Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Allianz batte i concorrenti e diventa la prima compagnia a ricevere l’approvazione della China Banking and Insurance Regulatory Commission per avviare l’operatività della prima società di partecipazione assicurativa interamente straniera in Cina. Con sede a Shanghai, l’Allianz (China) Insurance Holding Company Limited sosterrà le ambizioni di crescita nel Paese del gruppo assicurativo tedesco, migliorando la flessibilità strategica e finanziaria di Allianz per cogliere le opportunità commerciali, aumentare gli investimenti e promuovere il successo a lungo termine sul mercato. Nell’operazione è stato determinate il ruolo di Sergio Balbinot presidente della holding al fianco dell’amministratore delegato Solmaz Altin. Il via libera dell’autorità cinese è diretta conseguenza del cambiamento politico degli ultimi anni avviato nel Paese che punta ad attrarre maggiori investimenti finanziari dall’estero.
Dopo aver raggiunto il 9,9% di Mediobanca , Leonardo  Del Vecchio potrebbe salire ancora nel capitale. Al momento non si hanno notizie ufficiali, ma fonti di mercato accreditano la volontà dell’imprenditore di Agordo di portarsi speditamente verso il 20%. Una mossa che richiederebbe però l’autorizzazione della Bce (previo intervento di Banca d’Italia, cui spetta l’assestment iniziale e la draft proposal) al termine di un’istruttoria che può durare fino a 60 giorni con possibile proroga di un ulteriore mese. Un processo laborioso insomma, anche perchè l’acquisizione di una quota di maggioranza relativa da parte di un azionista privato è circostanza rara nel sistema bancario. Solo in Italia si contano pochissimi casi tra cui quelli dei Malacalza in Carige , dei Maramotti nel Credito Emiliano  e di Sebastien Egon Fürstenberg in Banca Ifis . Istituti peraltro con peso specifico assai inferiore rispetto a Mediobanca  che, attraverso il suo 13% di Generali , rimane uno dei crocevia più delicati della finanza italiana. Anche per questa ragione c’è da aspettarsi che, qualora Delfin rompa gli indugi, l’esame sarebbe particolarmente scrupoloso.
In attesa che con il 2020 entri nel vivo la discussione sull’eventuale merger, Bper  sigilla l’alleanza con Unipol . Per il prossimo fine settimana è infatti attesa la migrazione dei sistemi informativi che di fatto concluderà il processo di integrazione di Unipol  Banca in Bper . L’istituto controllato da via Stalingrado è infatti entrato all’inizio di quest’anno nel perimetro del gruppo guidato da Alessandro Vandelli attraverso un’operazione seguita da Mediobanca , Citi e Credit Suisse. All’inizio di agosto il progetto di fusione è poi stato approvato dai board con l’obiettivo di chiudere il cantiere per la fine dell’anno, come si sta per l’appunto verificando. Lunedì 25 la migrazione dovrebbe essere completata, mentre giovedì 28 il consiglio di amministrazione di Bper  dovrebbe fare un bilancio completo del deal. In quell’occasione peraltro gli amministratori potrebbero intervenire sul top management per tenere conto degli effetti dell’integrazione
Non solo le big. Anche altre compagnie assicurative, di dimensioni più limitate, potranno essere monitorare con più attenzione purché potenzialmente in grado di generare rischi sistemici. A più di dieci anni dalla crisi del 2008 ieri finalmente si è raggiunto un importante accordo in Iais (International Association Insurance Supervisor), in pratica le Ivass mondiali, per definire le misure rafforzate che potranno essere richieste alle assicurazioni che gestiscono rischio sistemico. E cambia tutto. Finora era stata scelta la via del fatturato e solo le imprese più grandi potevano entrare nella lista delle assicurazioni too big to fail (troppo grandi per fallire) a cui chiedere misure rafforzate per il capitale, la gestione della liquidità o l’organizzazione interna. Un sistema che ha dimostrato di non funzionare. In Italia l’unica a entrare e uscire dall’elenco era stata Generali  e di fatto la normativa non è mai stata resa operativa per la difficoltà di trovare un accordo sulle misure integrative da applicare, su cui ha pesato l’atteggiamento non sempre collaborativo di alcune giurisdizioni. In particolare statunitensi, con big come Prudential o Metlife che si erano opposte.

