I Ceo delle compagnie di riassicurazione hanno espresso tutta la loro insoddisfazione circa l’andamento dei prezzi dei contratti e hanno sottolineato la loro stretta dipendenza dagli aumenti dei tassi. È quanto emerso dalle parole dei manager che hanno partecipato la scorsa settimana all’edizione 2019 del Bermuda Reinsurance Conference, tenutasi ad Hamilton il 5 e 6 novembre.

Un certo numero di Ceo non ha nascosto un certo disappunto per la mancata e auspicata crescita dei tassi riguardanti le catastrofi naturali, un’area di business “che non viene prezza correttamente”, secondo quanto ha detto John Jenkins, Ceo di Scor per le operazioni P & C nelle Americhe.

“Per quanto riguarda i prezzi riassicurativi l’attuale contesto è desolante”, ha rincarato Brian Young, Presidente e Ceo di Odyssey Group. “Mi sarei aspettato per le catastrofi naturali un incremento molto più sostanzioso, mentre le commissioni restano ostinatamente a livelli molto alti: c’è ancora troppa capacità sul mercato”.

Brian Duperreault, presidente e Ceo di AIG ha affermato che “viviamo in un clima di grande incertezza, dove facciamo sempre più fatica a distinguere il vero dal falso e la risposta del settore assicurativo a questa situazione è stata incoraggiante”.

Alla luce delle sfide globali che attendono il settore e ai trend economici, secondo un sondaggio svolto durante la conferenza circa le attese circa il ROE, il 60% degli intervistati prevede per il segmento riassicurativo un ROE tra il 7% e il 9% nel biennio 2019-2020, mentre il 24% del campione prevede un risultato inferiore al 7%. “Con i tassi d’interesse così bassi – ha aggiunto Young – è difficile pensare a rendimenti significativi. Questo significa che se i livelli delle perdite legate agli eventi catastrofali continueranno a essere elevati, non potremo pensare di raggiungere un ROE del 7%”.

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