di Sonia Ciccolella
La Direttiva Solvency II in materia di accesso ed esercizio delle attività di assicurazione e di riassicurazione, entrata in vigore nel 2016, ha introdotto per la prima volta un quadro prudenziale armonizzato e consistente per le imprese di assicurazione nell’Ue. La Direttiva si basa sul profilo di rischio di ogni singola compagnia assicurativa, ma garantisce allo stesso tempo comparabilità, trasparenza e competitività nel settore assicurativo. Il framework della Solvency II è costituito da tre “pilastri”: requisiti quantitativi, comprese le regole per valutare le attività e le passività delle imprese assicurative; requisiti per la gestione del rischio, nonché il processo di vigilanza delle autorità competenti; requisiti in materia di trasparenza.

Se nel complesso l’intervento del legislatore sembra aver portato benefici nel settore assicurativo, l’esperienza maturata nei primi anni di applicazione della Direttiva e il feedback ricevuto dagli stakeholder del settore e dalle autorità pubbliche hanno individuato una serie di aree che potrebbero meritare una revisione. La Commissione ha pertanto avviato una consultazione con scadenza lo scorso ottobre, a cui Anasf ha partecipato, proponendo alcuni interventi volti ad integrare la Direttiva Solvency II.

La consultazione si concentra su quattro aree: sostenibilità delle attività degli assicuratori; proporzionalità del quadro europeo e trasparenza nei confronti del pubblico; possibilità di migliorare la fiducia dei cittadini, rafforzare la protezione dei contraenti e la stabilità finanziaria; nuovi rischi e opportunità emergenti che potrebbero dover essere affrontati dal quadro europeo.

L’Associazione nella risposta inviata ha evidenziato alla Commissione che i principali obiettivi del rinnovo della legislazione europea dovrebbero essere la maggiore protezione del contraente, la stabilità finanziaria e la garanzia di un mercato unico equo e stabile, oltre che la promozione di investimenti in attività economiche sostenibili dal punto di vista ambientale.

Anasf ha altresì indicato alla Commissione, alla luce degli sviluppi del mercato negli ultimi anni, in particolare i tassi di interesse bassi o negativi e la crisi del Covid-19, che le priorità della revisione della legislazione europea per le compagnie di assicurazione dovrebbero essere quelle di garantire che gli assicuratori rimangano solvibili, garantire che non vi siano ostacoli per le compagnie di assicurazione nel contribuire alle esigenze di investimento del Green Deal europeo e prevenire l’accumulo di rischio sistemico garantendo la stabilità finanziaria.

A giudizio dell’Associazione la legislazione europea dovrebbe inoltre essere modificata per tenere maggiormente conto dell’esposizione e dell’interconnessione degli assicuratori al settore finanziario più ampio e all’economia reale. È necessario verificare quali potrebbero essere le esposizioni di ciascun assicuratore e le interconnessioni con altri assicuratori, dislocati geograficamente in mercati diversi.

Anasf ha infine evidenziato che gli assicuratori e le autorità pubbliche non sono al momento sufficientemente preparati per affrontare un significativo deterioramento della posizione finanziaria o il fallimento di un assicuratore né dispongono di strumenti e poteri necessari per affrontare tali situazioni, in particolare in un contesto transfrontaliero. L’Associazione ritiene pertanto che dovrebbe prevedersi una pianificazione del risanamento e della risoluzione, in collaborazione l’Autorità di vigilanza. (riproduzione riservata)

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