Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
L’idea è pensare alle sofferenze anche dal punto di vista del debitore. La proposta è in due emendamenti alla Legge di Bilancio presentati ieri da Carla Ruocco (M5S), presidente della commissione banche, che hanno trovato la convergenza dei due vicepresidenti: il senatore Pd Mauro Laus e il deputato di Forza Italia Felice D’Ettore. Il primo emendamento mira a permettere ai debitori di estinguere le obbligazioni verso gli istituti di credito categorizzate come npl pagando un prezzo più basso rispetto a quello del debito originario e pari al valore netto di iscrizione in bilancio della banca maggiorato del 20% della differenza tra il valore iniziale del credito e quello svalutato. Il tutto dovrebbe avvenire però con un accordo transattivo volontario tra le parti. La misura di rimborso specificata nell’emendamento viene indicata come un valore «ragionevole» e qualora la banca non volesse accettare l’accordo su tali basi dovrebbe motivarne le ragioni. Lo stesso meccanismo funzionerebbe qualora il credito in sofferenza fosse ceduto a un intermediario specializzato nell’acquisto di posizioni deteriorate e passerebbe sempre per un accordo transattivo volontario. Senza limiti temporali è invece la proposta contenuta nel secondo emendamento, che riguarda i crediti deteriorati assistiti da garanzie immobiliari. In questo caso la soluzione prevede la vendita dell’asset in garanzia ad appositi fondi di investimento alternavi (Fia) a un prezzo definito attraverso una perizia di asta.
- L’auto chiede altri incentivi al governo
L’industria dell’auto italiana chiede al governo di inserire il rifinanziamento degli incentivi nella prossima Legge di Bilancio. In un appello congiunto Anfia, Federauto e Unrae hanno dichiarato che l’esaurimento degli incentivi e le nuove restrizioni agli spostamenti stanno una nuova, profonda, crisi. «Da tutto il Paese giungono segnali allarmanti sulla caduta degli acquisti che, a seconda della zona (gialla, arancione, rossa), si attestano su flessioni variabili fra il 50 e il 70%», si legge nella nota, «senza un forte sostegno per il 2021 è a rischio il 10% del pil e una parte degli 80 miliardi di gettito fiscale che l’automotive garantisce ogni anno all’Erario» e «migliaia di posti di lavoro». Oltre ad aver garantito una pronta e significativa ripresa del settore, sostengono i firmatari, gli incentivi hanno anche aumentato significativamente le rottamazioni, contribuendo al ricambio del parco auto circolante con benefici per l’ambiente.
Il Tesoro e l’Antitrust europeo hanno aperto la trattativa sulla dote per il Montepaschi. Il commissario Ue alla concorrenza, Margrethe Vestager, ha parlato di contatti con Roma sul tema del trattamento fiscale delle Dta, uno dei punti su cui è incardinata la privatizzazione della banca senese. L’intenzione del governo sarebbe quella di inserire nella Legge finanziaria la possibilità di trasformare le imposte differite fuori bilancio in crediti fiscali in caso di integrazione. L’entrata in vigore della norma sulle Dta è però subordinata al via libera di Bruxelles, come del resto l’eventuale intervento sul contenzioso. Su questo fronte l’intenzione del Tesoro sarebbe quella di introdurre un’assicurazione sui circa 10 miliardi di rischi legali che pendono sui bilanci del Monte.
Il bilancio preventivo 2020 della Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri ha mostrato un «risultato assestato pari a 86,44 milioni», mentre il budget per l’esercizio 2021 pronostica un esito, «al lordo delle rettifiche di valore, pari a 74,54 milioni (1,54 milioni il risultato netto)». È quel che si legge nella nota diffusa dall’Ente guidato da Luigi Pagliuca, dopo che l’assemblea dei delegati ha approvato l’assestamento del preventivo per l’annualità in corso e il documento di previsione per l’anno prossimo. Nel periodo della pandemia, viene indicato, gli iscritti hanno ottemperato all’obbligo contributivo, non senza risentir delle ripercussioni sulla loro liquidità del Covid, fenomeno che ha aumentato, «però, solo leggermente la morosità, mentre in tema di accertamento dei contributi dovuti, il bilancio di previsione assestato conferma sostanzialmente il dato delle entrate contributive del 2019 in 317,1 milioni, a fronte di una morosità che, al mese di settembre, era di poco superiore al 22% rispetto all’accertamento della contribuzione dovuta».
