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Il nuovo piano triennale di Generali 2019-2021 punta a 4,5-5 miliardi di dividendi
Una cifra compresa tra 3 e 4 miliardi potrà essere utilizzata per acquisizioni e un altro miliardo sarà investito per la trasformazione tecnologica e digitale. Tranquilli su Solvency II e rischio spread
Pubblichiamo qui di seguito un estratto de Gli Arrabbiati, la prima Guerra di Secessione europea, di Roberto Sommella (la Nuova Europa Edizioni), disponibile su tutti i bookstore digitali.
Il volume sarà presentato il prossimo 5 dicembre alle 17 alla Società Dante Alighieri di Roma, ospite il ministro Paolo Savona.
La Fatturazione elettronica si trasformerà in uno strumento contro le aziende e gli imprenditori oppure sarà un valido supporto che agevolerà sia i processi aziendali che la gestione e il controllo dei flussi delle entrate dello Stato? Il tema della privacy e della gestione dei dati delle fatture non è secondario ma anzi è il punto di partenza per capire se l’amministrazione pubblica sta agendo seguendo un’intenzione coercitiva e di controllo oppure se vuole effettivamente erogare un servizio ai cittadini producendo un duplice beneficio: migliorare le casse dello Stato e rendere efficiente il sistema di scambio dei flussi tra aziende.

L’assemblea dei soci della spac Archimede ha dato via libera alla business combination con Net Insurance.
La nuova strategia al 2021, che l’a.d. Philippe Donnet ha definito «ambiziosa», prevede una crescita media annua composta dell’utile per azione tra il 6 e l’8%. Il payout legato ai dividendi sarà del 55-65%, mentre il ritorno medio sull’equity per i soci è atteso sopra l’11,5%.

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  • Il Leone alato prova a volare promette 5 miliardi di cedole
Il Leone di Trieste prova a dispiegare le ali. Non in Borsa, dove Generali ha incassato un tiepido più 0,88%, ma nei numeri del piano industriale al 2021, presentato ieri alla comunità finanziaria. Un piano che punta con decisione sulla crescita. Anche attraverso acquisizioni, per quanto al momento non ci sia nessun dossier sul tavolo e i numeri del piano non tengono conto di eventuali operazioni di M&A. «Il nostro piano è robusto e non è legato troppo alle condizioni macro italiane » , ha sintetizzato l’amministratore delegato Philippe Donnet, commentando indirettamente le tensioni sullo spread e le previsioni di (scarsa) crescita dell’Italia. Generali ha un’esposizione complessiva ai Btp di 64 miliardi, che si traduce in un calo di 12 punti di Solvency ratio (il patrimonio di vigilanza) per ogni rialzo di 100 punti dello spread. La compagnia vuole restare in un range compreso tra 180 e 240%.

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  • Generali, 5 miliardi in dividendi. «Più forti in Europa e in Asia»
«Al termine del piano, nel 2021, Generali sarà un gruppo di assicurazioni e asset management». Così il ceo group Philippe Donnet ha prefigurato il futuro del Leone nel corso della presentazione alla comunità finanziaria del nuovo business plan triennale. Un cambio di architettura annunciato nel 2017 e che nella strategia illustrata ieri nell’Investor day è stato sottolineato e delineato negli obiettivi.

  • Generali promette agli azionisti cinque miliardi di dividendi
Oltre 10 miliardi di cassa generata in tre anni. Il perno attorno cui ruota il nuovo business plan delle Generali al 2021, presentato ieri a Milano, si può sintetizzare con questo numero che permetterà alla compagnia di centrare tre obiettivi chiave: aumentare i dividendi, ridurre il debito e sostenere la crescita.
La somma messa sul piatto, oltre 10 miliardi appunto, sarà il frutto di una posizione di partenza stimata a fine 2018 di 2 miliardi, a cui si aggiungeranno altri 2 miliardi legati alle dismissioni già perfezionate e 7 miliardi provenienti dalle cedole che staccheranno le società operative. In particolare, le controllate verseranno 9,5 miliardi lordi alla casa madre, con un balzo del 35% rispetto al periodo 2016-2018, grazie soprattutto al contributo dell’Italia (fino ad oggi ha versato circa 1 miliardo all’anno e in prospettiva la cifra crescerà anche se di poco), della Germania (che farà salire di 2,5 volte le rimesse di cassa) e della Francia (2 volte).

 

Lo spread pesa sul portafoglio BTp

Meno Btp nel futuro di Generali. Nessuna vendita di titoli in portafoglio, sia chiaro, ma in prospettiva i governativi italiani avranno un peso sempre meno rilevante nel bilancio del gruppo assicurativo, da sempre uno dei principali investitori nel debito del paese. E questo perché, come spiegato ieri nell’ambito della presentazione delle nuove linee guida al 2021, la strategia di asset allocation cambierà. Tim Ryan, chief investment officer della compagnia, ha sottolineato che in futuro saranno privilegiati gli investimenti nel settore “privato”, inteso probabilmente sia come debito privato, ossia principalmente corporate bond, che asset privati.

 

  • L’ipotesi Cattolica e l’accordo con l’Agricole spingono il titolo
Banco Bpm corre e sale del 6,7% dopo il calo del 5,4% della vigilia, in una giornata di rimbalzo generale per il comparto bancario. Sul Banco Bpm hanno dominato anche le scommesse di mercato. l’ipotesi delle banche d’investimento di un possibile merger con Cattolica Assicurazioni, di cui ha riferito Il Sole 24 Ore, e l’accordo con Credit Agricole su
Agos-Ducato.
Nel dettaglio dei due temi di mercato, da alcuni mesi le banche d’affari starebbero studiando l’operazione Cattolica-Banco Bpm e ci sarebbe sul tavolo un piano dettagliato per le nozze, che creerebbe una nuova forte entità finanziaria in Veneto.
  • Attuari a congresso: «Spazi professionali in forte crescita»
Ricercatissmi per lavorare alle sfide della sostenibilità del welfare o alla gestione sempre più complessa dei rischi nelle assicurazioni, nella finanza e nelle imprese, gli attuari sono oggi tra le professioni più richieste. Con la domanda in arrivo dal mercato del lavoro che supera l’offerta di professionisti, tanto che in Italia questa categoria è praticamente a «disoccupazione zero», come ha ricordato ieri il presidente del Consiglio nazionale Giampaolo Crenca aprendo la prima giornata del congresso nazionale della categoria (che durerà fino a domani). Un incontro per provare a tracciare l’identikit dell’attuario del futuro: sempre più manager e sempre più in grado di mettere le proprie competenze al servizio di nuovi settori dell’economia e della finanza privata e pubblica e dello stato sociale sfruttando anche le potenzialità dei big data e del digitale.

Intervista a Philippe Donnet, ceo Generali. La compagnia italiana accelera sulla crescita
Il gruppo di brokeraggio bretone guidato da Jacques Verlingue punta a 500 mln di fatturato, contro i 200 attuali entro fine 2022 e vuole crescere all’estero aumentando la quota di fatturato relativa dal 30 al 50%

Handelsblatt

 

  • Generali vuole essere tra le prime compagnie in Europa
La compagnia italiana vuole crescere fino al 2021, ridurre il debito e raggiungere i concorrenti Allianz, Axa e Zurich. Donnet: “Il piano si basa sull’accelerazione della crescita”.