di Maria Sole Betti

È ancora crollo per le partite Iva nel terzo trimestre, malgrado la lieve ripresa nel settore commerciale, delle professioni e delle costruzioni, specie al Nord. I nuovi avviamenti realizzati nel corso dell’estate sono arrivati a quota 94.080, con un calo di quasi il 25% rispetto al secondo trimestre 2022. Eppure, le partite Iva aperte tra il settimo, l’ottavo e il nono mese dell’anno hanno avuto una contrazione minore, pari al -12,4%, rispetto alla flessione registrata tra il secondo trimestre 2021 e 2022, con un rialzo di circa tre punti percentuali rispetto al -15,1% dello scorso aprile, maggio e giugno (si veda ItaliaOggi del 13/9/2022).

È questo il quadro descritto dai nuovi dati dell’Osservatorio sulle partite Iva per il terzo trimestre 2022, pubblicati ieri dal dipartimento delle finanze del Ministero dell’economia e delle finanze.

Secondo quanto rilevato dal Ministero dell’economia e delle finanze, la fuga dalle nuove aperture avrebbe interessato tutti i soggetti giuridici. Benché i nuovi avviamenti, nel 47,7% dei casi a Nord, abbiano coinvolto persone fisiche, società di capitali, società di persone e altre forme giuridiche, tutti questi soggetti sarebbero stati analogamente colpiti dal calo generale su base annua.

Rispetto allo stesso periodo del 2021, i nuovi dati parlano infatti di -56,3% dei non residenti, -8,5% le società di persone, -7,8% per le persone fisiche e-5,2% per le società di capitali. Unica nota positiva: la crescita persistente delle nuove partite Iva nel commercio. In base alla classificazione per settore produttivo, anche in questo trimestre il maggior numero di avviamenti di partite Iva avrebbe interessato il settore commerciale, che ha conquistato il 20% del totale delle nuove aperture, seguito da attività professionali (17%) e costruzioni (10,4%).

Tuttavia, operando un paragone con il terzo trimestre del 2021, sarebbe stato l’istruzione il settore ad aver avuto il maggiore numero di nuove partite Iva (+21,5%), insieme a quello dei trasporti (+15,6%) e delle attività artistico-sportive (+10%). Per contro, sempre in relazione ai dati mensili dello scorso anno, le diminuzioni più rilevanti si sarebbero registrate nell’agricoltura (-30,5%), nel commercio (-30,2%) e nell’edilizia (-15,1%). Ad ogni modo, sia nel commercio che nell’istruzione, i nuovi avviamenti sarebbero stati effettuati prevalentemente da persone fisiche, nel 69,7% dei casi.

Anche questo trimestre, il 50,7% delle nuove aperture sarebbe stato avviato da maschi (60,8%) under 35 (30,3%), pur con numeri in calo rispetto allo stesso periodo del 2021 (-4,2%).

Maria Sole Betti
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