MIRAGGI

Le città che cambiano e la forza assicurativa come antidoto alla distopia

Autore: Anna Fasoli
ASSINEWS 325 – dicembre 2020     

Le metropoli si svuotano, le strade perdono sicurezza, le calamite finora motivi di grossa attrazione – pub, musei, ristoranti, metropolitane, piazze, teatri – diventano inneschi di rifiuto. Come si assesta lo strumento assicurativo con le nuove emergenze evidenziate dalla pandemia?

In principio fu Blade Runner e i temi della distopia si affacciarono sul grande schermo, lasciandoci impietriti. Il cinema, però, deve restare la “grande illusione”, ammonirci sui rischi e poi restituirci alla vita quotidiana, sociale, socievole, evoluta. Certo è che siamo stati messi a dura prova di recente. Mai come oggi per mantenere la forza e l’adesione al grande “contratto sociale” di Rousseau abbiamo bisogno di sicurezza e quando le strutture del potere consolidato barcollano, preda di carichi sproporzionati, tocca all’assicurativo farsene carico.

Ma non fu proprio così che ebbe inizio l’avventura, quella assicurativa, a proteggere le navi che dai porti londinesi partivano e tornavano dalle Indie? Non toccò a questo nostro ramo d’imprenditorialità misto a mutuo soccorso rafforzare le città costruite in legno e preda di incendi furiosi come successe nel 1871 a Chicago? Allora anche adesso è negli interstizi delle nuove sfide che ci spetta attivare i sensori della protezione. Obiettivo? Le metropoli.

Fino a tempi recentissimi mete ambite, persino segno del successo ottenuto – un attico a Manhattan, un appartamento a Kensington, o nel quartiere Kinza di Tokyo – le grandi città soffrono e invocano l’attenzione di strumenti capaci di metterle in sicurezza, necessari perché si attui una muta di pelle e abitudini, una di quelle trasformazioni così seducenti se raccontate dalla mitologia, ma estremamente ansiogene

“Nemico” pubblico
Non si tratta, a mio avviso, di coraggio, parola persino abusata di questi tempi.

Quello che ci occorre, invece, sono pragmatismo e organizzazione, tali da farci comprendere quali e quanti correttivi suggerire. In senso tecnico, gli strumenti che ci verranno in aiuto sono già dentro le polizze sui catastrofali da intrecciare a quelle che funzionano negli ambiti squisitamente imprenditoriali, le formule RC, le tutele legali. Usiamo ciò che abbiamo nelle polizze di altri settori ma facendone un’estensione costante ai temi urgenti, come la pandemia tuttora in corso. Così penso al tema dei contratti di affitto, per esempio, soprattutto per gli spazi commerciali.

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