Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Per i grandi gruppi bancari alle prese con la sfida dei tassi negativi, il risparmio gestito rappresenta un’ottima fonte di redditività. E i conti di Eurizon, società di asset management del gruppo Intesa Sanpaolo specializzata in gestione di prodotti e servizi per clienti retail e istituzionali, lo dimostrano. Al 30 settembre, la società ha infatti realizzato un utile netto consolidato (compreso l’utile di pertinenza di terzi) di 344 milioni di euro con un margine da commissioni pari a 527 milioni, un risultato che rappresenta oltre il 10% dei 3,31 miliardi di profitti totali conseguiti nei nove mesi da Intesa.
  • Assiteca acquista Arena Broker
Assiteca ha perfezionato l’acquisto del 100% delle quote di Arena Broker srl. Costituita a Verona nel 1990 su iniziativa di Mauro Galbusera, professionista la cui famiglia opera da oltre un secolo nell’intermediazione assicurativa, la società Arena Broker srl è cresciuta negli anni fino a collocarsi tra i primi broker italiani. Nel 1998 la Banca Popolare di Verona, ora Banco Bpm, considerando strategica l’attività dei servizi assicurativi per la propria clientela, ne assume il controllo acquisendo la partecipazione pari al 57,3% del capitale sociale. Al 31 dicembre 2018 Arena Broker s.r.l. ha registrato un patrimonio netto superiore ai 3 milioni di euro, il portafoglio ammonta attualmente a circa 2,2 milioni. Il prezzo dell’operazione, finanziato integramente con mezzi propri e corrisposto contestualmente alla girata delle quote, è pari a 5,95 milioni.

Giro di vite sulla responsabilità solidale negli appalti. Il committente, che ha dovuto erogare al posto dell’appaltatore le paghe da questi dovute ai lavoratori, resta obbligato al versamento dei contributi all’Inps, su dette paghe, per 10 anni (cioè nel termine di prescrizione ordinaria). In tal caso, cioè, non si applica il termine previsto dalla responsabilità solidale altrimenti l’Inps sarebbe vincolato a richiedere i contributi entro due anni dalla fine dall’appalto, pena la decadenza. Lo precisa, tra l’altro, l’ispettorato nazionale del lavoro nella nota n. 9943/2019, a risposta di un quesito dell’ispettorato regionale di Bologna, traducendo in istruzioni il recente orientamento della giurisprudenza (Cassazione sentenze n. 8662/2019; n. 13650/2019; n. 18004/2019; n. 22110/2019).
Accordo tra Intesa Sanpaolo e Confagricoltura per supportare il sistema agricolo e agroalimentare italiano. L’intesa è stata firmata ieri, a Roma. E ha più obiettivi: da un lato sostenere le filiere, l’internazionalizzazione, l’innovazione, la digitalizzazione e l’e-commerce; dall’altro promuovere iniziative su formazione e welfare in agricoltura. A firmare il «patto», Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura e, per Intesa Sanpaolo: Teresio Testa, responsabile della direzione sales & marketing imprese Banca dei Territori e Andrea Lecce, responsabile della direzione sales & marketing privati e aziende retail Banca dei Territori. Il focus, rivela una nota, «è accompagnare le aziende su temi come crescita, ricambio generazionale, aggregazione, innovazione, ricerca di nuovi mercati».
Eurizon, società di asset management di Intesa Sanpaolo, ha realizzato nei nove mesi un utile netto consolidato di 344 milioni di euro e un margine da commissioni pari a 527 milioni. Il valore del patrimonio gestito ha raggiunto 326 miliardi di euro, in crescita del 7,7% rispetto a fine 2018. Il cost-income si è posizionato al 19,4% dal 20,8% di dodici mesi prima. Continua la ripresa della raccolta, che ha riportato in territorio positivo il dato da inizio anno con 2 miliardi di sottoscrizioni nette. Nel terzo trimestre Eurizon si è confermata prima in Italia con una raccolta superiore a 4,35 miliardi secondo i dati di Assogestioni. La società è al vertice della classifica anche nelle gestioni istituzionali con 3,2 miliardi di sottoscrizioni, con un’attenzione particolare per il segmento delle fondazioni e delle assicurazioni.
Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking ha chiuso i primi nove mesi con un utile netto consolidato di 659 milioni di euro (e non 659 mila euro, come indicato erroneamente nel titolo e nell’articolo su ItaliaOggi del 19/11 a pagina 23), in miglioramento dai 657 mln dello stesso periodo del 2018. Le commissioni nette sono aumentate dell’1% a 1,276 miliardi, mentre il margine d’interesse si è rafforzato del 14% a 132 milioni. Le masse amministrate sono salite dell’11% a 235,9 miliardi. La raccolta netta è invece scesa da 7,9 a 7,3 miliardi. Il cost-income si è posizionato al 31% rispetto al 30% di settembre 2018. Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, il Cet1 si è attestato al 19,7%. A fine settembre i private banker delle reti erano 5.902 con un portafoglio medio pro-capite di circa 40 milioni.
Debutta a Piazza Affari il nuovo green bond di Generali. L’emissione ha un controvalore di 750 milioni di euro, paga interessi a tasso fisso pari al 2,124% e ha scadenza 1° ottobre 2030. L’obbligazione è destinata a investitori qualificati ed è conforme al Green Bond Framework recentemente definito dal Leone e oggetto di una Second Party Opinion emessa a Sustainalytics. L’utilizzo dei proventi del bond è regolato da criteri di eligibilità green, coerenti con le linee guida Sri della compagnia triestina. Le categorie di eligibilità includono sia green building sia progetti di green infrastructure, oltre all’acquisizione e al finanziamento di edifici energeticamente efficienti.

