi del Banco. Come per gli altri gruppi commerciali, gli analisti finanziari si aspettano un effetto positivo del rialzo dei tassi sul margine di interesse, un’asset quality del tutto sotto controllo e qualche indicazione sulle guidance di fine anno. (riproduzione riservata)

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