Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

I bilanci dei primi nove mesi del 2020, pubblicati in questi giorni dalle compagnie di assicurazioni, mostrano che il settore ha le spalle larghe. A partire da marzo, con la prima ondata del Covid-19 è stato in grado di affrontare l’emergenza, prendendo rapide contromisure. Gli indici di Solvibilità hanno restituito imprese in salute e anche gli utili del periodo hanno retto abbastanza bene allo scossone, grazie anche al salvagente lanciato dalla Bce e dall’Unione Europea, che hanno evitato crolli dei mercati e forti tensioni sugli spread dei titoli di Stato. Argomenti di cui si discuterà martedì 17 novembre nel corso della XX edizione dell’Insurance Day, che vedrà la partecipazione di amministratori delegati, direttori generali e top manager delle principali compagnie assicurative che operano in Italia e sarà trasmesso in diretta su Class Cnbc (canale 507 Sky), in streaming su milanofinanza.it e sulla piattaforma Zoom, organizzato da MF-Milano Finanza in collaborazione con Accenture. Evento che aprirà la seconda edizione del Milano Festival delle assicurazioni, una tre giorni di appuntamenti che si chiuderà giovedì 19, con 17 webinar trasmessi da ClassCnbc e da milanofinanza.it per entrare nel vivo, con i protagonisti del settore, delle sfide e delle opportunità che attendono le imprese assicurative nei mesi a venire
L’ultima azienda finita sotto attacco hacker è stata Campari, alla quale dopo essere stati sottratti circa 2 terabyte di dati riservati è stato chiesto un riscatto di 15 milioni di euro per ripristinare le attività. Poche settimane prima è stato il turno di Enel, che si è vista rubare 5 terabyte di informazioni a fronte di una richiesta di 14 milioni. E ancora: Luxottica, Geox e Carraro (costretta a far slittare contratti per 15 milioni). Pochi esempi che la dicono lunga su una tendenza in costante crescita già da fine 2018 e acuitasi con l’insorgere della pandemia, che ha obbligato tutte le industrie al rapido trasloco delle attività sulla rete, spesso senza dotarsi di adeguati sistemi di sicurezza. Basti pensare che dallo scoppio del Covid sul tavolo della polizia postale sono finiti quasi 30 dossier riguardanti grandi società, enti istituzionali e società di servizi. Attacchi arrivati a preoccupare anche la Santa Sede, con la Biblioteca Vaticana al lavoro sulla creazione di una rete di bot basata su intelligenza artificiale a guardia del sito web e delle infrastrutture di server che custodiscono le repliche digitali di oltre 80mila volumi.
Itas Gestione Garantita 2 è un’assicurazione rivalutabile a vita intera a premio unico, dalle caratteristiche difensive in termini di profilo di rischio e di rendimento atteso. Le prestazioni assicurate sono contrattualmente garantite dalla società e si rivalutano in base al rendimento della gestione separata Formula Fondo. La prestazione in caso di decesso dell’assicurato prevede la semplice liquidazione ai beneficiari del capitale assicurato rivalutato. E’ però prevista una copertura complementare per decesso causato da qualsiasi causa: per la quale in caso di decesso dell’assicurato verrà pagato un ulteriore capitale, in aggiunta alla prestazione base, che sarà determinato in fase di sottoscrizione iniziale e sarà pari al premio unico versato moltiplicato per tre, fino ad un massimo di 75 mila euro. Ad esempio, se il contraente versa 10 mila euro di premio unico il suo capitale assicurato aggiuntivo in caso di decesso sarà pari a 30 mila euro. Tale copertura ha una durata fissa pari a 10 anni dalla data di decorrenza del contratto ed è riservata agli assicurati con età anagrafica, alla data di sottoscrizione, compresa tra i 18 e 50 anni. Questa forma di copertura aggiuntiva può inoltre essere attivata solo come alternativa alla copertura complementare “decesso causato da infortunio”. In caso di decesso dell’assicurato per infortunio verrà pagato un ulteriore capitale, determinato sempre in fase di sottoscrizione iniziale e pari al premio unico versato moltiplicato per tre, con massimale nuovamente di 75 mila euro, ma in caso di decesso causato da incidente stradale il capitale assicurato sarà raddoppiato. Tale copertura ha una durata fissa pari a 10 anni dalla data di decorrenza del contratto ed è riservata agli assicurati con età anagrafica, alla data di sottoscrizione, compresa tra 18 e 70 anni.