 

  • La Zurich di Mario Greco crescerà senza acquisizioni
Un nuovo modo di fare business assicurativo che farà aumentare la profittabilità e il dividendo per gli azionisti senza operazioni straordinarie. Sono le linee guida del piano industriale 2020-2022 di Zurich presentato ieri dal group ceo Mario Greco. Dopo aver passato i precedenti tre anni a tagliare i costi, semplificando i processi con un risparmio totale di 1,5 miliardi di dollari, ora Greco, arrivato al timone della compagnia nel 2016, vuole accelerare sulla crescita. L’utile per azione nel prossimo triennio dovrà salire di almeno il 5% l’anno, con una generazioni di cassa di 11,5 miliardi di dollari contro i 9,5 miliardi previsti dal piano 2017-2019. Il return on equity dovrà arrivare poi al 14%, con uno scatto rispetto al precedente obiettivo del 12%, mentre per quanto riguarda il dividendo il payout sarà mantenuto al 75% ma con un target minimo legato al risultato raggiunto l’anno precedente. In pratica, la cedola potrà solo salire o al massimo restare stabile. Risultati che saranno raggiunti senza bisogno di guardare a fusioni e acquisizioni, ha sottolineato Greco, ma innovando nel business e puntando forte sulla sostenibilità e contribuendo ad agire contro il cambiamento climatico.

Tracce digitali, numerose e lasciate in continuazione in seguito all’interazione con Internet, con i dispositivi mobile, con quelli indossabili. Tracce seminate in maniera inconsapevole ma sempre in grado di rivelare molto più di quanto si immagini e oggi utilizzate per predire il diffondersi di virus, analizzare i comportamenti a rischio, per facilitare le diagnosi grazie ad analisi su larga scala.
Lo sanno bene, per esempio, i ricercatori della Keele University di Newcastle, nel Regno Unito, che hanno realizzato uno studio sul comportamento dei bambini affetti da autismo per individuare i casi limite, in cui la diagnosi è difficile. La fonte delle loro ricerche? Migliaia di video di bambini su YouTube, analizzati con un sistema di intelligenza artificiale istruito per valutare i minimi movimenti del corpo e trovare schemi comuni che serviranno per velocizzare diagnosi con l’ausilio anche solo di un’app.
Via libera agli incentivi sui progetti di welfare aziendali. La riedizione del bando #Conciliamo, dopo la revoca del primo avviso pubblicato lo scorso settembre, si rivolge a tutte le aziende di qualunque dimensione (il primo, invece, teneva fuori le realtà con meno di 50 dipendenti a tempo indeterminato). Premiate le azioni con obiettivi riguardanti i rapporti tra famiglia e attività lavorativa delle durata di 24 mesi: crescita natalità; incremento occupazione in rosa; contrasto all’abbandono degli anziani; etc. L’importo del finanziamento varia da 15 mila a 1,5 mln di euro. Termine di presentazione delle domande: ore 12:00 del 18 dicembre, via Pec. A stabilirlo è l’avviso dell’8 novembre del dipartimento per le politiche della famiglia del consiglio dei ministri, che stanzia 74 mln di euro di risorse.
#Conciliamo. La misura sostiene i progetti di welfare aziendale che prevedano, a cura dei datori di lavoro, azioni a favore dei propri lavoratori per rispondere i loro bisogni e quelli delle loro rispettive famiglie. In particolare, intende favorire la realizzazione di interventi negli ambienti di lavoro, capaci di risolvere problemi e priorità comuni impattando positivamente sulla qualità di vita di lavoratori e lavoratrici e, quindi, sulla produttività delle imprese.

 

  • Le banche stanziano fondi per aiutare Venezia
Le banche si muovono per aiutare Venezia dopo l’allagamento da record. Il Montepaschi ha stanziato un plafond di 50 milioni di euro per famiglie e imprese che hanno subìto danni: si tratta di finanziamenti a imprese, commercianti e artigiani per il ripristino delle attività lavorative, oltre che alle famiglie. Banco Bpm si è reso disponibile ad accogliere le domande di sospensione delle rate di mutui e finanziamenti personali in essere: è stato stanziato uno specifico plafond da 100 milioni di euro. Anche Bnl Bnp Paribas ha messo a punto una serie di iniziative, dando la possibilità ai clienti di sospendere il pagamento delle rate dei prestiti e dei mutui per dodici mesi e mettendo a disposizione linee di credito.
Zurich ha stabilito nuovi obiettivi finanziari per il 2020-2022, con un maggiore focus sull’innovazione per soddisfare le esigenze dei clienti. I prossimi tre anni faranno leva sulla performance del periodo 2017-2019, quando la compagnia assicurativa svizzera prevede di superare tutti i target. Per il nuovo triennio Zurich stima un roe relativo al business operating profit al netto delle imposte oltre il 14%, una crescita organica composta degli utili per azione pari ad almeno il 5% annuo, rimesse di cassa cumulative oltre 11,5 miliardi di dollari (10,4 mld euro) e un Zurich Economic Capital Model Ratio fra il 100 e il 120%. Il gruppo introdurrà nuovi parametri di performance per la crescita dei clienti e il posizionamento del marchio. Inoltre la politica dei dividendi resterà invariata e basata sulla crescita sostenibile degli utili, con obiettivi di payout intorno al 75%. Zurich ha anche ribadito l’ambizione di essere una delle aziende più responsabili e di maggiore impatto a livello mondiale. Greco ha aggiunto che Zurich farà leva sui risultati raggiunti «per trasformare ulteriormente il mondo assicurativo, usando la tecnologia per soddisfare i bisogni in continuo cambiamento e creare esperienze premianti».

