di Anna Messia
Di deciso non c’è ancora nulla ma le casse previdenziali sembrano pronte a tornare in azione sul settore bancario. Intenzionata a muovere, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, sarebbe in particolare la Fondazione Enasarco che avrebbe messo nel mirino un investimento consistente in Banco Bpm (che potrebbe arrivare fino al 2%), e non sarebbe la sola. Determinata a entrare nell’azionariato dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna sarebbe anche Enpaia, l’ente di previdenza degli addetti e impiegati del settore agricolo (in questo caso con una quota inferiore all’1%,) mentre Enpaf, l’ente di previdenza dei farmacisti, che è già azionista, potrebbe crescere ulteriormente, arrotondando la sua quota. Partite tutte aperte, che si intrecciano con l’eventuale ingresso delle casse nel patto di consultazione che già oggi raccoglie i rappresentanti delle casse di previdenza e delle fondazioni. Un patto che, dopo l’ingresso della Cassa Forense, è salito dal 6,2% al 7,8%, coordinato dall’Enpam (all’1,9%) e di cui fanno parte anche Fondazione Crt (1,78%), Lucca (1,16%), Alessandria (0,5%), Trento e Rovereto, Manodori e Carpi per un totale dello 0,32%, più Inarcassa (allo 0,5%). L’idea delle Fondazioni e della Casse sarebbe di salire ancora fino a superare il 10% e di conseguenza anche il 9,18% del Credit Agricole, riconquistando così la posizione di primo azionista e ottenendo un’adeguata rappresentanza nel consiglio di amministrazione. Un’operazione finanziaria, quindi, ma allo stesso con una valenza di sistema con la Enasarco, forte del suo patrimonio mobiliare e immobiliare di 8 miliardi, e le altre casse pronte a investire nella banca ma anche a far sentire la loro voce nell’assetto di governance.

Banco Bpm non sarebbe tra l’unico dossier bancario al vaglio. Se è vero che Enasarco nei giorni scorsi non ha preso parte all’aumento di capitale del Monte dei Paschi di Siena per motivi «tecnici» (visto che per quell’investimento sarebbe stato necessario creare un apposito veicolo o partecipate all’aumento per il tramite di un fondo), la Fondazione starebbe invece guardando a Intesa Sanpaolo e anche in questo caso, pure Enpaia, sarebbe pronta a muovere. Un istituto che, come anticipato da MF-Milano Finanza, anvrebbe destato l’interesse anche di l’Enpam, che è già nell’azionariato ma che starebbe valutando la crescita nella banca. Oltre alla quota nel Banco Bpm la cassa previdenziale dei medici e degli odontoiatri presieduta da Alberto Oliveti è infatti già azionista dell’istituto guidato da Carlo Messina con una partecipazione dello 0,33% ma sarebbe pronta ad arrotondare il suo investimento. Mentre Enasarco proprio in questi giorni, starebbe invece valutando l’entità dell’investimento per fare la sua mossa prima nel capitale della banca italiana. Così, appunto, come Enpaia, che a fine dello scorso anno ha iniziato a investire e ora vuole crescere. (riproduzione riservata)
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