di Anna Messia

L’Ivass monitora con grande attenzione ciò che sta succedendo in Cattolica Assicurazioni dopo la revoca delle deleghe all’a.d. Alberto Minali (che resta però in consiglio). Ieri sera l’istituto di controllo del settore assicurativo ha incontrato il presidente Paolo Bedoni e il direttore generale Carlo Ferraresi che giovedì 31 ha preso le deleghe di Minali. L’Ivass ha chiesto chiarimenti sulle ragioni dell’avvicendamento e ha ricevuto rassicurazioni sulle strategie della compagnia, che ha già ribadito in più occasioni di voler andare avanti nel piano industriale messo a punto proprio da Minali. Un dialogo costruttivo che Cattolica si è impegnata a mantenere costante. L’occhio dell’Ivass, che già in passato aveva chiesto un ricambio e professionalità elevate in consiglio, resta ovviamente vigile, mentre il mercato non ha gradito l’allontanamento della trasformazione della società in spa. Cosa che non è piaciuta neppure a Warren Buffett che durante la gestione Minali ha comprato il 9% di Cattolica diventando il primo azionista. Ferraresi, in una lettera ai dipendenti, ha scritto che «è fondamentale proseguire nel solco della continuità e della valorizzazione della nostra tradizione cooperativa centenaria, di cui oggi più che mai dobbiamo essere orgogliosi». La prossima settimana il manager andrà negli Stati Uniti per spiegare le stesse ragioni a Buffett. Mentre i soci, l’imprenditore Luigi Frascino e l’avvocato Giuseppe Lovati Cottini di Verona, continuano a chiedere un’assemblea straordinaria, sostenuta dallo 0,4% dei soci o dal 2,5% del capitale. (riproduzione riservata)

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