Ascoli Piceno è la provincia più sicura d’Italia, confermando gli ottimi piazzamenti già conseguiti nelle passate edizioni. Seguono Nuoro, Treviso e Oristano, che a loro volta confermano la presenza nelle zone alte della classifica. Le province comprese nel gruppo di testa sono 29, come nelle passate due edizioni, con l’ormai consolidata nutrita presenza di outsider. L’esame della mappa della sicurezza denota una sostanziale stabilità nelle posizioni di testa. Infatti, le province in cui la situazione con riferimento alla sicurezza è risultata buona o accettabile ammontano a 61, in linea con quello delle ultime due edizioni dell’indagine. Delle 29 province comprese nelle posizioni di testa, dato che conferma quello dello scorso anno, 7 sono dislocate nel Nordovest, una in meno rispetto al 2019. Vi figurano Cuneo e Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte, Aosta e 4 province lombarde, contro le 5 della passata edizione (nell’ordine Sondrio, Lecco, Monza e Brianza e Como). Nelle posizioni di testa figurano anche 7 province del Nordest, contro le 8 della passata edizione, fra cui Trento in Trentino-Alto Adige; Treviso, Vicenza, Rovigo e Belluno in Veneto; le province di Pordenone e Udine in Friuli-Venezia Giulia. L’Italia centrale è rappresentata da 3 province, come lo scorso anno, rispettivamente Ascoli Piceno nelle Marche, Frosinone e Rieti nel Lazio. Infine, fra le posizioni di testa figurano 12 province dell’Italia meridionale e insulare, due in più rispetto allo scorso anno. Vi figurano Chieti e L’Aquila in Abruzzo, le due province molisane, Benevento in Campania, Potenza e Matera in Basilicata, Enna in Sicilia, Nuoro, Oristano, Sud Sardegna e Cagliari in rappresentanza della Sardegna. La situazione si presenta sostanzialmente stabile anche nelle posizioni di coda, in cui figurano 19 province, contro le 18 della passata edizione. Il gruppo 4 comprende 4 province del Nordovest, di cui 2 città metropolitane: Torino in Piemonte, Milano in Lombardia; Savona e Imperia in Liguria. Il Nordest è rappresentato da 5 province, di cui Trieste in Friuli-Venezia Giulia e 4 province dell’Emilia Romagna, nell’ordine Ravenna, Parma, Bologna e Rimini. Per l’Italia centrale, torna ad aumentare la presenza di province toscane, che passano da 2 a 5, nell’ordine Pisa, Grosseto, Livorno, Massa-Carrara e Firenze, mentre il Lazio conferma la presenza di Roma. Infine, l’Italia meridionale e insulare figura con 4 province, una in meno rispetto alla passata edizione, di cui Napoli in Campania; Foggia in Puglia, Catania e Palermo in Sicilia. L’indagine 2020 conferma, come nelle passate edizioni, la permanenza nelle posizioni di coda dei grandi centri urbani. Rimini chiude la classifica in ultima posizione per il terzo anno consecutivo.
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