Dopo tre anni consecutivi di raccolta netta a tutto il III trimestre superiore ai € 30 mld, nei primi nove mesi del 2017 il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) del mercato vita in Italia (lavoro diretto svolto da imprese italiane ed extra-UE) è stato pari a € 19,2 mld, in diminuzione del 38,1% rispetto all’analogo periodo del 2016, quando già nel I semestre aveva raggiunto una raccolta netta superiore ai € 20 mld.

Secondo quanto riporta la statistica dell’ANIA, tale risultato è stato determinato dalla diminuzione del volume dei premi, dovuta in gran parte al calo dei premi di ramo I che ha annullato il contributo positivo della raccolta di ramo III, e dall’aumento del totale onere sinistri, derivato dagli importi riscattati o disinvestiti delle polizze ma anche da nuove scadenze e rendite maturate, soprattutto di ramo III.

Il flusso netto realizzato nel III trimestre 2017, pari a € 4,2 mld, è il più contenuto dal III trimestre 2013, dovuto soprattutto all’incisivo ridimensionamento del contributo positivo del ramo III, per la prima volta, dopo tre anni consecutivi, inferiore al miliardo.

A tutto settembre 2017 il volume dei premi contabilizzati ha raggiunto € 72,5 mld, in diminuzione del 6,2% rispetto ai primi nove mesi del 2016 e di oltre il 10% rispetto all’analogo periodo del 2014 e del 2015.

L’ammontare risulta costituito per l’82% da premi unici, in calo del 6,5% rispetto ai primi nove mesi del 2016, e per il restante 18% da premi periodici. Quest’ultima quota è costituita per il 5% da premi di prima annualità, in calo del 18,0% rispetto al 2016 e per il 13% da premi di annualità successive (+0,2%).

Le riserve tecniche vita alla fine di settembre 2017 sono state pari a € 646,9 mld, in aumento del 6,4% rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente e del 4,2% rispetto alla fine del 2016, con una crescita trimestrale in valori assoluti pressoché in linea a quella del II trimestre 2017 ma significativamente più contenuta rispetto a quella registrata nei trimestri del 2016 e nel I trimestre 2017.

In particolare, il 73% delle riserve deriva da impegni assunti nel ramo I mentre il 20% è afferente a polizze di ramo III, percentuali costanti rispetto a quelle riscontrate nei trimestri precedenti dell’anno in corso. Analizzando la concentrazione delle riserve tecniche tra le compagnie di assicurazione operanti in Italia alla fine di settembre 2017, si osserva che circa la metà dell’intero ammontare (48,6%) è detenuto dalle prime cinque compagnie, mentre se si considerano anche le successive cinque imprese si arriva a sfiorare il 70%.
La variazione dello stock delle riserve rispetto alla fine dell’esercizio 2016 è stata pari a € 26,0 mld, € 6,8 mld in più rispetto al saldo tecnico del settore vita.

A tutto il III trimestre 2017 il ramo I ha registrato un flusso netto positivo pari a € 12,5 mld, pressoché dimezzato rispetto ai primi nove mesi del biennio precedente e ancor più rispetto al 2014 quando aveva raggiunto € 32 mld. Tale risultato è dovuto alla raccolta premi di € 46,7 mld, di cui € 37,0 mld unici (il 79% dei premi) e € 9,6 mld annui, e alle uscite pari a € 34,2 mld, di cui il 61% è rappresentato da riscatti e altri rimborsi
(€ 20,9 mld), mentre le scadenze e le rendite maturate (€ 8,0 mld) costituiscono quasi un quarto del totale oneri.
Nei primi nove mesi del 2017 i premi contabilizzati di ramo I hanno registrato una contrazione del 17,8% rispetto all’analogo periodo del 2016, quando la variazione annua era stata, per la prima volta da inizio anno, negativa (-1,7%); analizzando la raccolta premi nei singoli trimestri, si osserva come gli importi siano pressoché costanti ed equidistribuiti nei periodi.

Gli oneri sono invece aumentati del 4,5% rispetto all’analogo periodo del 2016, incremento registrato soprattutto nel II trimestre. L’onere complessivo per riscatti, scadenze, rendite e sinistri ha rappresentato nel ramo I il 7,2% delle riserve.

Relativamente al ramo III, la raccolta netta da inizio anno è stata pari a € 6,9 mld, in aumento del 6,4% rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente, ma in contrazione ancora di oltre il 40% se confrontata con quella realizzata nell’analogo periodo del 2015 (€ 12,0 mld). Tale risultato è dovuto all’incremento (+31,4%) del volume premi, pari a € 22,7 mld, rispetto a tutto il III trimestre 2016, i cui effetti positivi sono in parte annullati
dall’aumento delle uscite (+46,6% rispetto ai primi nove mesi del 2016), per un importo pari a € 15,7 mld, principalmente dovute a un significativo stock di polizze giunte in scadenza nell’ultimo trimestre. L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo III l’11,9% delle riserve.

Il ramo V, con un volume premi di € 1,7 mld, in diminuzione del 14,3% rispetto ai primi nove mesi del 2016, e con un ammontare di pagamenti pari a € 1,8 mld (principalmente riscatti e scadenze), in calo del 9,6%, ha visto, per il secondo anno consecutivo nello stesso periodo, una raccolta netta negativa, pari a € -161 mln, contrazione più che raddoppiata rispetto all’anno precedente. L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri
ha rappresentato nel ramo V il 6,7% delle riserve.

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