La realtà economica in evoluzione si riflette anche sulla previdenza complementare, sempre più necessaria per integrare la futura pensione e possibile fonte di finanziamento della ripresa. Il tutto considerando anche che la normativa italiana è in fase di progressivo adeguamento alla disciplina comunitaria. MF-Milano Finanza ne ha parlato con Stefania Luzi, responsabile dell’area economia e finanza del Mefop, società costituita dal ministero dell’Economia e delle Finanze per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione.
Nell’ordinamento previdenziale italiano si attribuisce grande rilevanza alla possibilità da parte dell’aderente di presentare reclamo alla propria forma pensionistica complementare nel caso in cui ritegna che ci siano presunte criticità o irregolarità nel rapporto di partecipazione. Il termine di risposta da parte del fondo pensione è di 45 giorni dalla ricezione. Nel caso in cui non si sia invece ricevuta risposta o non si sia soddisfatti si può adire la Covip. L’obiettivo comunque è favorire un rapporto tra i fondi pensione e i loro aderenti fondato su un trasparente, chiaro e tempestivo riscontro alle richieste di questi ultimi. C’è anche la via dell’esposto, ovvero una comunicazione trasmessa alla Covip con l’obiettivo di portare all’attenzione eventuali anomalie rilevate nel funzionamento della forma previdenziale. In ogni modo va evidenziato che non è compito della commissione di vigilanza dei fondi pensione presieduta da Mario Padula dipanare i casi singoli. Con l’esposto la Covip recepisce elementi idonei a verificare, sotto un profilo generale, l’effettiva sussistenza di aree di criticità rispetto alle quali attivare interventi volti alla correzione delle disfunzioni rilevate. Le controversie individuali possono essere invece portate in sede di giustizia civile o, nell’ipotesi in cui vi sia tale previsione nella regolamentazione della forma previdenziale, a procedure arbitrali.
«Gli agenti UnipolSai sono preparati ad affrontare la seconda ondata della pandemia e al momento non ci sono criticità». A dichiararlo a MF-Milano Finanza, è stato Matteo Laterza dg della compagnia bolognese, commentando il bilancio dei nove mesi chiusi con un utile di 701 milioni, mentre per Unipol l’ultima riga del conto economico è stata di 759 milioni (+31,5%). «La rete è pronta a far fronte a nuove sfide, questa volta preparata rispetto alla prima ondata che ha colto tutti di sorpresa», ha aggiunto il top manager, sottolineando come anche nel primo lockdown gli agenti abbiano dato prova di resistenza. Guardando la raccolta Danni nei nove mesi, a frenare è stato il canale bancassicurativo, con un -30%, mentre «gli agenti hanno avuto una flessione limitata al -3,4%, ascrivibile all’iniziativa Un mese per te con lo sconto di un mese sulla Rc auto».

Enel ed Enel Insurance, società captive di riassicurazione del gruppo energetico, nell’ambito dei rinnovi assicurativi del 2020-2021 hanno collocato un programma assicurativo Property All Risk Sdg Linked. Si tratta del primo programma al mondo nel panorama assicurativo che recepisce e integra criteri di sostenibilità quali gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg) delle Nazioni Unite. L’indicatore preso in considerazione è Sdg 7 Affordable and Clean Energy, per cui il gruppo è impegnato a raggiungere entro la fine del 2021 il 55% della capacità totale installata con fonti rinnovabili: obiettivo cui è legato il costo del premio assicurativo. La certificazione del raggiungimento del risultato sarà effettuata da un advisor indipendente.