Per la copertura assicurativa del rilascio della conformità riferibile alla detrazione maggiorata del 110% si deve ritenere valida la polizza professionale già presente e obbligatoria per il visto, con il massimale di 3 milioni di euro, eventualmente integrata con un appendice specifica. Occhio al concorso nella violazione, indistinto per tutti i soggetti in gioco, che comporta l’applicazione solidale della sanzione, riferibile alla specifica disciplina. Questo ciò che emerge dalla lettura della recente audizione del direttore dell’Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini del 18 novembre scorso presso la commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, in tema di superbonus 110%, di cui agli articoli 119 e 121 del dl 34/2020 (decreto «Rilancio»), convertito con modificazioni dalla legge 77/2020.
La scarsa crescita del pil, complice anche l’emergenza sanitaria, si ripercuote sulla rivalutazione dei contributi versati all’Inps, che serviranno un domani a calcolare la pensione. La questione interessa da vicino i giovani. Ossia coloro che hanno cominciato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995 e che rientrano appieno nel criterio di calcolo della pensione cosiddetto «contributivo». La crisi del Pil legata all’emergenza sanitaria da Covid-19 non produce, alcun effetto sulle pensioni che avranno decorrenza nel 2021; il tasso di capitalizzazione, comunicato il 23 novembre dall’Istat e pari a 1,019199%, viene calcolato sulla media della variazione del pil registrata nei cinque anni antecedenti il 2019. Per cui non è necessario affrettarsi a lasciare il lavoro entro fine anno, come a volte si è portati a pensare. In futuro è lecito comunque aspettarsi un ulteriore intervento legislativo in grado di compensare gli effetti della contrazione del pil nel 2020 come già avvenuto in occasione della crisi del 2008-2012 (dl n. 65/2015).
Un bilancio previsionale di resistenza per l’Eppi, la Cassa di previdenza dei periti Industriali, con un avanzo per il 2021 stimato a 30,6 milioni di euro e 6,7 milioni destinati a concreti aiuti per i professionisti iscritti e le loro famiglie. Somma quest’ultima che sarà caricata alla voce «assistenza» del rendiconto dell’anno venturo, e tripartita a favore di: contributi e sussidi previsti dai regolamenti assistenziali interni per oltre 2 milioni di euro; polizze assicurative collettive a tutela della salute per oltre 1,2 milioni di euro; ulteriori misure ed interventi straordinari a sostegno della professione, coperti da ben 3,5 milioni di euro, e destinati a finanziare provvedimenti che, a seguito di autorizzazione ministeriale, potranno aiutare gli iscritti sostenendo la professione, il reddito e la salute. La seconda principale direttrice è invece riferita alle pensioni degli iscritti. Gli organi dell’Eppi hanno ritenuto necessario salvaguardare la tutela previdenziale degli iscritti, senza ridurre i montanti previdenziali e finanziando le future pensioni per oltre 11 milioni di euro.
- La Torre Allianz diventa la casa delle Olimpiadi e Paralimpiadi italiane
La Fondazione Milano Cortina 2026 trasloca: dal primo dicembre 2020, il comitato organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici invernali lascerà la sua attuale sede presso il Pirellone e si trasferirà nei piani alti della Torre Allianz, dove sarà ospitata dal gruppo assicurativo-finanziario che è tra i più rilevanti a livello internazionale e che sarà uno dei top partner a livello mondiale del Movimento Olimpico e del Movimento Paralimpico dal 2021 al 2028.
- Generali, due fondi infrastrutturali per la ripresa
Generali Global Infrastructure, nell’asset management del Gruppo Generali ha lanciato due fondi infrastrutturali con obiettivo di raccolta di 400 e 700 milioni di euro (con un investimento iniziale del Gruppo Generali pari a € 290 milioni, € 145 milioni per ciascun fondo) per sostenere la ripresa delle economie europee dagli impatti negativi del Covid-19.
- Antitrust: “Pratiche scorrette sulle polizze salute di Intesa”
Blitz dell’Antitrust su Intesa Sanpaolo Rbm Salute, nata sei mesi fa dall’acquisto di Rbm da parte della maggior banca nazionale, e oggi prima compagnia di polizze sanitarie in Italia. Il garante del mercato, che mercoledì ha mandato in ispezione la Gdf, ha aperto «un procedimento istruttorio a seguito di oltre 1.000 reclami» contro la società e il suo fornitore di servizi Previmedical, «per due presunte pratiche commerciali scorrette».