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  • Strage nella fabbrica dei fuochi Cinque morti per una scintilla
«Sembrava la scena di un bombardamento », sussurra il comandante dei vigili del fuoco, Giuseppe Biffarella. Cinque morti e due feriti, uno è grave. Non ce l’ha fatta la signora Venera Mazzeo, 71 anni. Come i quattro operai che ieri pomeriggio stavano lavorando alla sistemazione di alcuni cancelli, all’interno della fabbrica: Mohamed Taeher Mannai, 39 anni; Giovanni Testaverde, 34; Vito Mazzeo 23 e Fortunato Porcino, 36. È in gravi condizioni il figlio di Costa, ricoverato al centro grandi ustioni di Palermo. Sta bene invece il figlio del titolare della ditta che stava sistemando i cancelli, Nino Bagnato. Ora, c’è un’inchiesta sulla tragedia della fabbrica di fuochi d’artificio, si indaga per strage colposa. A giugno l’ultimo controllo della commissione tecnica provinciale, era risultato tutto in regola, erano state fatte solo alcune prescrizioni per aumentare il livello di sicurezza attorno alla struttura. «Dai primissimi accertamenti — dice il capitano Giancarmine Carusone — possiamo dire che le scintille avrebbero raggiunto la polvere pirotecnica causando le esplosioni».
  • Pensioni, la lezione francese
La riforma delle pensioni annunciata da Macron nella campagna per le presidenziali, la più importante del suo quinquennato, è in bilico. Doveva essere presentata a luglio, portata all’Assemblée nationale a settembre e approvata entro il 2019, ma giace in un cassetto e nessuno ha intenzione di farle rivedere la luce.  Lo stesso presidente esita, temendo di scatenare una nuova ondata di gilet jaune . In Francia esistono 42 diversi regimi pensionistici obbligatori, ciascuno dotato di regole proprie, spesso molto complicate, prodotto di concessioni garantite nella storia della quinta Repubblica. La riforma non toccava i “diritti acquisiti” e sarebbe entrata in vigore gradualmente, nell’arco di 15 anni e a partire dal 2025. In primis la riforma lasciava troppi gradi di libertà al governo. Il nuovo sistema su cui dovevano convergere tutte le gestioni è un sistema che concede al governo ampio arbitrio nello stabilire come trasformare i contributi versati nell’arco della vita lavorativa in rendite vitalizie. Durante la carriera si accumulano “punti” che, all’età di pensionamento, devono prima essere tradotti in euro e poi in prestazioni mensili e la riforma non fissava regole precise riguardo a questa doppia trasformazione. Il secondo difetto è che la riforma manteneva in vita le diverse gestioni, soggette a contabilità separate, anziché ricondurle a un’unica gestione.

corsera

  • In Italia le malattie di cuore uccidono il 54% in meno
Da noi l’aspettativa di vita è aumentata ed è la più alta d’Europa (83,2 anni) e se sei una donna vivi cinque anni di più («forse le nonne servono più dei nonni per far crescere i bambini», scrive Boncinelli nel suo ultimo libro), ma la speranza di vita in buona salute arriva solo a 72 anni. Da noi la fecondità è tra la più basse del mondo, e questo preoccupa: chi la pagherà la pensione a tutti questi anziani con sempre meno giovani che lavorano? Rispetto al ’90 ci sono meno persone — a essere precisi il 53,7% in meno — che muoiono per malattie del cuore, pressione alta e ictus del cervello: i cardiologi hanno fatto davvero un ottimo lavoro in tutto questo periodo. Sono diminuiti anche i tumori, salvo qualcuno, per esempio di pancreas, utero e prostata che invece tendono ad aumentare. La conseguenza del morire meno di cuore e un pochino meno anche di tumori è che aumentano gli ammalati di Alzheimer e di altre forme di demenza legate all’età. Oggi in Italia rispetto al 1990 si muore meno di alcol, fumo e di incidenti stradali.

  • Assiteca acquista Arena Broker
Assiteca, broker assicurativo quotato all’Aim, ha perfezionato l’acquisto del 100% delle quote di Arena Broker. Il prezzo dell’operazione, finanziato integralmente con mezzi propri e corrisposto alla girata delle quote, è pari a 5,95 milioni di euro.

 

  • Pir, l’esodo continua nonostante i rendimenti
Stesso copione. Anche nel terzo trimestre 2019, secondo le consuete statistiche trimestrali elaborate da Assogestioni, i Pir hanno chiuso i battenti con i conti in rosso (-354 milioni), anche se in maniera lievemente inferiore rispetto a quanto fuoriuscito nei tre mesi precedenti (-361 milioni), mentre il patrimonio si è mantenuto stabile a quota 18,5 miliardi. Gli unici prodotti che hanno incassato qualcosa da giugno a settembre (3,7 milioni) sono stati quelli che appartengono alla tipologia degli obbligazionari, che in totale sono tre. Nonostante si ripeta ormai da mesi – e abbia trovato conferme proprio in questi giorni – che il Governo probabilmente in sede di manovra metterà mano all’attuale normativa sui piani individuali di risparmio, sono comunque molti ad allontanarsi dal settore.

Handelsblatt

 

  • Basse prospettive di crescita per le azioni di Munich
Le azioni di Munich Re sono state tra le migliori in borsa quest’anno. Ma quale potenziale di crescita c’è ancora?
  • Allianz non esclude acquisizioni nel Vita
Il CEO di Allianz, Oliver Bäte, parla del periodo da tre a quattro anni. Inoltre mette in guardia contro “rischi incredibilmente elevati” nei bilanci. “Nei prossimi tre o quattro anni, ci sarà l’uno o l’altro assicuratore vita, che sarà a corto di capitale proprio e quindi avrà bisogno di un nuovo partner, per non andare in liquidazione”