Il presidente Macron ha promesso di riformare il sistema di assicurazione agricola. Un disegno di legge sarà adottato entro la fine della legislatura

Il governo francese sta lavorando duramente per adottare una riforma dell’assicurazione agricola prima della fine del mandato quinquennale. Questo è stato il messaggio lanciato dal primo ministro Jean Castex venerdì scorso ai viticoltori e agli agricoltori di Figeac, nella regione del Lot. “Faremo l’assicurazione agricole”, ha dichiarato. “Presenteremo un testo con l’intenzione che sia votato e promulgato prima della fine del quinquennio”, ha ribadito.

Il calendario della riforma sta diventando più chiaro. Qualche giorno prima, il ministro dell’agricoltura Julien Denormandie aveva annunciato che avrebbe presentato un progetto di legge il 1° dicembre, in modo che il testo sarebbe stato discusso a metà gennaio all’Assemblea, poi al Senato a fine gennaio. Il tempo stringe per completare la riforma poiché, a causa della campagna presidenziale, i lavori parlamentari si fermeranno domenica 28 febbraio. Dopo tale data, non sarà più possibile adottare alcuna legislazione.

Emergenza politica per l’assicurazione agricola

Tuttavia, la riforma dell’assicurazione agricola è una forte promessa del presidente della Repubblica Emmanuel Macron, che sta anche preparando la sua possibile rielezione. Nell’aprile 2021, un episodio di gelo tardivo ha distrutto quasi tutte le colture, in particolare le viti. Questo evento ha messo in evidenza il disagio degli agricoltori e dei viticoltori francesi. L’esecutivo ha quindi deciso di affrontare il problema della sottoassicurazione agricola e ha rilanciato il lavoro svolto nel 2019 dal precedente ministro dell’agricoltura con la FNSEA e la Federazione francese delle assicurazioni.

Un rapporto affidato al deputato LREM Frédéric Descrozailles, presentato a luglio, ha delineato alcune strade, chiedendo in particolare un migliore collegamento tra il regime delle catastrofi agricole (per le colture non assicurabili) e l’assicurazione dei raccolti distribuita dagli assicuratori privati, ma anche la creazione di un pool di co-riassicurazione ispirato al modello spagnolo. L’idea del pool, sostenuta da Groupama e Pacifica (Crédit Agricole Assurances), che si dividono l’80% del mercato, non è sostenuta all’unanimità dagli assicuratori minori (Etoile assurances per esempio). Non è nemmeno favorito dai riassicuratori privati, che temono di essere esclusi dal mercato.

Un sistema di assicurazione agricola a tre livelli

Lo scorso settembre, il presidente Macron aveva già delineato i contorni del progetto di legge, che sarà basato sul principio di una maggiore solidarietà nazionale. Il sistema sarà rivisto con la creazione di tre livelli.

Fino al 20% delle perdite subite, gli agricoltori si autoassicureranno (cioè attingeranno alle loro riserve finanziarie). Al di sopra di questa soglia del 20%, verrà introdotta la fase di copertura assicurativa. Poi, oltre una certa soglia di perdite considerate eccezionali (variabile a seconda della coltura, 30% per i prati e 50% per i campi, per esempio), interverrà il rinnovato fondo per le calamità, sostenuto in modo massiccio dal denaro pubblico.

Il presidente ha promesso di raddoppiare il bilancio statale destinato all’assicurazione agricola, mettendo sul tavolo altri 300 milioni di euro. Questa dotazione globale di 600 milioni di euro sarà utilizzata per finanziare le sovvenzioni concesse sui contratti di assicurazione del raccolto e il fondo per le calamità.

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