La Cina apre le porte ad Allianz. La compagnia tedesca ha ottenuto il via libera dell’autorità China banking and insurance regulatory commission per avviare l’attività della prima holding company assicurativa a controllo interamente straniero nel paese asiatico. L’operazione rafforzerà la proposta della società di servizi finanziari nell’ex Celeste impero e posizionerà l’azienda per capitalizzare l’economia a più rapida crescita a livello mondiale. L’approvazione di Pechino fa seguito a una serie di misure recentemente annunciate dal governo, che intende aprire ulteriormente il sistema finanziario del paese e incoraggiare gli investimenti da parte di compagnie estere. Si tratta, sottolinea Allianz, di un grande passo verso la liberalizzazione del mercato finanziario. Con sede a Shanghai, Allianz (China) insurance holding sosterrà le ambizioni di crescita, migliorando la flessibilità strategica e finanziaria di Allianz per cogliere le opportunità commerciali, aumentare gli investimenti e guidare il successo a lungo termine nel mercato. Sergio Balbinot è stato nominato presidente e Solmaz Altin a.d. della nuova holding. «Ringraziamo sinceramente la China bank and insurance regulatory commission per la sua guida costruttiva e il supporto durante il periodo di preparazione», ha dichiarato Balbinot, che è stato l’architetto di questa operazione.


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  • Colpo di Allianz L’ex di Generali la porta in Cina
Colpo di Allianz in Cina. Il colosso tedesco ha avuto il nulla osta dai regolatori — in linea con i recenti annunci aperturisti sul settore — a creare il primo assicuratore tutto controllato da uno straniero, a Shanghai. La mossa fa rumore: siamo nel primo mercato mondiale, più che sottoassicurato e con speranza di vita in crescita verticale. La sola previdenza complementare cinese è stimata 1.600 miliardi di dollari. Allianz «rafforzerà la sua posizione nel Paese per capitalizzare sull’economia che cresce più veloce al mondo», ha detto la società, in Cina dal lontano 1910 quando assicurava i rischi navali sulle coste. Oggi ha 2 mila addetti attivi nei vari rami. Domani la nuova Allianz (China) sarà il puntello di nuove ambizioni di crescita: «Siamo estremamente ottimisti, il via libera è un caposaldo che ci mette in posizione prioritaria per sfruttare l’apertura dell’economia cinese», dice il presidente Sergio Balbinot, regista dell’operazione e grande capo delle attività estere di Allianz. È il Balbinot che vent’anni fa sviluppò in Cina anche Generali. Ma il Leone a Pechino, benché corra veloce, deve ancora dividere gli utili a metà con i partner locali.
  • Nuovi target per Zurich l’ad Greco: “La strategia sta funzionando”
Zurich si pone nuovi «ambiziosi obiettivi» per il prossimo triennio e «una crescita organica degli utili per azione pari ad almeno il 5% annuo». Il gruppo assicurativo ha rivisto i suoi traguardi finanziari al 2022 che prevedono inoltre un Roe al netto delle imposte oltre il 14%. Il gruppo, secondo quanto viene annunciato, introdurrà nuovi parametri per la crescita dei clienti e il posizionamento del marchio. «La nostra performance durante gli ultimi tre anni – commenta il ceo Mario Greco – mostra che la nostra strategia sta funzionando. La nostra rapida crescita si riflette in un ritorno complessivo per gli azionisti del 96% da inizio 2016. Abbiamo reso Zurich più semplice, più agile e più efficiente e abbiamo rafforzato le fondamenta per il nostro successo di lungo periodo».

