L’età media degli amministratori delegati delle quotate a Piazza Affari, dove non mancano gli ad over 70. E fuori dal listino? Per i giovani farsi spazio come capo azienda è impresa molto ardua
di Anna Messia

L’ultimo top manager appena asceso al vertice di una delle più grandi aziende quotate a Piazza Affari è un giovane 43enne. Si tratta di Umberto Tosoni, che lo 14 novembre è stato nominato amministratore delegato e direttore generale di Sias , la società cui fanno capo le concessioni autostradali del gruppo Gavio per un totale di 1.400 chilometri. Tosoni, ingegnere classe 1975, dopo una carriera interna al gruppo che lo aveva portato già a ricoprire ruoli di responsabilità, come quello amministratore delegato di Sinelec (che si occupa di tecnologia) o di Satap (l’autostrada Torino- Milano e Torino-Piacenza) è ora arrivato al timone di Sias . Trovare giovani ceo a capo di società quotate in Borsa è però un fatto decisamente raro, come emerge dall’analisi realizzata da MF-Milano Finanza che ha elaborato le età dei top manager delle società che hanno una capitalizzazione superiore ai 2 miliardi di euro.
A prevalere sono decisamente i capi azienda over 60 o chi si sta avvicinando a quella soglia, ancor più di quanto stia avvenendo nella società italiana. Secondo la fotografia scattata dall’Istituto Catteneo, proprio quest’anno, per la prima volta dal 1861, cioè da quando gli italiani si contano, gli ultra 60enni sono più numerosi dei 30enni: nel 2018 c’è stato il sorpasso degli over 70 (il 28,7% della popolazione italiana) sugli under 30 (attualmente il 28,4%). Un trend che sembra destinato inevitabilmente ad accelerare considerando che l’Italia è il paese più longevo al mondo, subito dopo il Giappone.

Sull’invecchiamento della popolazione c’è anche chi ha iniziato a investire, anche con strumenti semplici che replicano indici. Come il Tracker Certificate opportunità demografiche di Vontobel, che replica l’andamento del Solactive Demographic Opportunity Performance-Index. Si tratta di un indice costruito su un paniere di 20 titoli di società che gravitano intorno al tema della silver economy.

Anche a Piazza Affari a prevalere è decisamente il silver manager, mostrando un ricambio generazionale lento. Di 30enni non c’è traccia e il più giovane top manager a Piazza Affari è proprio Tosoni, insieme a Marco Alverà (anche lui 43enne), che nel 2016 è stato chiamato a guidare Snam , la società leader nel trasporto del gas naturale. L’età media dei capi azienda delle big quotate a Piazza Affari è però decisamente più alta, 55 anni, e non mancano i settantenni come Marco Tronchetti Provera, ceo di Pirelli , che la soglia dei 70 l’ha raggiunta proprio quest’anno, o Fulvio Montipò, di Interpump . Il manager di Reggio Emilia, 73 enne, guida il maggiore produttore mondiale di pompe a pressione. Del resto in questo caso si sta parlando dell’uomo che l’impresa l’ha fondata -alcuni decenni fa- in quel di Reggio Emilia e resa grande passo passo, perlopiù a colpi di acquisizioni. Oggi resta ancora saldamente al timone della società, con il doppio incarico di presidente e di amministratore delegato, a svolgere un mestiere che, come ama ripetere l’interessato, «non mi costa alcuna fatica».

Spesso i manager più giovani sono gli eredi delle società di famiglia, come John Elkann (42), a capo di Exor , Andrea Recordati (47 anni) numero uno dell’azienda farmaceutica, o Massimo Doris (51 anni), di Banca Mediolanum . Insomma, per i giovani farsi spazio ai vertici aziendali non è facile, neppure al di fuori di Piazza Affari. Come rilevato da un’analisi realizzata da Das, compagnia di Generali Italia specializzata nella tutela legale, elaborando i dati Istat, oltre la metà (57%) dei circa 106 mila dirigenti di imprese italiane ha più di 50 anni.

La punta più alta è in Molise (dove il dato sale addirittura al 73%) mentre al contrario i dirigenti che non superano i 49 anni sono più numerosi in Lombardia (47%) e Trentino Alto Adige (43%), anche se restano comunque la minoranza. Gli under 30 sono addirittura poco più dello 0,1%, pari a 128 persone. Un Paese, insomma, in cui i manager sono spesso senior e tra l’altro quasi esclusivamente uomini, un dato ulteriore che dall’analisi dei capi azienda di Piazza Affari, dove ci sono solo due ceo donne, Micaela Le Divelec Lemmi, numero uno di Salvatore Ferragamo e Roberta Neri, amministratore delegato di Enav , la società che gestisce il traffico aereo. (riproduzione riservata)

Fonte: