NEL NUOVO PIANO INDUSTRIALE L’OPZIONE DI CREARE UNA FABBRICA ASSICURATIVA INTERNA
di Luca Gualtieri
Venerdì 5 novembre Banco Bpm sarà il primo istituto italiano a presentare un piano industriale post pandemia. Una scadenza importante non solo per il gruppo di piazza Meda, ma anche per il mercato che seguirà con interesse la presentazione del ceo Giuseppe Castagna. Rispetto alla strategia presentata nel marzo del 2020, solo pochi giorni prima del lockdown nazionale, le conferme saranno diverse ma le sorprese non dovrebbero mancare. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, uno degli aspetti finiti sotto la lente del board è stata infatti la necessità di spingere la gestione caratteristica diversificando le fonti di ricavo e attenuando la dipendenza dal margine d’interesse. Per conseguire questi obiettivi il Banco potrebbe spingere sulla bancassurance. Nel 2023 infatti, dopo il riallineamento avvenuto nei mesi scorsi, scadranno gli accolti commerciali in essere con la francese Covea e con Cattolica e la strategia di piazza Meda potrebbe cambiare. Tra le opzioni sul tavolo ci sarebbe anche quella di internalizzare parte delle attività, muovendosi nella direzione seguita da Intesa Sanpaolo con la divisione guidata da Nicola Fioravanti. Per il mercato sarebbe un segnale importante visto che, pur in un periodo di redditività asfittica, sono rimaste poche le banche italiane con fabbriche prodotto di proprietà.

Tornando al piano, il lavoro si è concentrato su una revisione dei target quantitativi che terrà conto del mutato contesto di mercato. In particolare si terrà conto dell’accelerazione avvenuta sul fronte del derisking, non solo grazie alle cessioni finalizzate sinora (l’ultima è stata il progetto Rockets da 1,5 miliardi), ma anche per l’intensa attività di workout. In questo ambito occorre peraltro ricordare che proprio nei giorni scorsi è stato formalizzato il progetto di fusione per incorporazione tra la controllata Release e la capogruppo. L’operazione si inquadra nelle iniziative di razionalizzazione dell’assetto societario del Banco, rispondendo a esigenze di semplificazione e razionalizzazione di struttura e di riduzione dei costi. Particolare attenzione andrà anche al conto economico, con nuovi target sul contenimento dei costi.

Come accade per tutti i piani industriali, il documento sarà redatto in un’ottica stand alone, a dimostrazione del fatto che per ora il vertice del Banco non considera imminente un deal. Lo ha puntualizzato anche lo stesso Castagna presentando la semestrale: «Ho sempre detto che il consolidamento bancario è utile e continua a esserlo, ma non vedo possibili partner alla porta in questo momento». La sforbiciata del governo al bonus fiscale sulle dta ha del resto raffreddato le speculazioni sulle future geografie del sistema bancario italiano, anche se il titolo di piazza Meda non ne ha risentito particolarmente: dopo lo scivolone di venerdì 29 ottobre, ieri le azioni hanno messo a segno il secondo rialzo consecutivo chiudendo le negoziazioni in rialzo dell’1,82% a 2,74 euro.

Forse anche perché il mercato non crede fino in fondo a una strategia stand alone di medio periodo. Agli occhi degli analisti il potenziale partner rimane Unicredit che, dopo lo stop alle nozze con Mps, potrebbe prendere in considerazione altri obiettivi sul mercato italiano malgrado l’assottigliarsi dell’incentivo sulle dta. L’opzione del resto potrebbe incontrare il favore di alcune fondazioni e di investitori istituzionale come il fondo Davide Leone & Partners. In alternativa il Banco potrebbe essere uno dei soggetti ad affacciarsi sul dossier Montepaschi nel corso del prossimo anno. Ovviamente in questo caso il gruppo guidato da Castagna si candiderebbe solo a un perimetro ben delimitato, magari posizionato nel Nord Est.

In vista di queste importanti scadenze si registra anche qualche movimento nell’azionariato dell’istituto. Secondo fonti finanziarie, per esempio, il fondo californiano Capital Research (titolare secondo le rilevazioni Consob di una quota molto vicina al 5%) avrebbe assottigliato la propria partecipazione. (riproduzione riservata)
Fonte: logo_mf