Proclamato per il 18 novembre. Si tratta del primo nella storia della compagnia
La protesta degli aderenti al Ga-Gi per le disfunzioni informatiche che avrebbero creato difficoltà ai clienti
di Anna Messia

Gli agenti di Generali Italia si preparano a tenere chiuse le agenzie proclamando una serrata per il prossimo lunedì 18 novembre. Una mossa che non ha precedenti nella storia della compagnia assicurativa triestina e che sembra già aver ricevuto adesioni vicine al 90%. Le ragioni dell’iniziativa sono legate alle disfunzioni informatiche che, secondo gli agenti, sarebbero state numerose, a danno dei clienti. Una partecipazione record che segna un passaggio fondamentale nella storia del gruppo Agenti Generali Italia (Ga-Gi)», hanno fatto sapere gli agenti aggiungendo che «l’agitazione, fortemente richiesta dalla base e indetta dal consiglio direttivo del gruppo agenti Generali , ha ottenuto una forte approvazione dagli agenti aderenti al Ga-Gi che nel corso delle rispettive assemblee regionali hanno manifestato il proprio interesse ad aderire e stanno compiendo le azioni formali per chiudere le serrande e i sistemi informatici delle proprie agenzie nella giornata del 18 novembre». Una mossa che farà rumore è che, in verità, sembra andare anche oltre la questione informatica.
Nelle segnalazioni arrivate dagli agenti Generali presieduta da Vincenzo Cirasola, si parla anche «di seri problemi nelle relazioni industriali e soprattutto da una serie di problematiche, assuntive e liquidative, che negli ultimi anni hanno attanagliato sempre di più l’attività quotidiana degli agenti». Per quanto riguarda l’aspetto informatico Generali Italia è il frutto dalla fusione di sette marchi, avviata nel 2014, che ha messo assieme tra gli altri Ina Assitalia, Toro e Lloyd Italico. Integrazione che, negli anni, ha coinvolto anche i sistemi informatici mentre per quanto riguarda le relazioni industriali l’ultimo passaggio importante della compagnia guidata da Marco Sesana è stata la firma del mandato unico che, a luglio scorso, dopo tre anni di discussioni, ha riunificato gli accordi con cinque gruppo agenti. «Il mandato unico valorizza la relazione con la rete, da sempre il fulcro del nostro business fondato sulla consulenza di valore dei nostri agenti nel rispetto della centralità della figura del cliente, con l’obiettivo di offrire un’esperienza di relazione di elevata qualità», aveva sottolineato Sesana durante la firma. Ma evidentemente resta ancora qualche aspetto da chiarire, almeno con gli agenti del Ga-Gi che rappresentano circa 1.300 persone dei 2.200 totali del gruppo: oltre agli agenti Generali nel gruppo ci sono infatti anche gli ex Toro, ex Ina e ex Lloyd Italico. Il Gagi, in particolare, rappresenta quindi circa il 57% degli agenti di Generali Italia con una raccolta di oltre 5 miliardi di premi. Il motivo principale del contrasto resta però il nodo informatico: questione che erano iniziate ad emergere nell’ultimo congresso di Lisbona che ha portato all’elezione dei rappresentati oggi in carica e che aveva richiesto di procedere, anche con azioni forti, per far si che gli agenti e i loro clienti non debbano subire più disagi. Azioni forti che ora, come visto, sono puntualmente arrivate con la richiesta alla compagnia di investimenti sull’efficienza e sulla digitalizzazione a favore delle agenzie e dei clienti per avere un servizio «all’altezza del brand Generali più volte premiato per l’innovazione tecnologica». Lo sciopero proclamato per il 18 sarà tra l’altro il giorno successivo dell’ultimo rilascio informatico di Generali Italia fissato per il 16 e per il 17 novembre. (riproduzione riservata)

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