BANKITALIA
«In maggio abbiamo assistito al collasso della moneta algoritmica Terraluna; pochi giorni fa, a quello della piattaforma Ftx. Molte cosiddette criptovalute, il cui valore era enormemente cresciuto, lo hanno visto precipitare. La grande volatilità delle quotazioni le rende evidentemente inadatte all’uso come mezzo di pagamento; esse hanno svolto finora solo una funzione speculativa». Lo ha affermato il direttore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, nel suo intervento in occasione dell’incontro con la Scuola superiore della Magistratura, spiegando che «la Banca d’Italia, come altre autorità monetarie e di vigilanza, da tempo mette in guardia il pubblico nei confronti di atteggiamenti non sufficientemente attenti e cauti nei confronti di questo tipo di strumenti». «Se uno strumento rappresenta un’attività per qualcuno, ma non è passività di nessuno», ha aggiunto, «il suo valore non poggia su alcun elemento concreto; il rischio insito è estremo e non può essere mitigato dalla regolamentazione».
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