AXA XL ha lanciato il Coastal Risk Index (CRI), uno strumento che mappa il rischio di alluvione, attuale e futuro, derivante dai cambiamenti climatici e integra i benefici protettivi degli ecosistemi costieri nei modelli di rischio assicurativo.

Il nuovo strumento di AXA XL valuta le inondazioni costiere nel contesto di climate change, confrontando scenari con e senza ecosistemi costieri, come ad esempio le barriere coralline e le mangrovie che sono fondamentali per supportare gli sforzi di mitigazione del rischio, riuscendo in questo modo a fornire un aiuto concreto alle istituzioni, individuando come poter realizzare soluzioni protettive naturali.

Il Coastal Risk Index è stato sviluppato in collaborazione con i partner scientifici di AXA: IHE Delft (Paesi Bassi) e l’Università della California, Santa Cruz (USA) e il governo del Canada attraverso l’Ocean Risk and Resilience Action Alliance (ORRAA).

Ulrike Decoene, chief communication, brand and sustainability officer di AXA Group ha ricordato come “gli oceani stiano cambiando più velocemente rispetto a qualsiasi altro momento della storia. L’impatto combinato del cambiamento climatico e dello sviluppo delle aree costiere fanno sì che le persone che vivono in quelle aree sono fortemente esposte a rischi potenzialmente devastanti come mareggiate e inondazioni. Oltre a ciò, l’innalzamento del livello dei mari e altri eventi naturali come le tempeste di vento, potrebbero costare alle aree urbane costiere oltre 1.000 miliardi di dollari entro il 2050. Riteniamo che il nuovo Coastal Risk Index consentirà alla comunità assicurativa di valutare in maniera più accurata il rischio e aiuterà anche i clienti del settore pubblico e privato a comprendere meglio il loro grado di esposizione alle inondazioni costiere, contribuendo, in definitiva, a innalzare la resilienza economia e sociale”.