di Giovanni Galli
Il superbonus al 110% per l’efficientamento energetico e il rischio sismico sarà prorogato. Parola del ministro dello sviluppo economico. «È impensabile che il superbonus si fermi al 31 dicembre 2021», ha detto Stefano Patuanelli in audizione alla Camera di fronte alla commissione di vigilanza sull’Anagrafe tributaria. «L’intenzione del Governo e del Parlamento è sicuramente di dare una prospettiva più ampia di quella prevista contemperando la proroga con le esigenze del bilancio e dell’utilizzo del Recovery fund. Cito tutti e due perché non è detto che la proroga debba essere finanziata solo con uno o con l’altro. Potrebbe essere finanziata in parte con fondi propri di bilancio e in parte con fondi del Recovery. Ma è impensabile che una misura così importante si fermi al 31 dicembre 2021». Il superbonus, tuttavia, «è una misura choc, pensata per rilanciare le costruzioni in crisi dal 2008. Non penso che possa accompagnare l’edilizia per i prossimi venti anni», ha sottolineato il ministro fornendo anche i primi dati sull’applicazione del beneficio. «In poco più di 20 giorni di monitoraggio dell’Enea sulle richieste per il superbonus 110%, sono 193 gli interventi presentati e autorizzati, con un’ammissione a detrazione di circa 14 milioni e 700 mila euro e con crediti per 16 milioni e 200 mila circa (numeri aggiornati al 18 novembre, ndr)». Dal 27 ottobre il portale Enea riceve le richieste per il superbonus, ci sono 5.176 assemblatori registrati. Circa il 12%-15% degli interventi che vengono proposti hanno una riduzione degli importi ammessi a detrazione. «Sono numeri ancora molto piccoli perché stiamo parlando di 20 giorni, in un quadro che comunque è operativo e c’è attesa per eventuali elementi di proroga», ha concluso Patuanelli, ribadendo infine che la legge delega per il testo unico sugli incentivi per l’edilizia ci sarà ma non nel collegato della legge di bilancio, «come nell’idea originale».

Febbre da proroga

Sulla questione della proroga si concentrano intanto gli agenti immobiliari professionali della Fiaip. «Riteniamo che il superbonus 110% sia una misura particolarmente strategica per il rilancio di tutto il settore immobiliare, ma in particolare dell’usato che racchiude il 75% delle transazioni immobiliari», ha detto il presidente nazionale Gian Battista Baccarini, in audizione nella commissione Ambiente della Camera sulla legge di Bilancio 2021. La Fiaip propone di estendere la durata del superobonus «ad almeno tre anni, almeno fino a fine 2024 (riteniamo molto importante che sia fatto ora, nella legge di Bilancio proprio per dare un reale e fattivo contributo nel riuscire a porre in essere queste opere così importanti)». E chiede anche di «ampliare gli interventi che ricadono in questa misura a tutto il patrimonio immobiliare, non solo a una parte, seppur cospicua, del residenziale, ma all’intero patrimonio residenziale e anche al non residenziale (quindi negozi, uffici, capannoni, laboratori artigianali), con una particolare attenzione per gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche (oltre il 50% dei palazzi nei centri storici non ha l’ascensore)». E torna alla carica anche il M5S per bocca del senatore Agostino Santillo «L’orizzonte triennale è quello più adeguato per il superbonus 110%: solo così questa misura può avere quell’effetto shock per la quale è stata pensata. In particolar modo per gli interventi di efficientamento energetico e di miglioramento antisismico, la base pluriennale è fondamentale. Pertanto, le rassicurazioni del ministro Patuanelli vanno nella giusta direzione: va fissata già ora la garanzia di copertura all’interno del Recovery Plan. Come M5s, stiamo lavorando per ampliare ancora di più la platea, con un occhio di riguardo alle strutture ricettive, e per eliminare ulteriori ostacolo burocratici. Inoltre ci siamo dati l’obiettivo di inserire nello sgravio fiscale tutti gli interventi legati al recupero, riuso e risparmio delle risorse idriche, oltreché di mitigazione del rischio idrogeologico. Continuiamo a lavorare per dare massima concretezza a questo provvedimento epocale».

Le stime del Veneto

Giungono intanto stime dalle regioni: ieri ad esempio è stata la volta del Veneto. La valutazione degli effetti del superbonus 110% in Veneto, effettuata sulla base delle risorse stanziate dal decreto Rilancio, consente di stimare in quasi 1,7 miliardi di euro l’importo delle sole detrazioni fiscali in Veneto, secondo una ricerca condotta da Cna Veneto con il supporto di Centro Studi Sintesi di Mestre. In cinque anni, dal 2021 al 2026, il superbonus muoverebbe circa un miliardo e 652 milioni di euro, così ripartiti: 148 nel 2021, 379 nel 2022, 337 nel 2023, 316 nel 2024 e nel 2025, 156 nel 2026.

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