Nel periodo gennaio-settembre 2019 le denunce di malattie professionali protocollate sono state 45.158, il 2,44% in più rispetto all’analogo periodo del 2018 (44.083).

Nel dettaglio per genere, si rilevano 415 casi in più per le femmine, le cui denunce passano da 11.821 a 12.236 (+3,51%) e 660 casi in più per i maschi, le cui denunce passano da 32.262 a 32.922 (+2,05%).

L’analisi territoriale per macroaree geografiche mostra, per il periodo gennaio-settembre 2019, aumenti per le isole (+11,42%), per il sud (+2,93%), per il centro (+2,10%) e per il nord est (+0,87%). In controtendenza, mostra una diminuzione il nord ovest (-2,08%).

Le regioni che mostrano incrementi rispetto al 2018 sono: la Sardegna (419 casi in più), la Puglia (+343), la Toscana (+211), la Campania (+107), l’Emilia Romagna (+71), la Sicilia (+70), l’Umbria (+65), il Friuli Venezia Giulia (+41), il Lazio (+31), la Basilicata (+27), la Lombardia (+8) e le Marche (+7). Gli incrementi maggiori in termini percentuali hanno interessato: la Puglia (+14,26%), la Sardegna (+13,27%), la Sicilia (+6,23%) e la Basilicata (+5,51%).

Mostrano, invece, un minor numero di denunce rispetto al periodo gennaio-giugno 2018: il Piemonte (-112), la Calabria (-63), l’Abruzzo (-58), il Molise (50), le province autonome di Bolzano (-20) e Trento (-11), la Valle d’Aosta (-6), il Veneto (-3) e la Liguria (-2). In termini percentuali, i decrementi maggiori hanno interessato: il Molise (-26,04%), la Valle d’Aosta (-14,63%), la provincia autonoma di Bolzano (-13,99%) e il Piemonte (-7,84%).

Fonte: Bollettino INAIL

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