  • I profitti di Mutuionline aumentano del 10,7%
Mutuionline ha chiuso i nove mesi con un utile netto di 31 milioni di euro, in crescita del 10,7% su base annua. I ricavi sono saliti del 14,1% a 178,7 milioni e il risultato operativo è aumentato del 15,4% a 42,3 milioni. Secondo il management nel terzo trimestre, dopo un mese di luglio contrastato, il mercato dei mutui residenziali è risultato in robusta crescita su base tendenziale, grazie ai tassi di interesse su livelli minimi e a una situazione economica e sanitaria percepita in via miglioramento. Nei prossimi trimestri, pur in presenza di una rinnovata incertezza, le dinamiche del mercato dei mutui sono compatibili con l’aspettativa di una domanda solida
  • Fideuram a 244 miliardi
Fideuram-Intesa Sanpaolo private banking ha chiuso i primi nove mesi con un utile netto consolidato di 623 milioni di euro, in rallentamento del 5% rispetto allo stesso periodo del 2019. Andamento positivo per le masse amministrate, che hanno raggiunto il nuovo massimo storico di 243,8 miliardi. La raccolta netta totale è salita dell’11% a 8,2 miliardi. Le commissioni nette sono ammontate a 1,26 miliardi (-1%) e i costi operativi a 443 milioni (-1%). Il cost-income si è posizionato al 31%, «stabile su livelli di eccellenza assoluta», ha commentato l’istituto. Inoltre la solidità patrimoniale è «molto al di sopra dei requisiti normativi», con il Cet 1 che si è portato al 28,3%.

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  • Il traffico cala e i conti corrono Unipol salva utili e obiettivi 2020
La riduzione dei sinistri legata al Covid favorisce Unipol, che controlla la compagnia assicurativa UnipolSai specializzata nei danni. Il gruppo bolognese nei primi nove mesi 2020 ha realizzato utili per 759 milioni, più delle attese degli operatori e +31,5% sul risultato normalizzato 2019. In Borsa l’azione Unipol è salita dello 0,28%, quella della controllata ha perso lo 0,18%. La minore circolazione dei veicoli dei clienti è proseguita tra luglio e settembre, con «andamento delle denunce inferiore rispetto all’anno precedente, seppur di dimensioni molto più limitate rispetto al primo lockdown». Anche per questo nel ramo danni è salita del 41% la marginalità, a 985 milioni di utile ante imposte. Questo risultato ha compensato la frenata delle attività finanziarie, emersa nella raccolta vita (-27,2%) che hanno fatto scendere a 8,6 miliardi (-13,7%) i premi totali. Gli utili già realizzati, malgrado le nuove chiusure di ottobre, consentono alla holding e alla controllata assicurativa di confermare una redditività 2020 in linea con gli obiettivi del piano industriale. Come tutti gli assicuratori europei, su indicazione delle autorità continentali, anche Unipol ha congelato le cedole quest’anno. E anche negli ultimi mesi il patrimonio è salito più delle attese, beneficiando dall’ulteriore compressione del rischio Italia che deprezza i Btp in portafoglio e della ripresa dei mercati. L’indicatore Solvency ratio , che misura il rapporto tra fondi propri e capitale di vigilanza, è salito dal 188% di fine giugno al 193% di fine settembre, per un patrimonio netto di gruppo salito 8.328 milioni, da 8.305 milioni di fine 2019.

