di Pasquale Quaranta

Obbligo di informativa da esporre negli studi medici, di incarico firmato per il personale di segreteria solo per i dati identificativi dei pazienti, di incarico firmato per l’infermiere e per un altro sanitario operante nello studio medico per quel che concerne i dati comuni e i dati sanitari per la propria attività e per la scrittura delle attività sanitarie eseguite ai pazienti.

Queste sono alcune delle raccomandazioni che la sezione abruzzese del Tdme (Tribunale diritti e doveri dei medici) ha elaborato per supportare i medici alla buona pratica e per adeguarsi alle nuove disposizioni previste dal dlgs n.101/2018 sul codice privacy. Il provvedimento, attuativo del Gdpr in vigore in Italia dal 25 maggio scorso, ha come obiettivo quello di armonizzare il codice privacy del 2003 con il nuovo regolamento Ue.

Già da fine maggio medici, dentisti, farmacisti devono aver adeguato le misure di sicurezza dei dati, rivisto le informative e il registro dei trattamenti comprendente i dati del titolare. Inoltre le strutture che gestiscono dati su larga scala, dovevano dotarsi di data protection officer (Dpo), figura delegata a controllare il buon andamento dei trattamenti e a riferire eventuali irregolarità al Garante.

Tra le ulteriori raccomandazioni del Tdme vi sono: la creazione di una scheda intestazione per i dati identificativi; la cura del registro dei trattamenti; il non obbligo di nomina del Referente protezione dati Dpo-Data protection officier; l’obbligo di denuncia nel caso di violazione della privacy per la lettura dei dati da parte di non incaricati o nel momento in cui si verifichi un furto degli stessi; l’obbligo di consegna del promemoria cartaceo da parte del medico al paziente e il divieto dell’invio del promemoria tramite mail.

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