Siamo una public company molto redditizia, segnala l’amministratore delegato
Numeri al top per la banca, che chiude i nove mesi con profitti in aumento del 10,8% a un passo da quota 200 milioni
di Anna Messia

FinecoBank ha chiuso i primi nove mesi del 2019 con i migliori risultati di sempre e la tendenza, ha dichiarato a MF-Milano Finanza l’amministratore delegato Alessandro Foti, resta positivo anche per la fine dell’anno. Numeri che fanno della società un obiettivo sempre più appetibile agli occhi di possibili investitori dopo l’uscita di Unicredit dal capitale, avvenuta a luglio scorso. «Oggi siamo una delle poche public company tra le blue chip e siamo molto redditizi e questo fa di noi, per definizione, un target agli occhi di possibili acquirenti», ha detto Foti, esprimendo però tranquillità. «L’eventuale acquirente dovrebbe fare un investimento importante e di sicuro non vorrebbe snaturare il nostro modello mettendo a rischio il suo investimento. Nessuno vuole sprecare denaro». Per ora il primo azionista resta Blackrock con una quota di circa il 10%.
I conti, come detto, sono in crescita. Il bilancio da gennaio a settembre di Fineco si è chiuso con un utile netto record, in aumento tendenziale del 10,8% a 198,1 milioni, mentre i ricavi sono saliti del 5,2% a 489 milioni. «Il nostro modello mostra di essere stabile e in crescita in tutte le situazioni di mercato», ha detto Foti, sottolineando che la solidità patrimoniale è rimasta stabile, con il Cet1 ratio al 17,37%, e «non c’è stato un aumento del portafoglio di rischio del lending e neppure un incremento del rischio per i clienti».
Intanto prosegue lo sviluppo della nuova piattaforma, che rafforzerà ulteriormente la produttività della banca combinando il modello del cyborg advisory con il big data analytics. «La nuova piattaforma faciliterà il processo di trasformazione dell’asset mix della clientela verso il risparmio gestito grazie anche al lancio di nuovi prodotti d’investimento conservativi e prodotti assicurativi», ha aggiunto Foti.
Sul fronte delle polizze la banca ha in piedi partnership con Aviva e con Eurovita e a crescere molto è stata anche Fineco Asset Management, società partita circa un anno fa e che ha raggiunto asset complessivi per 13 miliardi.
Nei primi nove mesi la raccolta è stata positiva per 4,3 miliardi, con 1,9 miliardi nel risparmio gestito. Le masse complessive a settembre hanno raggiunto quota 78,6 miliardi, in crescita del 10,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Anche ottobre si è chiuso con una raccolta netta positiva per 380 milioni e un bilancio del risparmio gestito positivo per ben 500 milioni. In pratica, ci sono stati deflussi dal risparmio amministrato verso il gestito, con un bilancio netto positivo per 500 milioni e 350 milioni di questi capitali sono andati in Fineco Asset Management.
Prosegue intanto la crescita in Inghilterra, dove Fineco è sbarcata nel 2016. «Nel Paese abbiamo creato la piattaforma di trading e il banking e ora stiamo portando i primi fondi, ma per definire meglio la strategia aspettiamo chiarimenti sulla Brexit», ha segnalato Foti.
Aumentano anche i clienti. Nei primi nove mesi dell’anno ne sono arrivati 87.467 portando il totale a 1,34 milioni, che rappresenta una crescita del 6,4% rispetto a un anno prima. «Le analisi di mercato hanno evidenziato che Fineco è stata tra le società più trasparenti nell’allinearsi alle nuove regole di Mifid II. Una scelta che evidentemente ci premia», ha concluso Foti. In borsa ieri l’azione FinecoBank è salita dell’1,2% a 10,8 euro, per una capitalizzazione di 6,5 miliardi. (riproduzione riservata)

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