IL GRUPPO ASSICURATIVO USA (CHE OFFRE COPERTURA A METÀ DEGLI OSPEDALI ITALIANI) NON AVREBBE RICEVUTO OFFERTE SODDISFACENTI
di Anna Messia
Si spengono, almeno per ora, i motori per la cessione delle attività europee della compagnia Usa AmTrust, stimate complessivamente in oltre 1 miliardo di euro. Un’operazione che coinvolge in prima linea l’Italia considerando che l’assicurazione di New York ha in mano poco meno della metà del mercato italiano della responsabilità civile sanitaria, per un totale di circa 250 milioni di premi. Nei mesi scorsi il gruppo guidato da Barry Zyskind, come anticipato da MF-Milano Finanza, aveva dato mandato ai consulenti di Jp Morgan per selezionare pretendenti interessati ai suoi asset che nei Paesi europei sono piuttosto variegati. Un’operazione che già in partenza era resa complicata dal fatto che l’intenzione di AmTrust era di cedere tutte le attività a un’unica controparte e le proposte arrivate in questo periodo non avrebbero soddisfatto le aspettative. Si vedrà nei prossimi mesi se, a questo punto, la compagnia controllata dalla famiglia Karfunkel (Zyskind ne è un membro) deciderà di fare un passo indietro sulla condizione del pacchetto unico, accettando offerte che riguardano singoli Paesi. In Italia, negli anni passati, la compagnia aveva fatto parlare di sé per la causa milionaria con il broker campano Antonio Somma, accusato di aver trattenuto illegittimamente provvigioni future per circa 50 milioni e la contro-richiesta di quest’ultimo di 200 milioni di danni (finita poi con una transazione da 60 milioni per il manager ma una radiazione come broker). La compagnia è stata il prima linea anche per fornire copertura ai medici impegnati nella campagna vaccinale. In Italia, il competitor più diretto di AmTrust è oggi la mutua francese Sham, che in pochi anni ha guadagnato una fetta consistente del mercato, oltre all’Assicuratrice Milanese, che opera pure in altri rami ma negli ultimi anni ha spinto molto sul settore della sanità. E poi c’è la Berkshire di Warren Buffett. Pure lei opera già nel comparto e non ha fatto mistero di volere crescere in Italia. Ma non è escluso che Am Trust decida di accantonare definitivamente l’ipotesi di vendita. E’ già successo dei resto solo qualche mese fa, se sempre in Italia. Il fondo di private equity Cinven aveva deciso di affidare un mandato esplorativo ai consulenti i Deutsche Bank per valutare possibili pretendenti per la compagnia Vita Eurovita ma visto il momento poco favorevole per dismettere compagnie di assicurazione, in uno scenario di bassi tassi d’interesse, alla fine ha preferito fare un passo indietro decidendo di continuare a investire sulla crescita del business in Italia. (riproduzione riservata)
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