Sui canali dei social media si può osservare che alcuni intermediari si comportano a volte in modo assolutamente ostile l’uno all’altro. Anche nei commenti sulla pagina Facebook di Versicherungsboten gli agenti di bancassicurazione sono già stati definiti “pazzi esauriti”, i broker assicurativi “avidi cazzone in giacca e cravatta” o gli agenti accusati di essere “schiavi di Allianz” da agenti di altre compagnie.

Questo modo maleducato di rapportarsi gli uni con gli altri – o vero e proprio “cannibalismo” – sarebbe per alcuni responsabile della cattiva immagine del settore. Diversi sondaggi sulla fiducia nelle professioni dimostrano infatti la cattiva reputazione di questi professionisti. I clienti raramente fanno una distinzione tra i vari tipi di intermediari – per loro sono tutti inizialmente “venditori di assicurazioni/consulenti finanziari”. Quindi, se qualcuno pubblica qualcosa di brutto su un altro operatore del mercato, alla fine danneggia se stesso e l’intero settore. E spesso il danno fatto non viene nemmeno notato. Anzi, spesso la disputa sfugge di mano, dando una pessima immagine di tutto il settore all’esterno.

Il quotidiano cita ad esempio un commento su Facebook in cui un operatore di mercato “indipendente” ha “smontato” il prodotto di un grande assicuratore. Uno degli interessati ha poi avuto l’idea di guardare il registro centrale e di segnalare le due insolvenze del commentatore. La domanda sorge spontanea: chi ci ha guadagnato? Nessuno!
E tali esempi si possono purtroppo trovare quasi quotidianamente. Non tutti sono pubblici, la maggior parte si svolge in gruppi chiusi su Facebook. Ma l’atteggiamento nei confronti dei concorrenti rimane ovvio. E questo si sente anche al di là del settore.

Senza considerare affatto che solo un cliente soddisfatto consiglierà il suo consulente ad altri. E la soddisfazione del proprio cliente è ancora il modo migliore per promuovere la professione.

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