Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Le assicurazioni italiane in questi mesi hanno rapidamente potenziato l’offerta delle polizze sanitarie per includere coperture sanitarie legate al coronavirus. Ma le imprese, azzoppate dalle chiusure imposte dal lockdown, hanno dovuto fare affidamento esclusivamente sugli interventi pubblici visto che, a differenza di altri Paesi, in Italia le polizze per la business interruption, che prevedono rimborsi in caso di blocco dell’attività, sono state sottoscritte appena dal 3% delle pmi italiane. Al lavoro c’è l’Ania, che sta preparando una proposta per trovare una soluzione che affianchi lo Stato alle imprese assicurative. Anche perché senza sostegno pubblico per le compagnie il rischio pandemico è insostenibile, come ha dimostrato il coronavirus. «Il covid ha evidenziato che i sinistri generati da tre mesi di blocco delle attività corrispondono a 100 anni di premi», sottolinea Daniela D’Andrea, ceo di Swiss Re Italy, durante il webinar «Il rischio pandemico è assicurabile», nel corso della terza giornata conclusiva della seconda edizione del Milano Festival delle Assicurazioni. Secondo quanto detto da parte dell’ad e dg di Aon, Andrea Parisi, il rischio pandemico fino allo scorso anno era considerato al 62esimo posto in Italia e al 60esimo nel mondo. Ma adesso è nata una nuova consapevolezza e secondo il ceo sarà sempre più considerato negli anni a venire il rischio pandemico.
«Esclusione dei danni da malfunzionamento software dalle coperture cyber, esclusione dei consulti in telemedicina da coperture sanitarie e mancanza di attenzione alle fragilità psicofisiche dovute agli effetti di Covid19 sono esempi concreti del rischio che l’offerta assicurativa si allontani dai bisogni emergenti dei consumatori». A dichiararlo è stato il presidente di Aiba, Luca Franzi, nel corso del Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana Brokers di Assicurazioni e Riassicurazioni, che si è concentrato sul «Ruolo Sociale delle Assicurazioni» e ha affrontato le sfide dettate all’intero settore da macro-fenomeni come il cambiamento climatico, gli scenari economici e l’epidemia di Covid-19.
L’industria italiana del risparmio gestito guarda già oltre il Covid e archivia il terzo trimestre con una raccolta netta di 15,111 miliardi di euro, portando il totale da inizio anno in attivo a 14,376 miliardi (dai -736 milioni di fine giugno). E con un patrimonio che torna a fine settembre al massimo storico a quota 2.335 miliardi, in aumento dai 2.265 miliardi di fine giugno grazie anche all’effetto mercato (indici di borsa in costante crescita negli ultimi due mesi) e alla raccolta, superando il precedente record di 2.305 miliardi di fine 2019, dopo il calo del primo semestre dovuto alla crisi dei mercati legata alla pandemia. Di questi, 1.138 miliardi sono relativi alle gestioni collettive (1.074 miliardi nei fondi aperti, divisi tra 233 miliardi nei fondi di diritto italiano e 840 miliardi in quelli di diritto estero e 64.210 miliardi nei chiusi) e 1.197 miliardi nelle gestioni (di cui 135 miliardi in quelle retail).
  • Manca una cultura di investimento nell’economia reale
Manca in Italia una cultura per gli investimenti non tradizionali in ambito assicurativo. È quanto ha fatto emergere ieri Paolo Pendenza, responsabile private debt di Equita Capital sgr. Il mercato del debito è recente ma è anche molto variegato, il che consente di scegliere per esempio un private debt con rendimenti bassi e un rischio altrettanto basso, oppure uno più strutturato. Dal momento che si tratta di prodotti complessi, è necessario un lavoro di due diligence e «non tutte le compagnie assicurative italiane sono capaci di farlo», riconosce Pendenza, ribadendo quindi il ruolo cruciale di intermediari specializzati per colmare questo gap culturale. Che in Italia sia presente questo vuoto lo ha detto anche il vice direttore generale di Arca Fondi sgr, Simone Bini Smaghi. Non servono né vincoli né imposizioni: le compagnie dovrebbero capire in autonomia che gli investimenti alternativi sono una grande possibilità di crescita. Giovanni Natali, presidente di 4aim, ha mostrato anche come in Italia la quota di investimenti da parte delle assicurazioni sia minore rispetto al resto d’Europa. A livello nazionale la percentuale di investimento nell’azionario non bancario è del 5% a fronte di un valore pari al 20% in Francia. «Bisogna fare in modo che ci sia un flusso di capitali che vada dalle compagnie assicurative all’economia reale», ha ribadito Bini Smaghi. Allo stesso tempo il vicepresidente e ad di Anthilia, Giovanni Landi, ha posto l’accento sul fatto che la pandemia possa portare a un avvicinamento del mondo degli intermediari assicurativi all’economia reale.
  • MF-Innovazione, tutti i premiati agli Award 2020
Aconclusione del Milano Festival delle Assicurazioni, Accenture e MF-Milano Finanza hanno premiato i vincitori degli Award 2020. Nella categoria Protezione per l’abitazione ha vinto Allianz per il prodotto Ultra, mentre SuperEasy2Ruote di UnipolSai si è imposto per la Protezione Autoveicoli e Mobilità. Immagina Adesso di Generali Italia ha vinto nella categoria Protezione della Salute e Prevenzione, mentre il premio per la Protezione dello Stile di Vita e del Welfare è andato a Generali Welion per Staiwel. La polizza fideiussoria digitale su Blockchain di Reale Mutua si è imposta sul fronte di Protezione del Lavoro e delle Attività Imprenditoriali, postevivereprotetti di Poste Assicura ha vinto nella categoria Gestione dei Punti di Contatto con i Clienti e Intesa Sanpaolo – con Area X h avuto la meglio nella categoria Campagna di Comunicazione e Promozione rivolta alla Clientela e ai Cittadini in generale.
  • Festival delle Assicurazioni, successo da 41 mila spettatori
Grande successo di pubblico per la seconda edizione del Milano Festival delle Assicurazioni. 41 mila spettatori hanno assistito ai lavori trasmessi su ClassCnbc -507 di Sky- su MilanoFinanza.it, piattaforma Zoom e social. «Come nei precedenti eventi, la formula multimediale proposta da Class Editori è stata molto apprezzata», ha dichiarato Angelo Sajeva, consigliere delegato per il coordinamento commerciale e gestione quotidiani e magazine e presidente di Class Pubblicità. «Da un lato la facilità di fruizione, dall’altro l’utilità dei contenuti proposti e la ricchezza del parterre, che posiziona al primo posto in Italia e non solo sia il Festival delle Assicurazioni sia l’Insurance Day organizzato in partnership con Accenture, che ha inaugurato la tre giorni», ha aggiunto. Sono stati circa 80 gli interventi che si sono susseguiti attraverso 17 momenti di confronto e incontro.