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  • Allianz in Cina, prima compagnia a capitale solo straniero
Allianz diventa la prima assicurazione estera a operare in Cina senza partner locali. Ieri il gruppo tedesco ha ricevuto l’ok dalla China Banking and Insurance Regulatory Commission per iniziare a operare in Cina con una holding a capitale interamente straniero. Presidente della Allianz China Insurance Holding Company Limited è stato nominato l’italiano Sergio Balbinot (foto), autore dello sbarco in Cina. Balbinot siede nel board di Allianz ed è responsabile per l’Europa del Sud e Ovest. La holding avrà sede a Shanghai e «sosterrà le ambizioni di crescita della compagnia tedesca», si legge in una nota.
  • Zurich, l’obiettivo di Greco: utili su del 5% all’anno
Una crescita organica degli utili per azione pari ad almeno il 5% all’anno. Questo l’obiettivo di Zurich per il prossimo triennio. Oltre alla previsione di crescita, un roe relativo al business operating profit oltre il 14%, al netto delle imposte. «La nostra rapida crescita si riflette in un ritorno complessivo per gli azionisti del 96% da inizio 2016», ha detto il ceo del gruppo assicurativo Mario Greco. «Zurich farà leva sulla tecnologia per soddisfare i bisogni in continuo cambiamento e creare esperienze premianti», ha concluso Greco. Invariata la politica del dividendo, che si basa sulla crescita sostenibile degli utili con un payout del 75%.
  • Il sale nell’acqua a livelli record: veleno per i marmi
Il sale. Ecco l’antico nemico del patrimonio culturale veneziano che, con questa spaventosa acqua alta molto più salata del solito, rischia di provocare immensi danni soprattutto ai marmi plurisecolari di cui è ricca Venezia: pavimenti in opus sectile e opus tessellatum del XII secolo (San Marco), innumerevoli colonne con le loro basi e i loro capitelli, balaustre, bassorilievi, statue. Oggi vertice sull’emergenza-Venezia a Palazzo Ducale. Nel caso delle colonne di San Marco vanno calcolati anche gli assemblaggi: le basi, gli elementi di metallo che tengono insieme la struttura, le malte di giunzione. Ferri e malte subiscono ulteriori lesioni e rigonfiamenti. Tutto questo mette in pericolo la tenuta dell’insieme. Come agire? Attendere l’asciugamento, monitorare i diversi elementi, poi intervenire con impacchi di acqua distillata che diluiscono di nuovo il sale e lo riportano in superficie. Così è possibile asportarlo, almeno in parte». Intanto ecco una prima sommaria mappatura dei danni. Ferite ancora incalcolabili a San Marco, ai suoi pavimenti del XII secolo, alla cripta (solo per un «miracolo laico» non finita completamente sott’acqua), alle colonne e a tutte le strutture marmoree, alle mura che sostengono i mosaici. Ecco l’altra incognita: negli anni potrebbero mostrare gli effetti dell’assorbimento dell’acqua e del sale provocando la sconnessione e il distacco delle tessere. Ancora da valutare i danni a Ca’ Rezzonico, Palazzo Mocenigo, alla Casa di Carlo Goldoni. Sempre «incognita sale» per Palazzo Ducale, Palazzo delle Prigioni, Palazzo Reale, Galleria Franchetti alla Ca’ d’Oro, Palazzo Grimani, Biblioteca Nazionale Marciana. Allagati l’Archivio di Palazzo Soranzo e varie librerie, fra cui le storiche «Toletta» e «Acqua Alta». Innumerevoli i guasti degli impianti elettrici nei luoghi culturali (Palazzo Ducale, Palazzo Reale) che alimentano gli allarmi antifurto: una seconda emergenza che si aggiunge alla prima. Ancora tutti da valutare i danni a Ca’ Rezzonico (museo del ‘700 veneziano), a Palazzo Mocenigo (Storia del tessuto), alla Casa di Carlo Goldoni, a Palazzo Fortuny, alle tante «chiese basse» allagate, ciascuna con i propri piccoli e grandi tesori inestimabili. E poi andranno monitorati i danni a Murano, Burano, Torcello come a Pellestrina, Jesolo e Chioggia. Sarà un lavoro immenso.
  • I mini-film per la sicurezza. Autostrade e polizia insieme per l’educazione stradale
La distrazione, il mancato rispetto della precedenza o del semaforo, la velocità troppo elevata sono state, lo scorso anno, le prime tre cause di incidenti stradali in Italia. Insieme rappresentano il 40,8% dei 172.344 scontri avvenuti con almeno un ferito. Guardando anche la classifica delle multe, ai primi posti ci sono l’eccesso di velocità, l’inosservanza della segnaletica, il mancato uso di cinture di sicurezza o seggiolini per i bimbi e l’uso improprio di smartphone alla guida. Negli ultimi anni l’impennata delle varie forme di distrazione al volante preoccupa le forze di polizia che, oltre a reprimere i comportamenti scorretti, sono impegnate sul versante dell’educazione stradale. L’ultima campagna per sensibilizzare i guidatori vede la collaborazione tra Polizia e Autostrade per l’Italia (Aspi) ed è composta da tre mini-film, pubblicati sul web e sui social. Il loro fil ruoge è l’ironia con cui si invita a guidare con attenzione e prudenza, evitando comportamenti pericolosi per sé e per gli altri. Il regista Ermanno Menini ha scelto per il cast l’attore Alessandro Federico, Vicky Piria, sola pilota italiana che corre nella «W Series», e tre casellanti veri di Aspi che, nei video, rimbrottano un guidatore alticcio che, tornando a casa dopo una festa, aveva dato un passaggio a uno sconosciuto o l’appassionato di selfie al volante che, prima di ritirare il biglietto, scopre che la sua passione per lo smartphone non solo è molto pericolosa mentre guida ma provocherà un tremendo litigio con la fidanzata. La trama del terzo mini-film, scritta da Cristian Micheletti, è imperniata sulla storia di una famiglia abituata a viaggiare senza cinture né seggiolini per i bimbi: sarà proprio il padre alla guida a farne le spese, una volta arrivato al casello.

