In un Paese dove la spesa sanitaria continua a crescere sia per l’innalzamento della vita media che per l’aumento delle malattie di carattere cronico degenerative è allarmante il deficit tra polizze sanitarie e il fabbisogno di cure mediche, soprattutto se confrontato con gli altri Stati europei.

di MR. OLIVIERO in collaborazione con Alessandra Pizzo

Sanità privata ma senza coperture assicurative

Secondo una ricerca condotta dall’ANIA (Associazione Nazionale fra le imprese assicuratrici), pochissime persone in Italia godono di una copertura assicurativa in ambito sanitario che permetta loro di sostenere in tranquillità delle spese mediche, a volte anche onerose. E’ stato stimato, infatti, che per le cure mediche gli italiani spendono annualmente circa 36 miliardi «di tasca propria». Corrispondenti all’89% della spesa sanitaria privata totale. senza richiedere alcun supporto di carattere assicurativo. Una cifra destinata probabilmente a salire parallelamente alla crescita della spesa sanitaria globale. Basti pensare che solo vent’anni fa i costi sostenuti dallo Stato italiano per la spesa sanitaria ammontavano al 5% del PIL, mentre oggi hanno raggiunto circa il 6,5% del Prodotto Interno Lordo totale.

Il rischio di una diffusa sottoassicurazione in ambito sanitario

Quali possono essere le conseguenze di una così diffusa sottoassicurazione in ambito sanitario? Il rischio è quello di rendere il nostro Paese più vulnerabile e più esposto a inique sperequazioni sociali. Esponendo le famiglie italiane a situazioni di vero e proprio depauperamento economico nel caso in cui si verifichino eventi sfavorevoli. Nelle situazioni peggiori, alcuni cittadini non particolarmente abbienti potrebbero, addirittura, vedersi costretti a rinunciare alle cure.

Il paradosso economico degli italiani 

Sarebbe opportuno, dunque, far comprendere agli italiani che quello che apparentemente potrebbe sembrare un costo sottoscrivendo delle polizze sanitarie per infortuni e malattie, potrebbe, in realtà, rivelarsi un oculato investimento per la propria famiglia, prendendo a modello quanto accade negli altri Stati dell’Europa unita. In particolare, occorrerebbe sensibilizzare i cittadini sui benefici che potrebbero trarre a fronte del versamento di un equo premio, anche in termini di uguaglianza sociale e salvaguardia del proprio patrimonio. Nel nostro paese, infatti, le assicurazioni sanitarie private rappresentano appena l’8%. Ancor più marginali le casse aziendali, all’1,8% e i fondi sanitari fermi all’0,8%.

Un confronto con l’Europa

Di gran lunga migliore, infatti, risulta l’incidenza dei risparmi dei cittadini per far fronte alle spese sanitarie negli altri Paesi europei. All’89% delle spese mediche sostenute dagli italiani attingendo ai propri risparmi personali si contrappone il 75% della Spagna e del Regno Unito. Il 55% della Germania e il 40% della Francia. Ancora migliore risulta l’incidenza in Paesi come l’Olanda (14%) contro una media europea dei paesi analizzati del 56%. Resta il fatto che in Europa la spesa sanitaria rappresenta, in media, quasi il 10% del Prodotto Interno Lordo. Con una preponderanza della spesa sanitaria pubblica che rappresenta il 7,3% del PIL, rispetto a quella privata che non supera il 2,7%.

La sfida delle imprese assicuratrici in Italia? Far capire agli italiani l’importanza delle assicurazioni anche in settori diversi dall’obbligatoria Responsabilità Civile Auto.