Le due società avrebbero «svolto una pratica commerciale aggressiva, consistente in condotte e omissioni per ostacolare l’esercizio dei diritti contrattuali, inducendo i consumatori/ assicurati a rinunciare alle prestazioni economiche e assistenziali » previste. Per l’Authority presieduta da Roberto Rustichelli ne sarebbero derivate «richieste di documentazione probatoria eccessiva, ritardi nel rilascio delle autorizzazioni a prestazioni dirette, ritiro dell’autorizzazione già rilasciata, difficoltà o impossibilità di accesso ai call center, mancata erogazione di rimborsi senza apparenti motivi o in base a pretesti, valutazioni sulla congruità di prescrizioni rilasciate dai medici, inadeguatezza e scarsa trasparenza nella gestione reclami». Intesa Sanpaolo ha replicato che il periodo oggetto delle contestazioni è luglio 2018–luglio 2020, «antecedente all’acquisto di Rbm salute, concretizzatosi l’11 maggio 2020». E che da allora sono state messe in atto «misure concrete, volte ad allineare la qualità del servizio agli elevati standard propri del gruppo Intesa Sanpaolo». Nei primi nove mesi 2020 il numero dei reclami, «quasi dimezzato rispetto a un anno prima », è «pari allo 0,07% degli assicurati ».
- Generali A.M. rilancia sugli asset infrastrutturali
Gli asset infrastrutturali sono riconosciuti come strategici nel definire un percorso di ripresa sostenibile e resiliente per l’Europa e un mondo più green, digitale e incentrato sulla società. A cogliere quest’opportunità c’è Generali Global Infrastructure (GGI), boutique focalizzata sul debito infrastrutturale e parte della strategia multi-boutique nell’asset management del Gruppo Generali, che ha appena lanciato due fondi infrastrutturali a supporto della ripresa europea. Nell’ambito della partnership strategica con il Gruppo Generali, la società gestisce oggi asset per tre miliardi di euro. Le sue strategie di investimento si basano sulla resilienza dell’asset class infrastrutturale, sulla sua capacità di contribuire a uno sviluppo sostenibile e di generare rendimenti stabili a lungo termine. Anche con i due fondi l’obiettivo perseguito è di sostenere la ripresa delle economie europee dagli impatti negativi del Covid-19 attraverso investimenti sostenibili e resilienti in infrastrutture con un’allocation flessibile tra investimenti in debito ed equity. A fronte di target di raccolta tra i 400 milioni e i 700 milioni di euro, il Gruppo Generali ha fatto un investimento iniziale di 290 milioni complessivi (145 milioni per ciascun fondo).
- L’Antitrust e quel faro su Rbm (di cui è cliente)
A seguito di oltre mille reclami pervenuti, l’Agcm ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Intesa Sanpaolo Rbm Salute e Previmedical per due presunte pratiche commerciali scorrette. In particolare, le due società avrebbero svolto «una pratica commerciale aggressiva, consistente in condotte e omissioni volte a ostacolare l’esercizio dei diritti che derivano dal contratto, inducendo i consumatori assicurati a rinunciare alle prestazioni economiche e assistenziali a cui avrebbero diritto», come si legge nella nota dell’Agcm. «Inoltre, sia Rbm sia Previmedical avrebbero realizzato una pratica commerciale ingannevole con la pubblicità della “Polizza stop liste di attesa di Rbm”». Il 25 ottobre sono state anche condotte verifiche ispettive con la Gdf. Intesa Sanpaolo fa sapere che che il periodo oggetto delle contestazioni, luglio 2018 – luglio 2020, è antecedente all’acquisto di Rbm Salute, concretizzatosi a maggio 2020 e che da tale data sono state messe in atto misure concrete, volte ad allineare la qualità del servizio offerto .
- I fondi ripuntano sui dossier congelati dal Covid
Il private equity attende il nuovo anno per riprendere in mano i dossier congelati nei mesi difficili della pandemia. Sul mercato potrebbero quindi tornare in auge operazioni che nei mesi passati, soprattutto tra marzo e aprile, sono state congelate. Tante le transazioni di M&A in cantiere che potrebbero di nuovo catalizzare gli interessi: anche i private equity, come sta succedendo progressivamente in Borsa, potrebbero avviare una rotazione dei propri investimenti, ritornando a puntare su settori colpiti in epoca di pandemia e che potrebbero rilanciarsi nei prossimi mesi grazie a una situazione progressiva di ritorno alla normalità.
