di Roberta Castellarin

Per i grandi gruppi bancari alle prese con la sfida dei tassi negativi, il risparmio gestito rappresenta un’ottima fonte di redditività. E i conti di Eurizon, società di asset management del gruppo Intesa Sanpaolo specializzata in gestione di prodotti e servizi per clienti retail e istituzionali, lo dimostrano. Al 30 settembre, la società ha infatti realizzato un utile netto consolidato (compreso l’utile di pertinenza di terzi) di 344 milioni di euro con un margine da commissioni pari a 527 milioni, un risultato che rappresenta oltre il 10% dei 3,31 miliardi di profitti totali conseguiti nei nove mesi da Intesa. Il valore del patrimonio gestito ha invece raggiunto i 326 miliardi, in crescita del 7,7% dalla fine del 2018, mentre il cost/income ratio è sceso al 19,4% dal 20,8% dello stesso periodo 2018. Prosegue poi il trend di ripresa della raccolta,
tornata in territorio positivo da inizio anno con 2 miliardi di sottoscrizioni nette totali. Secondo i dati Assogestioni, nel terzo trimestre Eurizon si è confermata prima in Italia con una raccolta di oltre 4,35 miliardi e ha anche raggiunto il vertice della classifica sulle gestioni istituzionali grazie ai 3,2 miliardi di sottoscrizioni nette con un focus particolare sul segmento delle fondazioni e delle assicurazioni. Un consolidamento della leadership favorito dal maggior apporto delle sedi europee, che da giugno a settembre hanno registrato quasi 300 milioni di raccolta netta, e al quale si somma il contributo positivo dai fondi aperti, che sono valsi 1,3 miliardi di ulteriori sottoscrizioni. Tra le partecipazioni estere, la Penghua Fund Management di Shenzhen (49%) vanta oggi un patrimonio di 81 miliardi e con la sua performance porta il patrimonio totale gestito da Eurizon a 407 miliardi. (riproduzione riservata)

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