di Anna Messia

Nobis vuole raddoppiare i premi da 250 a 500 milioni nel giro di quattro anni, entro il 2013, puntando al ramo danni ma anche al settore alle polizze vita. L’ultimo accordo firmato in esclusiva è stato quello con Mitsubishi Motor, ma nel futuro dell’assicurazione non c’è solo l’automotive. La compagnia presieduta da Alberto Di Tanno, nata nel 2008 come società captive del gruppo Intergea, sotto il nome di Intergea Assicurazioni, è crescita anno dopo arrivando oggi a circa 250 milioni di premi con 250 dipendenti: nel 2010 c’è stata la trasformazione in Nobis Assicurazioni e poi, nel 2015, l’acquisto di Filo Diretto. Mentre è dello scorso aprile l’acquisto della compagnia vita Apulia Previdenza, oggi ribattezzata Nobis Vita. Nel capitale, oltre allo stesso Di Tanno che detiene circa il 77%, ci sono l’amministratore delegato, Giorgio Introvigne (con l’8,67%), Investimenti Industriali di Andrea Agnelli (3%), Gualtiero Ventura (5%) e il direttore generale Calo Calvi (3%). Azionisti che in più occasioni hanno dimostrato di essere pronti ad aumentare il capitale della compagnia (l’ultimo è della scorsa estate) per sostenerne lo sviluppo e la diversificazione. Dalla focalizzazione sul settore auto che faceva perno sulla stessa Intergea di Di Tanno, terzo gruppo italiano nella distribuzione delle auto con 82 punti vendita concentrati nel Nord-Centro Italia la compagnia ha così allargato il suo raggio d’azione. Un terzo dei 230 milioni di premi complessivi danni (circa 75 milioni) arrivano dall’automotive, un altro terzo fa capo al settore turismo, assistenza e malattia (eredità di Filo Diretto) cui si affianca poi il canale degli agenti e dei broker. A questo, come detto, si è aggiunto il ramo vita, che raccoglie oggi premi per circa 20 milioni ma che è destinato a crescere. «Le polizze saranno collocate dagli agenti ma stiamo anche trattando per due accordi bancassicurativi», dice Di Tanno a MF-Milano Finanza sottolineando che la compagnia è pronta a crescere «anche tramite nuove acquisizioni se se ne presenterà l’occasione ed è pronta reclutare talenti da altre compagnie». Anni di crescita e di sviluppo che hanno però portato subito risultati positivi: «Abbiamo sempre chiuso in utile fin dall’avvio della compagnia e quest’anno chiuderemo con un ebitda di circa 10-12 milioni e un Solvency ratio del 150%», conclude Di Tanno. (riproduzione riservata)

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