Anche per il 2021 i contributi versati al Fondo Easi, Ente di assistenza sanitaria integrativa per i dipendenti da Ced, Ict, Professioni Digitali e Stp, costituito pariteticamente da Assoced e Lait e da Ugl Terziario, saranno deducibili, per un importo non superiore complessivamente a 3.615,20 euro, in virtù della conferma di rinnovo dell’iscrizione all’anagrafe dei fondi sanitari integrativi pervenuta al Fondo nei giorni scorsi da parte del ministero della salute.

Lo scorso 23 ottobre il ministero della salute, direzione generale della programmazione sanitaria, ha comunicato l’avvenuto rinnovo dell’iscrizione di Easi all’Anagrafe dei fondi sanitari di cui al decreto del Ministero della salute del 27 ottobre 2009 (decreto Sacconi). Il decreto prevede che i fondi sanitari integrativi debbano destinare almeno il 20% dell’ammontare complessivo delle proprie risorse economiche annuali a una serie di prestazioni vincolate: prestazioni di assistenza odontoiatrica, di assistenza socio-sanitaria rivolta ai soggetti non autosufficienti, interventi finalizzati al recupero della salute di soggetti temporaneamente inabilitati da malattia o infortunio.

Ogni anno l’attestazione viene rilasciata ai fondi sanitari, compresi quelli di matrice contrattuale, che nel rispetto degli standard qualitativi imposti dal ministero, raggiungono la percentuale minima di risorse (20%), destinate nell’anno precedente alla non autosufficienza, all’inabilità temporanea e all’odontoiatria, come previsto appunto dal decreto dell’ex ministro Sacconi del 2009. Per i dipendenti e per i datori di lavoro che applicano il Ccnl dei Ced, Ict, Professioni Digitali e Stp, i vantaggi sono rilevanti. Infatti, la presenza di Easi all’interno dell’Anagrafe dei fondi sanitari, da un lato, garantisce ai lavoratori la possibilità di usufruire di prestazioni sanitarie fondamentali per la tutela della salute, spesso difficilmente coperte dal Sistema sanitario nazionale; dall’altro consente ai datori di lavoro il beneficio della deducibilità fiscale dei contributi versati al Fondo Easi per l’assistenza sanitaria dei propri dipendenti (art. 51 Tuir).

Nel caso specifico si fa riferimento ai contributi che saranno versati nell’anno 2021. «Il rinnovo all’Anagrafe conferma il lavoro proficuo che il Fondo Easi sta portando avanti nell’ottica di un consolidamento delle prestazioni offerte, con particolare riguardo a quelle prestazioni divenute eccessivamente onerose per le famiglie e che il sistema sanitario nazionale non è in grado di garantire», afferma Giancarlo Badalin, presidente del Fondo Easi. «Anche per il prossimo anno gli iscritti potranno dunque avvalersi delle prestazioni sanitarie garantite dal Fondo e allo stesso tempo godere degli sgravi contributivi previsti dalla legge». Per visualizzare l’attestato di iscrizione 2020 consultare il sito www.fondoeasi.it.

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