Merito della crescita delle commissioni, ma nel trimestre è salito anche il margine di interesse. Migliorano qualità del credito e solidità patrimoniale. Messina: avanti con il piano industriale
di Luca Gualtieri

Da proxy naturale del sistema economico italiano ieri Intesa Sanpaolo ha lanciato un messaggio incoraggiante ai mercati, annunciando una robusta crescita dei ricavi nei nove mesi. Una notizia salutata positivamente dalla borsa, dove il titolo ha guadagnato l’1,28% a 2 euro trainando l’intero listino milanese. I numeri sono stati peraltro i migliori dal 2008 per quanto riguarda l’utile netto, i proventi operativi e le rettifiche su crediti.
Nel dettaglio, l’istituto guidato da Carlo Messina ha visto crescere le principali voci di ricavo, dalle commissioni nette (+0,4% a 5,9 miliardi) alle attività assicurative (+12,8% a 846 milioni), mentre nel terzo trimestre è tornato a salire anche il margine di interesse (+0,3% a 1,84 miliardi). Complessivamente quindi i proventi operativi netti sono saliti del 4,3% a 13,7 miliardi, performance superiore a quella di gran parte delle banche europee. Se i costi operativi sono scesi del 3,2% a 6,9 miliardi per un rapporto cost/income calato a 50,5, l’utile netto si è attestato a 3,01 miliardi a fronte dei 2,4 miliardi dello stesso periodo del 2017 (dato che esclude il contributo cash da 3,5 miliardi per l’acquisizione delle banche venete).

Sul fronte patrimoniale, il requisito Cet1 si è attestato al 13,7% fully loaded e al 13,5% transitional, mentre nei nove mesi lo stock di crediti deteriorati è sceso di circa 3 miliardi (di 14 includendo l’operazione Intrum). Sempre restando sulla qualità dell’attivo, l’incidenza delle non performing exposure lorde è al 9,2% dei crediti complessivi, con un livello di copertura al 53,6%, che sale al 66,7% per le sofferenze.
Durante la presentazione dei risultati Messina ha confermato le strategie presentate al mercato: «Intesa Sanpaolo conferma gli obiettivi di utile netto e payout per il 2018, ma anche i target del piano d’impresa 2018-2021», ha spiegato il banchiere. Con un’aggiunta significativa: «Sono un amante dei dividendi. Posso dire che a fine anno gli azionisti di Intesa saranno molto contenti». La politica di dividendi per l’esercizio 2018 prevede infatti la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout dell’85%.

Nel corso della presentazione Messina si è soffermato sulla situazione generale dei mercati e sul rischio-Italia: «Continuiamo a considerare l’Italia un Paese molto forte con fondamentali molto solidi. Le società italiane sono solide, basate sull’export, più redditizie e meglio capitalizzate rispetto al periodo precedente la crisi», ha spiegato. (riproduzione riservata)

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