Milano conferma il piazzamento già ottenuto lo scorso anno e apre la classifica sul tenore di vita. A seguire nel gruppo di testa troviamo Bologna, che a sua volta conferma il secondo posto del 2019, Aosta e Parma. Dalla passata edizione sono stati inseriti nuovi indicatori statistici desunti dal Bes (Benessere equo e sostenibile) elaborato e diffuso dall’Istat, al fine di pervenire a un quadro più dettagliato e realistico del tenore di vita nelle province/città metropolitane italiane.
Della vecchia struttura, articolata in sei indicatori, solo tre, importo medio per beneficiario dei trattamenti pensionistici e, nella sottodimensione negativa, valori immobiliari e variazione media annua dei prezzi al consumo, sono stati mantenuti nel nuovo impianto. La nuova struttura comprende ora il reddito medio annuale pro capite, il reddito medio annuale pro capite per i lavoratori dipendenti, l’importo medio annuale (e non più mensile) dei trattamenti pensionistici, la ricchezza patrimoniale pro capite e, nella sottodimensione negativa, la variazione dei prezzi al consumo, i valori immobiliari, l’incidenza delle sofferenze bancarie per i prestiti alle famiglie e l’incidenza dei trattamenti pensionistici di modesta entità sul totale dei trattamenti erogati.

Tra le 29 posizioni di testa (una in più rispetto allo scorso anno) figurano quasi esclusivamente province dell’Italia settentrionale. Vi figurano in particolare in particolare 13 province del Nordovest, di cui 5 in Piemonte, nell’ordine Biella, Vercelli, Novara, Cuneo e Torino; Aosta; 6 province lombarde, nell’ordine Milano, Monza e Brianza, Pavia, Bergamo, Cremona e Lecco; Genova in rappresentanza della Liguria. Il Nordest a sua volta è rappresentato da 13 province: Bolzano in rappresentanza del Trentino-Alto Adige; Padova, Verona e Venezia in Veneto; tutte le province del Friuli-Venezia Giulia ad eccezione di Pordenone; 6 delle 9 province dell’Emilia Romagna, nell’ordine Bologna, Parma, Modena, Reggio Emilia, Ferrara e Ravenna. Infine, 3 province in rappresentanza dell’Italia centrale (era solo una lo scorso anno), tra la città metropolitana di Firenze e Siena in Toscana, Ancona nelle Marche.

Le 25 province censite nel gruppo di coda (erano 23 nel 2019), viceversa, sono tutte dislocate nell’Italia meridionale e insulare, un risultato che conferma quello già ottenuto nella passata edizione dell’indagine. Vi figurano la provincia di Teramo in Abruzzo; le cinque province campane; 5 delle 6 province pugliesi, ad eccezione di Bari; le 5 province calabresi; tutte le province/città metropolitane siciliane. Chiude la classifica, come lo scorso anno, la provincia di Crotone.

© Riproduzione riservata

Fonte:
logoitalia oggi7