Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Il 60% degli assicuratori mondiali teme una performance negativa degli investimenti, anche a causa degli esborsi legati al Covid. ll 62% si dice pronto a dare priorità a polizze specializzate nel rischio pandemico. Quasi il 70% è intenzionato a mettere la tecnologia al primo posto, convinto che stia trasformando l’intera industria assicurativa e la percentuale sale al 78% se si parla di attenzione verso i temi Esg. Mentre le compagnie italiane al centro delle proprie necessità sembrano mettere una diversificazione dei portafogli, con meno Btp, che oggi pesano per oltre 400 miliardi di euro, e più mercati emergenti.
Il gruppo Azimut, attraverso la controllata statunitense AZ US Holdings Inc., ha acquisito una partecipazione del 55% in Sanctuary Wealth Group, tra le principali società americane indipendenti di wealth management. Azimut opera in 17 paesi e gestisce un patrimonio complessivo di oltre 57 miliardi di euro ed è entrata negli Stati Uniti per la prima volta nel 2015, a Miami, nel settore della consulenza finanziaria rilevando AZ Apice, rafforzatasi quest’anno con una nuova partnership con Genesis Investment Advisors. Entrambe le iniziative sono focalizzate sui clienti dell’America Latina, ma gli Stati Uniti rivestono un’importanza strategica anche nel segmento dei private markets dove, attraverso Azimut Alternative Capital Partners, il gruppo acquisisce partecipazioni di minoranza in gestori alternativi per un investimento di lungo periodo. La partnership tra Azimut e Sanctuary si concentrerà sullo sviluppo di una rete di consulenti finanziari indipendenti di altissimo livello.
  • Fca e Cnh si alleano con Intesa nel welfare
Alleanza nel welfare tra Fca /Cnh e Intesa Sanpaolo. La controllata di quest’ultima, Rbm Salute, si è infatti è aggiudicata il mandato per gestire le coperture sanitarie integrative delle due aziende, assicurandosi le gare indette dai fondi sanitari Fasif (operai, impiegati e quadri) e Fisdaf (dirigenti) che assistono circa 170 mila persone. Il primo sarà coperto integralmente da Rbm Salute, mentre per gli aderenti al Fisdaf – che si rivolge ai dirigenti in servizio e in quiescenza di Fca e Cnh, famigliari compresi – la compagnia gestirà la copertura integrativa contrattuale, ampliando la portata su gran parte delle prestazioni previste fino a concorrenza della spesa sostenuta presso le strutture sanitarie convenzionate con il network messo a disposizione dalla banca. Intesa Sanpaolo Rbm Salute si è distinta per livelli di servizio proposti nella gestione dei sinistri salute, capillarità del network di strutture sanitarie convenzionate e gamma di servizi aggiuntivi, come la possibilità di chiedere prestazioni sanitarie assicurate attraverso smartphone, l’attivazione di uno sportello per consegnare le pratiche di rimborso e i moduli di richiesta d’assistenza diretta Fasif nei principali siti produttivi italiani di Fca e Cnh e presso la sede di Torino della divisione insurance Intesa Sanpaolo e per la possibilità di accedere a tariffe scontate in strutture sanitarie convenzionate, anche per prestazioni sanitarie non assicurate.
  • Credem Pe investe in BrandOn Group
Credem Private Equity sgr, società di private equity, ha perfezionato la prima operazione dei suoi due fondi in gestione, Elite e Credem Venture Capital II, puntando sull’e-commerce in Italia, investendo in BrandOn Group, società digitale che accelera l’accesso delle pmi ai principali marketplace internazionali, fornendo i prodotti e i brand di gruppi italiani ed europei. L’investimento dei fondi Credem, oltre 1 milione di euro, si inserisce in una più ampia operazione da circa 5 milioni guidata da Cdp Venture Capital sgr in coinvestimento con Primomiglio sgr e B Holding. L’obiettivo comune a tutti gli investitori è sostenere, anche attraverso nuove acquisizioni, il forte processo di crescita che ha distinto BrandOn negli ultimi anni come partner tecnologico per le vendite online nel mercato europeo. I due fondi di Credem Private Equity sgr, guidata dagli ad Maurizio Esposito e Daniele Molinaro, hanno effettuato il primo investimento dopo aver raccolto oltre 100 milioni di euro. BrandOn, con il contributo della founder Paola Marzario e di tutto il management team, ha decuplicato le vendite dal 2016 a oggi e nei primi mesi del 2020 sta realizzando una crescita superiore all’80%.