  • Fondazione Teatro Donizetti, Allianz diventa main partner
Una partnership pluriennale per sostenere il teatro appena restaurato e la sua produzione culturale. E’ questo il significato dell’iniziativa del gruppo assicurativo Allianz, diventato main partner e membro benemerito della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo. La città è stata simbolo della prima ondata europea della pandemia causata dal Covid-19; nonostante però il dolore e le perdite enormi, all’inizio dell’estate è coraggiosamente ripartita, portando avanti i progetti in essere, proprio nel ricordo e nel rispetto anche di chi non c’è più. In quest’ottica si colloca la conclusione dei lavori di restauro del Teatro Donizetti e la sua riapertura dopo tre anni alle attività di spettacolo (seppur senza pubblico), a partire dal festival Donizetti Opera che da oggi proporrà sulla nuova «Donizetti webTV» tre nuove produzioni di titoli donizettiani realizzate in queste ultime settimane, nel massimo rispetto delle normative vigenti.

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  • Allianz sponsor del Donizetti
Dopo tre anni di restauro riapre da oggi in digitale il Teatro Donizetti di Bergamo con la nuova “Donizetti webTV” e tre nuove produzioni. Sponsor fino al 2025 sarà Allianz.

  • «Unipol, sì all’asse Bper-Banco ma deve creare valore per i soci»

  • Grandi manovre nell’Assicurazione britannica
L’assicuratore britannico RSA ha appena accettato un’offerta di acquisto
per 7,2 miliardi di sterline del canadese Intacte del danese Tryg
  • CNP Assurances ha registrato un forte deflusso nelle assicurazioni vita
CNP Assurances, il peso massimo delle assicurazioni personali francesi, ora parte di La Banque Postale, ha annunciato nei risultati trimestrali di giovedì scorso che ha
ha registrato un deflusso netto di quasi 5 miliardi di euro nell’assicurazione sulla vita dall’inizio dell’anno. In particolare, la raccolta netta di fondi in euro è stata pari a -5,7 miliardi di euro. Nel frattempo, le unit-linked (prodotti più rischiosi) hanno raccolto 900 milioni di euro. Il calo è dovuto principalmente agli “effetti della crisi sanitaria” e alla “politica di restrizione dell’accesso ai fondi in euro”. Gli assicuratori cercano di
distogliere gli investitori da questi prodotti in un periodo di bassi tassi.

Handelsblatt

 

  • Generali intende effettuare ulteriori acquisti – soprattutto in Germania
Quando Philippe Donnet ha presentato il suo nuovo piano strategico “Generali 2021” alla fine del 2018, i primi passi di ristrutturazione erano già stati fatti. Il francese aveva trovato alti costi e bassa efficienza quando nel 2016 ha assunto la presidenza della direzione generale dell’assicuratore italiano. All’epoca, l’implacabile bilancio è stato un caso di radicale ristrutturazione. Ora, quest’anno, a questo si è aggiunta l’incertezza causata da una pandemia, che nessuno avrebbe potuto prevedere. Ma Donnet vede la crisi più come un’opportunità che come un rischio. “Quello che è successo conferma la validità della nostra strategia e dimostra quanto il nostro business sia importante per le persone che hanno bisogno di sempre maggiore protezione”, ha dichiarato il CEO di Generali in un’intervista a Handelsblatt. E per quanto riguarda le acquisizioni, egli ritiene che potrebbero presentarsi opportunità completamente nuove. Per Donnet, l’attenzione si sta spostando di nuovo sulle acquisizioni. “Prevediamo di investire 3-4 miliardi di euro, secondo un piano preciso”. Quasi un miliardo e mezzo di euro sono già stati spesi, i fornitori di piccole e medie dimensioni sono ora di proprietà del terzo maggiore assicuratore europeo. L’acquisizione più importante è stata la portoghese Seguradoras Unidas in ottobre, che in un colpo solo ha trasformato Generali da fornitore di nicchia al numero due del Paese.