IL CASO

Autore: Fabrizio Mauceri
ASSINEWS 325 – dicembre 2020     

Premessa
Nella prassi quando il committente incarica l’appaltatore si dovrebbe liberare del rischio inerente alla sicurezza ed alla tutela dei luoghi di lavoro, in seguito alla gara d’appalto, a meno che i lavori non rientrino nella cosiddetta tipologia dei lavori edili di lunga durata. In questo secondo caso infatti il committente deve nominare un responsabile della sicurezza ai sensi del d. lgs. 81/2008 e deve vigilare affinché l’appaltatore rispetti la normativa antinfortunistica.

Ma è solo questo il caso in cui il committente (leggi ente appaltante) concorre con l’appaltatore nel rischio che gli infortuni sul lavoro gravino in termini di responsabilità su entrambi? Ci sono dei casi infatti in cui la tipologia dell’appalto e dei lavori non rientra nella definizione di lavori edili di lunga durata, ma possono sussistere delle situazioni in cui il committente può essere chiamato in causa comunque? Vediamo questo caso concreto.

Il fatto
Una azienda di 15 dipendenti sta attraversando un periodo piuttosto florido del business. Per far fronte all’aumento degli ordinativi e del fatturato ha appena terminato di costruire un ampliamento del fabbricato ed ha ordinato un nuovo impianto produttivo.

Per il montaggio e collaudo è stata incaricata una ditta specializzata tramite un contratto ad hoc. In seguito all’entrata in funzione del nuovo macchinario era stata prevista anche l’assunzione di nuovo personale. Nelle fasi di installazione dell’impianto il committente fornisce alcuni DPI (dispositivi di protezione individuali) come strumenti di protezione acustica.

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