Aosta si classifica al primo posto nella classifica della sicurezza, scalando undici posizioni rispetto alla passata edizione dell’indagine. Seguono, nell’ordine, Rieti, Potenza e Pordenone, che a loro volta guadagnano posizioni, pur confermando anche quest’anno la loro presenza nel gruppo di eccellenza. Le province comprese in questo gruppo sono 29, come nelle passate tre edizioni, con l’ormai consolidata nutrita presenza di outsider (fenomeno che potrebbe essere spiegato agevolmente, soprattutto con riferimento alle province medio-piccole).

L’analisi dei risultati ottenuti nelle passate edizioni denota una sostanziale stabilità del quadro relativo alla sicurezza. Infatti, anche quest’anno le province in cui la situazione con riferimento alla sicurezza è risultata buona o accettabile ammontano a 61, dato in linea con quello delle ultime tre edizioni dell’indagine, un risultato quindi stabile nel tempo e molto positivo.

Come lo scorso anno, figurano nelle posizioni di testa 29 province. Vi figurano 6 province del nord ovest, una in meno rispetto al 2020 (Cuneo e Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte, Aosta e 3 province lombarde, contro le 4 della passata edizione, nell’ordine Lecco, Sondrio e Cremona), 6 province del nord est, contro le 7 della passata edizione (Belluno, Treviso, Vicenza e Rovigo in Veneto; le province di Pordenone e Udine in Friuli-Venezia Giulia), 5 province dell’Italia centrale, contro le 3 dello scorso anno (Arezzo in Toscana; Ascoli Piceno e Fermo nelle Marche, Rieti e Frosinone nel Lazio). Infine, fra le posizioni di testa figurano 12 province dell’Italia meridionale e insulare, risultato in linea con quello ottenuto lo scorso anno (L’Aquila e Chieti in Abruzzo; Campobasso in Molise; Benevento e Avellino in Campania; Potenza in Basilicata; Enna in Sicilia e tutte le province sarde.

La situazione si presenta sostanzialmente stabile anche nelle posizioni di coda, in cui figurano 19 province, come nella passata edizione. Il gruppo 4 comprende 3 province del nord ovest, una in meno rispetto allo scorso anno, di cui 2 città metropolitane: Torino in Piemonte, Milano in Lombardia, Imperia in Liguria. Il nord-est è rappresentato da 7 province, due in più rispetto all’indagine 2020, di cui Trieste in Friuli-Venezia Giulia e 6 province dell’Emilia Romagna, nell’ordine Parma, Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini e Bologna. Quanto all’Italia centrale, è in leggero miglioramento la situazione relativa alle province toscane, che passano da 5 a 4, nell’ordine Prato, Livorno, Pisa e Firenze, mentre il Lazio è presente con Roma. Infine, l’Italia meridionale e insulare figura con 4 province, come lo scorso anno: Napoli in Campania; Foggia in Puglia; Palermo e Trapani in Sicilia.

L’indagine 2021 conferma, come nelle passate edizioni, la permanenza nelle posizioni di coda dei grandi centri urbani. Milano chiude la classifica in ultima posizione.

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