di Claudia Cervini e Luca Gualtieri
Nuovo modello commerciale trainato dal digitale, crescita di volumi e redditività nei business strategici e messa a pieno regime delle fabbriche prodotto. Sono questi i pilastri del nuovo piano industriale che Banco Bpm ha presentato venerdì 5 novembre, incassando l’approvazione del mercato. A fine seduta infatti il titolo dell’istituto ha guadagnato il 5,03% a 2,9 euro. Per quanto riguarda i target l’istituto guidato dall’ad Giuseppe Castagna stima un utile netto pari a 740 milioni nel 2023 e a oltre un miliardo nel 2024 e un rote superiore al 9% al 2024. Il Cet 1 ratio è visto al 14,4% al 2024, mentre il dividend payout in arco piano è stimato al 40%. Nel piano è previsto un forte impulso al derisking: il gross npe ratio si attesta al 4,82% al 2024 con un cost of risk di 48 punti base al 2024, senza contare un ulteriore de-risking per 650 milioni giá spesato nel costo del credito dei primi nove mesi del 2021.

Come anticipato da MF-Milano Finanza, la banca lavorerà alla messa a pieno regime delle fabbriche prodotto, ottimizzando il rafforzamento del modello di business connesso alla bancassurance e all’elevato potenziale di crescita nell’asset management e nel credito al consumo. «Il piano strategico si fonda su saldi presupposti sia per quanto riguarda lo scenario macroeconomico in ripresa, stimolato tra l’altro dall’avvio del Pnrr, sia in riferimento alla solidità del gruppo e alla sua capacità di agire in contesti di trasformazione», ha spiegato l’ad illustrando il nuovo piano in una nota. «Banco Bpm, infatti, ha dimostrato concretamente, durante il periodo dell’emergenza sanitaria, capacità organizzative e di reazione commerciale che hanno permesso di far fronte all’emergenza e impostare con rapidità le azioni necessarie a supportare la clientela, anche grazie alla tecnologia che ha garantito l’operatività da remoto, supportata dai colleghi sempre presenti nelle filiali sul territorio. Tutto ciò è avvenuto tenendo sotto controllo la qualità degli attivi e mantenendo costante la redditività», ha proseguito.

Quanto alle operazioni straordinarie, Castagna è stato molto chiaro nella presentazione al mercato: «Se qualcuno vuole comprare Banco Bpm non verranno erette barricate ma occorre pagare il giusto prezzo», ha spiegato il banchiere, precisando che «non puoi comprare qualcosa che vale di più a un prezzo di sconto. Oggi, anche con questo piano, abbiamo dovuto far capire qual è il valore della banca. Se qualcuno ci compra mica facciamo le barricate, ma dovrà pagare il prezzo giusto», ha precisato Castagna. Nel corso della presentazione è stato osservato che nel contesto bancario attuale l’istituto potrebbe anche finire preda di un’offerta ostile. «Noi abbiamo già tentato di difenderci con il piano di stamattina», ha risposto il ceo. «Il mercato a furia di parlare di questa o quell’altra possibile fusione, forse si è dimenticato un po’ del valore stand alone di questa banca. Così – ha proseguito – abbiamo voluto mostrare i numeri di questa banca, che stand alone potrà valere oltre un miliardo di euro di utile al 2024. Quindi è appetibile, ma va comprata al prezzo giusto e non a sconto. Di conseguenza, se qualcuno propone acquisizione ben pagata, ben venga. Gli imprenditori che sentiamo ci continuano a dire che sarebbe importante avere più player importanti a sostenere crescita del Paese. Se qualcuno ci compra non facciamo le barricate ma se qualcuno ci compra dovrá pagare il prezzo giusto». Banco Bpm nei nove mesi ha realizzato un risultato netto del periodo pari a 472 milioni rispetto ai 263 milioni del precedente esercizio con una crescita del 79,8%, mentre nel solo terzo trimestre l’ultima riga del conto economico ha segnato 110,7 milioni (era di 261,2 milioni nel secondo trimestre 2021; -57,6%). A livello adjusted il risultato netto dell’istituto è salito a 565 milioni (+114,1% a/a). (riproduzione riservata)
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