Itas chiude i conti al 30 settembre del 2020 con un utile consolidato di 27,3 milioni di euro, in decisa crescita rispetto allo stesso periodo del 2019 (+23,8 milioni), grazie ad un marcato consolidamento del risultato della gestione assicurativa che nei rami danni registra un combined ratio del 95,3%.

Dal punto di vista patrimoniale, sia il risultato economico, sia azioni a diretto sostegno del capitale, hanno comportato un ulteriore rafforzamento del patrimonio netto che raggiunge i 470,2 milioni, in aumento rispetto al 31/12/2019 di 78,9 milioni (+20,2%).

Il Solvency Ratio di Gruppo si attesta al 169% (137% al 31/12/2019) in miglioramento di 32 punti percentuali, con un surplus di capitale di 313 milioni.

“ITAS conferma il proprio fondamentale ruolo di vicinanza ai propri soci assicurati, soprattutto in questo periodo di perdurante pandemia”, afferma Fabrizio Lorenz, presidente ITAS, “adeguando il quadro d’offerta con prodotti innovativi nei rami vita a tutela del welfare dei soci e delle loro famiglie in particolare. Riguardo il bilancio dei primi nove mesi dell’anno, si conferma un rafforzamento patrimoniale particolarmente virtuoso a garanzia di servizi di qualità a favore dei soci e delle realtà del territorio che si affidano a ITAS per le proprie esigenze di tutela e previdenza”.

L’amministratore delegato e direttore generale Alessandro Molinari afferma: “i numeri al terzo trimestre ci attestano un ulteriore consolidamento del patrimonio del Gruppo ITAS che per effetto delle molteplici azioni intraprese nel corso di questi mesi si è incrementato di 79 milioni EUR, contribuendo così anche al rafforzamento dell’indice di solvibilità. Tale risultato è frutto di diverse management action di carattere industriale, della marginalità economica del periodo, nonché del naturale incremento del fondo di garanzia. I premi di esercizio nei rami danni mostrano complessivamente un decremento del 6,7%. Più nel dettaglio, mentre i rami non Auto mostrano una tendenza che vede solo una leggera flessione, i rami Auto registrano un calo più accentuato anche per l’effetto di una scontistica applicata a favore dei soci assicurati e, non da ultimo, per il calo delle immatricolazioni di nuovi veicoli. I rami vita, ad esclusione dei contratti di investimento, registrano un decremento dei premi del 24,6% in conseguenza di un orientamento strategico della società riconducibile al rallentamento del collocamento di prodotti finanziari di ramo primo legati alle gestioni separate. La nuova politica assuntiva è invece centrata sulla proposta di polizze di puro rischio a copertura di rischi legati alla vita umana: vogliamo essere sempre più presenti nell’offrire garanzie a copertura del rischio di non autosufficienza e del rischio morte specialmente nell’attuale quadro di emergenza sanitaria”.

Il risultato di conto economico è stato trainato in particolare dalla gestione dei rami danni, il cui saldo prima delle imposte passa da -7,3 milioni del 30/09/2019 a +22,8 milioni al 30/9/2020, con un indice tecnico positivo (combined ratio = 95,3%) in deciso miglioramento rispetto a quello registrato a settembre 2019 (102,6%) principalmente grazie alla riduzione della sinistralità e al contenimento delle spese generali.

La dinamica dei contratti di investimento vita esprime una raccolta ancora in crescita (+22,2% rispetto al 30/9/2019), trainata dalla forte espansione del Fondo Pensione aperto Plurifonds, dedicato alla gestione della previdenza complementare, che ha continuato ad esprimere la sua tendenza di forte sviluppo, confermando una posizione di rilievo tra i maggiori player nel settore pensionistico complementare nazionale.