QUASI RAGGIUNTO L’EQUILIBRIO NEL TRIMESTRE. NOVE MESI A -224 MILIONI

Carige ha archiviato in rosso i primi nove mesi: la perdita netta è stata pari a 224 milioni di euro, di cui 221 mln nel semestre. Al netto di alcuni elementi non ricorrenti il passivo è ammontato a 31,6 milioni. Il terzo trimestre si è chiuso a -2,9 milioni. Distribuendo linearmente gli oneri nel corso dell’anno ed escludendo gli elementi non ricorrenti, la voce è pressoché in pareggio (-0,2 milioni).

La banca ligure ha evidenziato che la qualità del portafoglio crediti si è confermata elevata anche nei tre mesi, con un’incidenza dei crediti deteriorati netti pari al 2,7% e un coverage medio del 54,1% inclusi i write-off. Il Cet 1 fully phased era al 13,2% (phased-in al 14%). Il cost-income della gestione caratteristica era inferiore al 70%. Il margine lordo è stato positivo per 40,5 milioni: si tratta del migliore risultato operativo dal 2016. Il margine operativo netto è stato pari 23,6 milioni. Carige ha evidenziato che si consolida il percorso di risanamento e rilancio della redditività prima della fusione per incorporazione in Bper, approvata ieri dalle assemblee di Carige e di Banca del Monte di Lucca.

«Dal punto di vista industriale il dato più rilevante e che ci rende particolarmente orgogliosi è quello relativo al terzo trimestre, chiaramente il più positivo da diversi anni, in quanto vede Carige tornare in un’area di equilibrio gestionale a livello di componenti caratteristiche», ha affermato il direttore generale Matteo Bigarelli. «Con una situazione di progressivo recupero di efficienza, di adeguata solidità patrimoniale e di buona qualità del portafoglio crediti, Carige rappresenta già oggi una piattaforma in grado di sviluppare appieno le sinergie stimate dalla capogruppo Bper banca, a esito della prossima fusione».

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