Le imprese attive nel settore pesca e acquacoltura che hanno subito danni ingenti alla loro attività economica per effetto di eventi atmosferici di eccezionale intensità, tali da compromettere la funzionalità delle strutture produttive e determinare una riduzione della produzione, possono accedere ai contributi previsti dal fondo di solidarietà nazionale settoriale. Lo prevede il decreto Mipaaf n. 278180 del 16 giugno 2021 pubblicato ieri sul sito ministeriale, dopo il via libera da parte della Corte dei conti. Il regime di aiuto utilizza uno stanziamento complessivo di 14 mln di euro, di cui 6 mln per il 2021 e 4 mln per annualità nel 2022 e 2023.

Per accedere alle indennità pubbliche compensative finalizzate a favorire la ripresa economica e produttiva è necessario che i soggetti istituzionali abilitati producano una relazione tecnica con la quale si dimostra l’eccezionalità dell’evento e si descrive il fenomeno meteo marino, climatico o distrofico che si è verificato.

Le imprese della pesca e dell’acquacoltura beneficiano degli interventi compensativi alla condizione che non abbiano sottoscritto polizze assicurative per i rischi oggetto di intervento, l’entità dei danni superi la soglia del 30% rispetto al fatturato medio dell’impresa e le unità da pesca siano rimaste ferme per un periodo non inferiore a 20 giorni. L’indennizzo può arrivare a coprire fino al 70% del danno accertato, ove le risorse finanziarie siano sufficienti, altrimenti si applica una riduzione lineare. Le domande devono essere presentate dalle singole imprese interessate entro tre mesi dall’evento calamitoso e, in caso di danni per l’annualità 2021, è possibile inoltrare l’istanza dall’entrata in vigore del decreto che sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Ermanno Comegna
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