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  • Unipol, utili per 759 milioni Confermati obiettivi e cedole
Unipol ha chiuso i primi nove mesi del 2020 con un utile netto di 759 milioni di euro, -18,5% rispetto ai 931 milioni dello stesso periodo del 2019, ma in crescita del 31,5% sui 577 milioni del risultato normalizzato, cioè ripulito dai 421 milioni della contabilizzazione a patrimonio netto della quota in Bper e da 67 milioni di oneri straordinari per incentivazione all’esodo. A sostenere i risultati è stato il settore danni, con un utile ante imposte salito del 41% a 985 milioni di euro grazie al calo dei sinistri legato all’emergenza sanitaria. La raccolta diretta è scesa del 13,7% a 8,6 miliardi, con un calo del 3,6% nel danni e del 27,2% nel vita. Il gruppo bolognese guidato da Carlo Cimbri conferma anche i target del piano industriale 2019-2021 di Unipol e Unipolsai (di cui la capogruppo controlla l’85%) nonostante l’arrivo della seconda ondata di coronavirus, con i suoi «inevitabili riflessi sulla ripresa economica, già debole, del Paese». Cimbri ha anche confermato «nell’arco del piano industriale l’obiettivo di distribuire 600 milioni di euro di dividendi cumulati al 2022», una volta che i regolatori lo consentiranno.

  • Pensioni alte, tre anni di tagli
Il prelievo sulle pensioni con importi superiori ai 130mila euro annui lordi resterà in vigore solo fino al 2021. La legge di bilancio che il governo si accinge a inviare in Parlamento recepisce immediatamente la recente pronuncia della Consulta sul contributo di solidarietà sui cosiddetti assegni d’oro, anticipando di due anni lo stop rispetto ai cinque fin qui previsti. E, sempre in linea con le indicazioni della Corte costituzionale, vengono prolungate al 2023 anche le misure sulla perequazione automatica dei trattamenti pensionistici introdotte dalla manovra dello scorso anno. Sono proprio le proroghe a caratterizzare il pacchetto previdenza della bozza del Ddl in circolazione, in attesa che il prossimo anno si sviluppi il confronto tra governo e parti sociali sulla riforma da adottare per evitare, tra 13 mesi, il materializzarsi del rischio scalone con la conclusione della sperimentazione triennale di Quota 100. Come annunciato, anche per il 2021 resterà utilizzabile l’Ape sociale per la quale viene previsto anche un leggero allargamento della platea con l’inserimento dei soggetti che non hanno beneficiato della prestazione di disoccupazione per carenza del requisito assicurativo e contributivo. Proroga di un anno anche per Opzione donna, che consente alle lavoratici di uscire dal lavoro al raggiungimento del 58esimo anno d’età se dipendenti (59 anni nel caso delle “autonome”) ma con il ricalcolo “contributivo” del trattamento.

  • Quando l’intermediario inciampa sul questionario
  • La firma dei documenti non è irrilevante
La valutazione dell’adeguatezza dell’investimento è un argomento centrale nelle controversie davanti all’Acf. E non sempre la valutazione ad ampio raggio che fa il collegio presieduto da Gianpaolo Barbuzzi va a favore dell’investitore. E se il ricorrente (che è sempre il cliente di un intermediario) in molti casi ha un ristoro almeno parziale (o totale come nel caso della decisione 2298/2020, si veda l’altro articolo in pagina), in altri si deve tenere le perdite, perché viene riconosciuta la correttezza dell’operato dell’intermediario. È quanto è avvenuto con un’altra decisione recente dell’Acf, la 3.080 del 2020, che si presta a rappresentare un altro “paragrafo” di un ipotetico corso di educazione finanziaria. Anche per rendersi conto dell’importanza di quanto si firma. Infatti nel caso esaminato, l’Acf ha segnalato che «dalla documentazione in atti emerge che il Ricorrente ha dichiarato, sul relativo modulo di acquisto, “di aver ricevuto informazioni adeguate sulla natura sui rischi e sulle implicazioni” dell’ordine e di essere stato informato del conflitto di interessi inerente all’operazione». E dall’esame della documentazione effettuato dall’Arbitro è emerso che i rischi che il cliente si assumeva sottoscrivendo l’investimento, erano ben presentati nella documentazione che gli era stata sottoposta.