LETTERA AL MINISTRO GIORGETTI DEL COMMISSARIO UE AI SERVIZI FINANZIARI MCGUINNESS
di Silvia Valente
L’Italia non ospita nessuna istituzione finanziaria europea, una condizione che potrebbe però presto cambiare: Roma e Torino stanno contendendosi con Berlino e Varsavia la sede della nuova autorità europea per il contrasto al riciclaggio di denaro e ai finanziamenti al terrorismo. Ancora si attende l’arrivo del bando comunitario ma l’Alma (Anti-money laundering Authority, questo il nome completo) dovrebbe diventare operativa dal prossimo anno, quindi i tempi stringono. Un ostacolo si staglia però sulla candidatura italiana.

IL Consiglio d’Europa ha individuato una serie di carenze nell’attuazione e nell’efficacia della disciplina antiriciclaggio e finanziamento del terrorismo in Italia, ossia il primo pilastro del piano d’azione della Commissione per contrastare i due fenomeni criminosi. Risultato: Mairead McGuinness, commissario europeo per i servizi finanziari, ha inviato una lettera al ministro dell’Economia italiano, Giancarlo Giorgetti, chiedendo in relazione a ogni lacuna riscontrata ulteriori informazioni e soprattutto se, dall’ultimazione del resoconto, sono state intraprese o quantomeno pianificate nuove azioni.

LA lettera è datata 26 ottobre, quindi è arrivata pochi giorni dopo l’insediamento del governo Meloni. Non tiene dunque conto delle misure varata nella prima manovra finanziaria che sarà discussa presto in Parlamento ma che appare fuori linea rispetto alle indicazioni dei due organismi sovranazionali europei. La manovra apre infatti a una maggiore diffusione del contante (fino a cinquemila euro), elimina l’obbligo del Pos per gli acquisti fino a 60 euro (innalzato rispetto alla precedente soglia di 30 euro) e alleggerisce la stretta sulle criptovalute introducendo una mini-sanatoria, che potrebbe essere propedeutica a un condono più generalizzato, svolta che ha generato una levata di scudi del segretario del Pd, Enrico Letta.

PRoprio sul tema della soglia ai pagamenti con Pos si registra una mezza frenata da parte dell’esecutivo. Ieri pomeriggio Palazzo Chigi ha fatto sapere che «sul tema delle soglie al di sotto delle quali gli esercizi commerciali non sono tenuti ad accettare pagamenti con carte di pagamento, sono in corso interlocuzioni con la Commissione europea dei cui esiti si terrà conto nel prosieguo dell’iter della legge di bilancio».

I profili delle norme antiriciclaggio sono il cuore delle osservazioni avanzate dal Consiglio d’Europa. Secondo il rapporto, non viene ravvisato un sufficiente livello di consapevolezza, e di conseguenza di valutazione, dei rischi associati alle pratiche di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, in particolare tra le imprese e i professionisti non finanziari e nei settori in cui tali rischi sono più diffusi. Non vi è inoltre una formazione specifica sulle modalità complesse e innovative utilizzate dai criminali.

LA Ue è poi preoccupata dell’effettiva messa in atto di un’adeguata verifica della clientela in Italia e dei criteri rafforzati per le persone politicamente esposte, punto evidenziato anche da Bankitalia. Questo va di pari passo con la necessità di istituire un registro centrale della titolarità effettiva e di migliorare il meccanismo di verifica delle informazioni disponibili sulla proprietà, anche per scongiurare l’uso improprio delle entità legali. Mentre la Guardia di Finanza italiana non ha adottato un approccio né sistemico né globale sul rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo. Va inoltre istituito un registro centrale della titolarità effettiva e migliorato il ruolo dell’Unità di Informazione Finanziaria, che oggi non ha accesso diretto alle informazioni delle forze dell’ordine. E soprattutto ne va rafforzato il potere di vigilanza sulle segnalazioni degli operatori. (riproduzione riservata)

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