Dottori commercialisti, la Cdc stima un avanzo di 331 mln

La Cassa dottori commercialisti (Cdc) stima, per la fine del 2022, un avanzo pari a 331 milioni, cifra che è previsto salga a 548 milioni, nel 2023, anno nel quale l’Ente previdenziale presieduto da Stefano Distilli dovrebbe avere una impennata del numero di professionisti iscritti «pari a circa 74.500, di cui circa 6.000 pensionati attivi, con un incremento dell’1,6% rispetto alla previsione aggiornata a fine 2022»: a renderlo noto lo stesso Istituto pensionistico privato, dopo che l’Assemblea dei delegati, riunitasi ieri a Genova, ha approvato il secondo assestamento di budget 2022 e il budget 2023. Si evince un rapporto iscritti/pensionati atteso, alla fine del 2023, pari a 6,3 volte, e la contribuzione complessiva attesa, in prevalenza riferita ai contributi soggettivi e a quelli integrativi, è di 911 milioni di euro.

Semaforo verde, poi, sulla delibera per l’adozione di misure finalizzate ad incentivare sempre più le pari opportunità all’interno degli organi elettivi di rappresentanza, governance e controllo della Cassa, intervenendo sul proprio Regolamento elettorale relativo all’Assemblea dei delegati, al Consiglio di amministrazione ed al Collegio sindacale. Il presidente Distilli auspica che i ministeri vigilanti accolgano l’idea, quale «contributo concreto alla valorizzazione di una sempre maggiore partecipazione femminile alla governance, nell’ambito di una professione in cui l’incidenza delle colleghe sta progressivamente crescendo», essendo adesso ad oltre il 33%, ma forte di diversi ingressi nuovi «rosa».

Geometri, il patrimonio si avvia a superare i 2,6 miliardi di euro

Una popolazione di almeno 78.000 iscritti, un patrimonio che, nel 2023, è stimato che oltrepasserà i 2,6 miliardi ed un avanzo economico dell’ammontare di 121,7 milioni: sono cifre desunte dal bilancio di previsione per il prossimo anno approvato dal Comitato dei delegati della Cassa geometri, che tiene a mettere in risalto la crescita dei redditi medi professionali della categoria professionale dell’area tecnica, passati dai 22.232,10 euro dichiarati nel 2021 ai 31.936,46 comunicati nell’anno che va a concludersi, con una «escalation» di quasi il 44%. Analizzando le fasce anagrafiche degli associati, sulla base dei dati forniti dall’Ente a ItaliaOggi, si osserva come la crescita maggiore dei guadagni (di oltre il 53%) sia appannaggio degli under40; quanto al volume d’affari, vero «termometro» dell’andamento dell’attività del lavoratore autonomo, in un anno si è saliti dalla media di 33.034,20 euro a 46.784,60 euro, con un progresso di oltre il 41%. La «performance», a giudizio dell’Ente presieduto da Diego Buono, testimonia il consolidamento del «trend» positivo avviato già nei precedenti esercizi, grazie anche agli interventi varati dal Governo nel settore delle costruzioni», ossia i vari incentivi, primi su tutti il Superbonus 110% e l’agevolazione per rifare le facciate degli edifici, che «hanno favorito gli investimenti di recupero del patrimonio edilizio privato italiano». Il risultato stimato per l’esercizio 2023 della gestione previdenziale della Cassa presenta un saldo attivo di 136,7 milioni con un incremento, rispetto al 2022, di circa 41,9 milioni.

Ragionieri, a + 85,04 milioni il risultato assestato 2022

Semaforo verde acceso dall’Assemblea dei delegati della Cassa ragionieri (Cnpr) sull’assestamento del preventivo 2022 e sul bilancio di previsione per l’anno 2023: il primo documento «rileva un risultato al lordo delle poste di rettifica, iscritte all’insegna della prudenza, positivo per 85,04 milioni, e un risultato netto negativo di 14,15 milioni». Si evidenzia, inoltre, «una leggera crescita delle entrate contributive pari a 6,7 milioni» che portano la cifra a 311,8 milioni, a fronte di una morosità, da parte degli associati, che «al mese di settembre era di poco superiore al 16% rispetto all’accertamento» dei versamenti dovuti; nel 2023, si legge ancora, a contribuzione è stimata in 315,41 milioni riferita ad una popolazione, tra ragionieri iscritti attivi e pensionati ancora in esercizio di 27.860 soggetti.

Riguardo al fenomeno delle morosità, la Cnpr sta proseguendo le azioni dirette alla regolarizzazione delle posizioni della propria platea, con l’intensificazione di azioni esecutive nel corso del 2022, sui casi irregolari oggetto di rivendicazione riguardanti le annualità contributive fino al 31 dicembre 2016, che «ha comportato una mole di oltre 5.800 decreti ingiuntivi con una massa di oltre 247,82 milioni di crediti per contributi, interessi e sanzioni ingiunti, di cui sono stati recuperati 53 milioni. «Nonostante l’intensificarsi delle procedure di recupero, resta da intensificare l’azione di contrazione della morosità originatesi negli anni più recenti, in parte avviata nel corso del 2022», fa sapere la Cassa guidata da Luigi Pagliuca.

Gli iscritti a Enasarco toccano quota 351mila

Una platea di iscritti giunta a toccare, nel 2021, le 351.000 unità (di cui circa 218.000 sono contribuenti attivi e 133.000 pensionati), e un impegno preso sul fronte della «valorizzazione» del patrimonio immobiliare per «scendere di peso al 20-25%», riguardo a beni che, complessivamente, valgono 2,8 miliardi. E, sempre in tema di investimenti, per quelli mobiliari si privilegiano le imprese italiane, e le realtà produttive «impegnate nella transizione ecologica». È quanto affermato ieri dal presidente di Enasarco (Ente di previdenza ed assistenza degli agenti di commercio e dei consulenti finanziari) Alfonsino Mei, nel corso della prima assemblea della Cassa, a Roma, occasione per evidenziare le cifre della gestione dell’Istituto pensionistico, a circa un anno dal suo insediamento al vertice. A fronte, ha segnalato, di 1.250 milioni di contributi nel 2021 (per il biennio 2022-2023 è atteso un incremento annuo del 3%), sono pari a 1.043 milioni le prestazioni erogate nello stesso anno (per il 2022 si prevede un’ascesa del 4% e per il 2023 del 7%). E, fa sapere ancora la guida dell’Enasarco, al 31 dicembre scorso «il risultato economico di esercizio è stato pari a 187,8 milioni, mentre l’ammontare del patrimonio netto è stato di 5.434 milioni». Quanto agli aiuti ai professionisti, infine, Mei ha rammentato che, per il biennio 2022-2023, sono stati stanziati 22,5 milioni per ciascun anno, somme con cui coprire principalmente l’assistenza sanitaria e, a seguire, altre misure, fra cui i mutui.

a cura di Simona D’Alessio

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