Willis Towers Watson manda agli archivi un terzo trimestre dell’anno con un utile netto di 85 milioni di dollari, un deciso cambio di rotta rispetto al corrispondente periodo del 2017 che si chiuse con una perdita netta di 54 milioni.

John Haley, chief executive officer del colosso mondiale del brokeraggio, si è detto “estremamente soddisfatto” della trimestrale che ha visto una forte crescita organica dei ricavi, una ulteriore espansione dei margini, una crescita a due cifre dell’utile per azione e del cash flow.

L’utile netto del terzo trimestre di Willis Towers Watson ha infatti segnato un aumento del 257% rispetto alla performance dello scorso anno, mentre per quanto riguarda i primi nove mesi dell’anno, l’utile netto risultava pari a 621 milioni di dollari (339 milioni al 30 settembre 2017).

Numeri positivi a testimonianza dei progressi compiuti da Willis che attende un buon finale di esercizio in linea con gli obiettivi prefissati per il 2018.

Nel terzo trimestre dell’anno il segmento Corporate Risk & Broking (CRB) ha messo a segno un incremento del 3% del giro d’affari che ha raggiunto i 616 milioni di dollari, grazie alla crescita in quasi tutti i mercati del mondo, mentre il margine operativo è passato dall’8% del terzo trimestre 2017 al 10% di quest’anno.

In miglioramento del 5% anche il segmento Investment, Risk & Reinsurance (IRR) con ricavi a 337 milioni di dollari, mentre il comparto Human Capital & Benefits (HCB) segna un +1% a 738 milioni e l’area Benefits Delivery and Administration (BDA) raggiunge quota 200 milioni di dollari pari a un miglioramento percentuale del 10% rispetto all’anno precedente.