di Nicola Carosielli
Auto alla spina ancora da record in Italia. A ottobre le immatricolazioni complessive di Phev (ibride plug-in) e Bev (auto elettriche a batteria) sono cresciute dell’87,59% con 12.285 unità, mantenedo una quota di mercato (ai massimi) del 12,17%, seppur inserito in un contesto complessivo drammatico per l’intero comparto automotive. Lo scorso mese ha segnato un ulteriore sorpasso delle Bev sulle Phev, con le prime che hanno raggiunto le 7.108 unità immatricolate (+145,78%) contro le 5.177 delle Phev. A livello consolidato da inizio anno, il totale Bev+Phev ha raggiunto i 112 mila mezzi raggiungendo una quota dell’8,85% (era il 3,2% il consolidato gennaio-ottobre 2020), per una crescita del 207,82% su base annua. Quanto alle Bev, con 54 mila unità da inizio anno, è possibile che si arrivi a superare le 65 mila unità entro fine anno, considerando che dicembre è solitamente un mese ricco di consegne di fine trimestre. Se tale previsione fosse confermata, si assisterebbe anche nel 2021 a un raddoppio dell’immatricolato Bev, nonostante gli incentivi a singhiozzo e un framework normativo alquanto incerto. La Fiat 500E continua a essere la Bev più venduta in Italia con 8.893 unità, crescendo del 13% rispetto su base mensile, seguita al secondo posto dalla Smart Fortwo con 5.180 unità (+14% su settembre), mentre la Renault Twingo sale al terzo posto con 4.645 unità (+13%). Rallenta la Tesla Model 3 con 4.512 unità (+2%), probabilmente a causa delle politiche di consegna del gruppo di Elon Musk che si concentrano all’ultimo mese del trimestre, mentre entra nella top 5 la Dacia Spring con 4.274 unità (2.497 unità nel mese scorso, +71%) mandando fuori la Renault Zoe, fino all’anno scorso l’auto elettrica più venduta in Italia. Stellantis regna anche tra le ibride plug-in, con la Jeep Compass al primo posto con 7.300 unità, seguita dalla sorella più piccola Renegade (5.038) e dalla Volvo XC 40 (4.440). Chiudono la top 5 la Renault Capture (4.038) e le 3.040 unità della BMW X1. Anche a ottobre, quindi, i tre modelli 100% elettrici di maggior successo sono citycar e utilitarie (segmento A e B), mentre al contrario le Phev continuano con una maggiore diffusione dei segmenti meno di massa (C e D), a conferma dell’impiego delle ibride plug-in specialmente nell’uso promiscuo aziendale, coerentemente con il fenomeno della maggiore penetrazione per le Phev del canale di noleggio, rispetto alle Bev. Sullo sfondo resta il tema ecobonus, con l’ennesimo esaurimento nel giro di neanche 24 ore che dimostra come, al fine di garantire un’adeguata permanenza della disponibilità dei fondi e una più uniforme distribuzione, serva non solo intervenire anche sulle modalità di accesso agli incentivi, ma mettere in campo una soluzione strutturale e un programma di medio termine sugli incentivi. (riproduzione riservata)
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