di Roberta Brunelli – AmTrust, Underwriting Leader Mortgage & Credit International

Dando uno sguardo al passato, il sistema bancario, negli ultimi dieci anni, ha attraversato cambiamenti strutturali a seguito della grande crisi finanziaria del 2008 dei mutui sub-prime. La crisi ha evidenziato che il mercato, senza un adeguato controllo del rischio di credito, rende il sistema bancario ed economico vulnerabile e lo espone a una stagnazione dell’economia reale, con disoccupazione e pil in contrazione, causata dal credit crunch, ovvero dalla chiusura dei rubinetti del credito a imprese e privati.

I regolatori intervenuti a sostegno di una stabilità di lungo periodo hanno emanato una serie di regole più stringenti in termini di patrimonializzazione e riserve di liquidità, e hanno chiamato gli operatori bancari ad alleggerire i bilanci dalle insolvenze affinché il percorso di crescita sia sostenibile. Due tra gli interventi più impattanti sono l’introduzione del nuovo principio contabile Ifrs9, che richiede maggiori accantonamenti a fronte dei crediti erogati e l’Addendum Bce sugli npl, che invita a svalutare completamente i crediti non-performing lungo un preciso arco temporale. Tali interventi, soprattutto nel breve periodo, possono minare la redditività, sia in termini di costi, sia in termini di risorse sottratte al lato impieghi.
La coperta è quindi corta: se aumentano le riserve in seguito al deterioramento degli asset si avranno meno risorse da destinare all’economia reale. L’industria assicurativa può e deve porsi come partner strategico a supporto di quella bancaria nel superamento di tali sfide, attraverso la leva del trasferimento del rischio di credito.

Le soluzioni e il bilancio assicurativo agiscono nella stessa direzione auspicata dai Regolatori nella ricerca di ricette anticicliche che evitino il credit crunch. La credit risk insurance agisce come strumento anticiclico, riducendo le perdite attraverso il pagamento degli indennizzi nelle fasi di recessione. Per queste e altre ragioni riteniamo che il trasferimento del rischio di credito dal sistema bancario a quello assicurativo sia sistemicamente efficiente ed efficace a disinnescare, o quanto meno a frenare, eventuali effetti domino di contagio nel caso di scenari stressati e a sostenere una sana crescita nelle fasi economiche espansive. Gli sforzi condotti dal comparto pubblico, Gacs e Fondo Garanzia Prima casa, sono l’esempio che il credito protetto migliora la fiducia degli operatori del mercato.

AmTrust da anni lavora per sviluppare una sempre maggior interazione tra il comparto bancario e quello assicurativo, affinché la complementarietà dei business model e l’efficacia delle sinergie di mercato si possano tradurre positivamente in sostegno alla crescita, alla riduzione della volatilità e in una maggior disponibilità di credito per famiglie e imprese anche in momenti di crisi economica o di minori risorse pubbliche. Alcuni esempi concreti di applicazione della credit risk insurance sono: strumenti con cui l’assicurazione copre rischi su singole esposizioni fino a un massimale concordato; garanzie a favore di operazioni di cartolarizzazione e soluzioni per mitigare gli impatti sul conto economico della banca dall’adozione dei nuovi principi contabili.
Di questo e di altri progetti di sviluppo di soluzioni a sostegno del sistema bancario, in particolare di quelle riguardanti il comparto del credito deteriorato, mirate a ridurre le esposizioni e i costi della gestione, si parlerà oggi in occasione della nona edizione di Credito al Credito, un evento dedicato al credito a famiglie e imprese. (riproduzione riservata)

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