  • Google guida la carica: Big tech all’assalto delle banche globali
Quando, ad agosto, Cupertino ha lanciato la sua carta di credito ha messo subito in chiaro che era «designed by Apple, non dalle banche», come a prendere le distanze da un mondo ormai superato. Le banche sono rimaste fin dall’inizio fuori dall’ambizioso progetto di criptovaluta di Facebook e anche gli attori che si erano mostrati disponibili hanno gettato la spugna sotto la pressione delle authority regolamentari di mezzo mondo. Ma intanto, nelle more dell’evoluzione di Libra, il gruppo di Mark Zuckerberg ha avviato il suo sistema di pagamento, Facebook Pay, che permetterà agli utenti di Messenger, Instagram e WhatsApp di scambiarsi denaro e fare acquisti. Ora Google alza il tiro nell’offensiva all’universo bancario tradizionale con la promessa di permettere ai suoi utenti di avere conti bancari a partire dall’anno prossimo.
  • Allianz prima in Cina con holding tutta estera
Allianz ha ricevuto il via libera dalla China Banking and Insurance Regulatory Commission per iniziare a operare in Cina con una holding a capitale interamente straniero, diventando così la prima compagnia assicurativa al mondo a raggiungere un traguardo simile. Nei mesi scorsi architetto dell’operazione è stato Sergio Balbinot, membro del board di Allianz, responsabile per i mercati di Sud ed Est Europa (compresa l’Italia) e nominato appunto presidente di Allianz China Insurance Holding Company Limited. La presidenza è stata invece assegnata a Solmaz Altin. Allianz, in questo modo, rafforza la sua posizione sul mercato cinese, dove – sottolinea una nota – è pronta a sfruttare lo sviluppo dell’economia più dinamica al mondo.
  • Zurich, Greco conferma la politica sui dividendi
Il gruppo assicurativo svizzero Zurich stima per il prossimo triennio «una crescita organica composta degli utili per azione pari ad almeno il 5% annuo» e un roe relativo al business operating profit, al netto delle imposte, oltre il 14 per cento. I nuovi target sono stati presentati ieri agli analisti. In una nota il ceo del gruppo, l’italiano Mario Greco, commenta: «La nostra rapida crescita si riflette in un ritorno complessivo per gli azionisti del 96% da inizio 2016». Zurich, aggiunge Greco, oggi è «più semplice, più agile e più efficiente». Il top manager del gruppo aggiunge che Zurich «farà leva sulla tecnologia per soddisfare i bisogni in continuo cambiamento e creare esperienze premianti». La politica del dividendo rimarrà invariata e basata sulla crescita sostenibile degli utili con un payout attorno al 75 per cento.

Handelsblatt

 

  • Allianz annuncia tre cambiamenti al vertice in una sola volta
Come previsto, il CEO Chris Fischer-Hirs dovrà dimettersi dal suo incarico presso l’assicuratore industriale di Allianz. Non è l’unico cambiamento di leadership. L’Handelsblatt aveva già riferito in merito al più eclatante martedì: alla fine del mese Chris Fischer-Hirs consegnerà la posizione a Joachim Müller presso la filiale di assicurazione industriale Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS), da anni in deficit.
  • L’assicuratore PZU esamina l’acquisizione della filiale della Commerzbank M-Bank
L’assicuratore polacco potrebbe rilevare la M-Bank. È in preparazione anche una fusione con una banca affiliata di PZU.