Se la caffettiera scoppia in faccia a una collaboratrice scolastica mentre sta a scuola, il ministero dell’istruzione deve pagarle i danni e l’Inail deve anche indennizzarla. È dovere del dirigente scolastico, infatti, vigilare ed emanare specifiche direttive volte a prevenire il verificarsi di eventi dannosi. E siccome il giudice di merito aveva «ritenuto provato che l’attività pericolosa si svolgeva in modo sistematico all’interno dell’istituto sicché, evidentemente, il datore di lavoro non l’aveva impedita», la Corte di cassazione, con l’ordinanza 23146 del 20 ottobre scorso, ha rigettato il ricorso presentato dal ministero dell’istruzione. Ed ha confermato la validità della sentenza di appello e il diritto al risarcimento in capo alla collaboratrice scolastica.
La pandemia ha impoverito molte centinaia di milioni di persone ma, allo stesso tempo, ha fatto di molto arricchire alcune centinaia di «paperoni» già super ricchi. Secondo lo studio «Riding the storm» (Cavalcando la tempesta) recentemente pubblicato dalla banca svizzera Ubs insieme a Price Waterhouse Coopers, il «consulente contabile» delle grandi multinazionali, la ricchezza di 2.189 persone più ricche al mondo è aumentata dagli 8.000 miliardi di dollari dell’inizio di aprile ai 10.200 miliardi di luglio. In meno di quattro mesi, e nel mezzo dello stravolgimento economico, sociale e sanitaria più grande della storia umana se non si contano le due guerre mondiali, la loro ricchezza è cresciuta di oltre un quarto! Sbalorditivo e allucinante. E’ da notare che il rapporto ha evidenziato che la ricchezza succitata era alla fine del 2017 di 8.900 miliardi di dollari e aveva subito una riduzione significativa nel 2019 e soprattutto nei primi mesi del 2020. Poi la «giostra» è ripartita alla grande a seguito dell’inondazione di liquidità da parte delle banche centrali e dei governi.

corsera


  • Covid-19, una Pmi su cinque è a forte rischio insolvenza

  • Si aprono i giochi per la vendita di Aviva France
Nuovo accordo per la vendita di Aviva France. Il periodo di discussioni “privilegiate” avviate dalla casa madre britannica con il tandem formato dall’assicuratore tedesco Allianz e Athora, legato al fondo americano Apollo, è scaduto alla fine di ottobre senza che le parti interessate siano riuscite a raggiungere un accordo, secondo diverse fonti. Questo apre il gioco ad altri candidati a partire dal mutualista francese Macif e il duo costituito dall’assicuratore italiano Generali con il fondo di investimento CVC. Tanti acquirenti che
dovranno rispondere alle domande sul futuro del portafoglio delle assicurazioni sulla vita di Afer, la potente associazione di 760.000 risparmiatori, partner di lunga data di Aviva.

Handelsblatt

 

  • Cesura nelle assicurazioni vita: cosa significa per gli assicurati la fine della garanzia del capitale
Le classiche assicurazioni sulla vita con garanzia annuale del capitale non hanno probabilmente più molto futuro nel settore assicurativo. Guido Bader, Presidente dell’Associazione tedesca degli attuari, si aspetta che “le classiche politizze con garanzie annuali fino alla fine del prossimo anno diventino un prodotto di nicchia per i nuovi contratti”. È quindi la fine di un’era: l’allontanamento da una componente fissa di un’assicurazione sulla vita classica che esiste da decenni – il pagamento garantito del 100 per cento dei premi pagati dall’assicurato. A partire dal prossimo anno, il leader Allianz Leben abbandonerà in gran parte la garanzia al 100% nella previdenza privata. Dall’inizio del 2021, l’assicuratore vita vuole offrire una garanzia standard di almeno il 90% dei premi pagati, invece del precedente 100%, solo per i nuovi contratti del suo prodotto di previdenza centrale “Perspektive”. In cambio, gli assicurati dovrebbero poter sperare in un rendimento più elevato. Per molti tedeschi, però, questo è un territorio inesplorato: circa il 30% dei tedeschi chiede ancora una polizza con una garanzia classica quando stipula nuove polizze.
  • “Un rischio sistemico” – Allianz Re chiede iniziative congiunte contro il cambiamento climatico
La crisi Covid-19 è attualmente il tema dominante anche nel settore assicurativo. La pandemia sta causando perdite per miliardi: i calcoli di importanti banche come Barclays, Bank of America, Goldman Sachs e Berenberg hanno recentemente rivelato perdite tra i 30 e i 107 miliardi di dollari solo per le assicurazioni immobiliari. In Allianz Re, la controllata di Allianz Re, l’amministratore delegato Amer Ahmed mette tuttavia in guardia dal perdere di vista i pericoli del cambiamento climatico in questo contesto. Dice: “Qui vediamo un effetto crescente che ci occuperà per molti anni a venire. La pandemia, invece, è molto presente in questo momento, con il peggioramento della situazione in tutto il mondo.