di Nicola Carosielli

Oltre il danno, la beffa. Il furto avvenuto nel Castello di Dresda, in cui è stata saccheggiata la collezione Grünes Gewölbe, non passerà alla storia solo per essere ritenuto il più grande furto d’arte nella storia del dopoguerra, (il bottino vale circa 1,1 miliardi di dollari). Ma anche perché lo stato tedesco della Sassonia, proprietario del museo Green Vault nella città orientale di Dresda, non aveva nessuna assicurazione sui gioielli, perché i premi in genere superano i potenziali danni a lungo termine. La cosa più stupefacente è la frequenza di questa pratica, date le poche risorse da destinare all’assicurazione delle opere detenute internamente, ha detto martedì il ministero delle finanze dello stato. Mentre i musei pubblici di solito assicurano opere d’arte che vengono prestate ad altre istituzioni, spesso non sottoscrivono politiche sulle loro collezioni permanenti, secondo Julia Ries, head of fine art and jewelry dell’assicuratore Ergo Group AG. «I budget dei musei pubblici sono limitati», ha spiegato Ries sottolineando quindi che «se i gioielli non vengono recuperati, questa parte della collezione andrà persa per sempre». (riproduzione riservata)
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