- Cnpr: +86 milioni di risultato assestato
L’assemblea dei delegati della Cassa di previdenza dei ragionieri commercialisti e degli esperti contabili ha approvato l’assestamento del preventivo 2020 e il bilancio di previsione per l’anno 2021. Il risultato assestato è pari a +86,44 milioni. L’anno è stato influenzato da una sensibile compressione dei rendimenti del patrimonio mobiliare. Cresciuta leggermente la morosità mentre in tema di accertamento dei contributi dovuti, il bilancio di previsione assestato conferma sostanzialmente il dato delle entrate contributive del 2019 in 317,1 milioni. Il risultato netto è di 5,59 milioni di euro. Il preventivo per l’esercizio 2021 pronostica un risultato al lordo delle rettifiche di valore pari a 74,54 milioni (1,54 milioni il risultato netto).
- Geometri, nel bilancio preventivo +19 mln
Il comitato dei delegati della Cassa italiana di previdenza e assistenza dei geometri liberi professionisti ha approvato il bilancio di previsione 2021 con un risultato economico positivo di 19 milioni di euro. La spesa per l’erogazione delle prestazioni istituzionali si stima nelle previsioni 2021 sui 531,3 milioni di euro. Le entrate contributive per il 2021 si prevedono in 544,9 milioni di euro. Il risultato della gestione previdenziale, stimato per l’esercizio 2021, presenta un saldo positivo di 36 milioni di euro.
- Opzione donna con il nodo del cumulo
La manovra prorogherà di un ulteriore anno le misure di Ape sociale e Opzione donna. In particolare, nel primo articolato oggi disponibile di disegno di legge, l’articolo 56 prevede un intervento sull’Opzione donna, con ampliamento della platea delle possibili aderenti a questa particolare forma di pensione anticipata e che consente di maturare i requisiti anagrafici e contributivi non più entro la fine del 2019 (come a oggi previsto dalla versione vigente della norma), ma entro il nuovo termine del 31 dicembre del 2020. Non cambiano i requisiti, pari a 35 anni di contribuzione effettiva e a un’età anagrafica di 58 anni per le dipendenti del settore privato o pubblico, che salgono a 59 nel caso di lavoratrici autonome (iscritte alla gestione artigiani o commercianti). Rimane anche il meccanismo delle finestre mobili, pari a 12 mesi per le subordinate e 18 mesi per le autonome. Viene anche confermata la penalizzazione della conversione automatica del trattamento pensionistico al metodo di calcolo contributivo puro. La legge di bilancio prorogherà anche l’Ape sociale, che sarà richiedibile entro il 30 novembre 2021. Invariati i requisiti.
- Flessione storica nel settore delle assicurazioni sulla vita
Il mercato delle assicurazioni sulla vita è in declino dall’inizio dell’anno, con un deflusso netto di oltre 7 miliardi di euro. Di fronte a tassi d’interesse negativi che complicano la loro equazione finanziaria, gli assicuratori cercano di trasformare le abitudini di risparmio dei francesi.
- Come gli assicuratori vogliono cambiare le abitudini dei risparmiatori
Gli assicuratori impegnati a cambiare le abitudini di risparmio dei loro clienti sanno che non avranno successo senza la loro forza vendita. Lo dimostra l’annuncio, dato da Generali France all’inizio di questa settimana, della creazione di una società di gestione incaricata di offrire “supporto tecnico, formazione e soluzioni” alle reti di distribuzione, agli agenti generali e ai consulenti di gestione patrimoniale.
Questa nuova entità, denominata “Generali Wealth Solutions”, mira a facilitare la “trasformazione del modello di risparmio” della filiale francese del gruppo italiano. In particolare, vuole incoraggiare la sottoscrizione di polizze vita unit-linked, che non hanno garanzia di capitale e sono generalmente investite in azioni e sono quindi più rischiose, o addirittura contratti di crescita in euro, a metà strada tra i fondi in euro e le polizze unit-linked.
- La Banque Postale si riorganizza per integrare CNP Assurance